Dal 9 al 14 febbraio quartiere di nuovo invase dagli stand

            ” Oramai – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – il quartiere Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena due chilometri quadrati di superficie, e con i quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente attraversano un lunga crisi, al punto che non passa giorno senza che non si annunci la chiusura di qualcuno di essi, con le istituzioni preposte che sinora non hanno mosso un dito per venire incontro ai commercianti storici in difficoltà, anche attraverso la riduzione dei numerosi balzelli ai quali sono soggetti, somiglia sempre di più a uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, tradizionalmente si organizzano sagre e fiere al fine di promuovere prodotti mangerecci “.

            ” In passato, – ricorda Capodanno – quando il Vomero, a parte alcuni casali, era una lunga distesa di giardini e di  terre coltivate, coltivazioni tra le quali prevaleva il broccolo, una sagra di prodotti della terra avrebbe certamente avuto una ragione d’essere. Oggi certamente no “.

            ” Invece – afferma Capodanno – da quando sono stati chiusi alcuni tratti di strada in via Scarlatti e in via Luca Giordano, per i quali pomposamente si parla di aree pedonalizzate, benché le auto continuano a transitare e a sostare, anche perché non è stato contestualmente realizzato neppure uno stallo di parcheggio pubblico limitrofo, si è colta l’occasione, oltre che di consentire l’invasione di gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie di varia foggia e dimensione, a servizio delle numerose attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande apertesi negli ultimi tempi, costringendo i pedoni a fare lo slalom per passeggiare, anche per autorizzare tutta una serie di fiere e sagre di prodotti alimentari che, peraltro, nulla hanno a che fare con le caratteristiche del luogo. Così, dal 9 al 14 prossimo, in occasione del Carnevale e della festa degli innamorati, tornano al Vomero gli stand della fiera della cioccolata, che invaderanno i pochi spazi rimasti a disposizione lungo i tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano “.

            ” Iniziative – puntualizza Capodanno -, che, tra l’altro, in passato hanno creato non poche difficoltà alle attività commerciali a posto fisso della zona interessata, anche perché gli stand sono posizionati in maniera tale da oscurare le vetrine dei numerosi negozi presenti, dal momento che i pedoni devono passare al centro della carreggiata per vedere i prodotti esposti in tali postazioni “.

            ” Sotto l’aspetto economico, poi – prosegue Capodanno – il danno è ancora maggiore, dal momento che i passanti, attratti dalla degustazione dei numerosi prodotti alimentari venduti negli stand, disertano i numerosi esercizi commerciali a posto fisso della zona, con particolare riguardo a quelli adibiti alla vendita di prodotti similari “.

            ” Un altro tema che, in passato, è stato più volte posta all’attenzione delle autorità competenti – sottolinea Capodanno – riguarda le condizioni igienico sanitarie, trattandosi di prodotti alimentari, con la necessità di potenziare i controlli del caso ma anche con un incremento delle necessarie attività per garantire la pulizia dei tratti di strada interessati, attraverso un adeguato e costante servizio, pure per la rimozione dei rifiuti solidi urbani. C’è poi da tener da conto il problema legato alla sicurezza per le difficoltà che potrebbe insorgere al passaggio dei mezzi di soccorso, ambulanze e vigili del fuoco in particolare, e la necessità di attrezzare un numero sufficiente di servizi igienici per poter sopperire alle esigenze sia degli addetti alle vendite che dei visitatori “.

            Capodanno ancora una volta sollecita l’amministrazione comunale affinché vieti l’organizzazione di tali tipi di manifestazioni al Vomero, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al solo transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano, anche a ragione della sempre crescente presenza delle attività adibite alla somministrazione di cibi e bevande, che occupano buona parte del suolo pubblico antistante l’esercizio commerciale al coperto.