Sabato a Catania la premier Meloni ha detto che le risorse sarebbero passate da 5 a 8 miliardi, lasciando intendere che si trattasse di un nuovo stanziamento. Ma sono frutto della rinegoziazione con la Commissione Ue, definita oltre due mesi fa

Agricoltura, la furbata di Meloni: gli 8 miliardi del Pnrr li aveva già annunciati Lollobrigida il 23 novembre

(di Rosaria Amato – repubblica.it) – ROMA – “Le risorse del Pnrr dedicate al mondo degli agricoltori, che per noi è particolarmente importante, passano da 5 a 8 miliardi di euro“: l’annuncio della premier Meloni sabato a Catania, durante una visita a uno stabilimento Enel che produce pannelli solari, assomiglia molto a un altro, ancora sul sito del ministero dell’Agricoltura, datato 24 novembre. “Grazie al lavoro del governo Meloni e del dicastero che rappresento, raddoppiate le risorse del Pnrr destinate al settore agroalimentare”, affermava un Francesco Lollobrigida molto sorridente, spiegando che “la dotazione finanziaria passerà da 3,68 a 6,53 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i fondi del Piano nazionale complementare, pari a 1,2 miliardi, per un totale di circa 8 miliardi di euro: il più grande stanziamento economico mai registrato per l’asset primario della nostra Nazione”.

Ovviamente gli 8 miliardi sono gli stessi. L’annuncio infatti ieri non ha avuto alcuna eco nel mondo agricolo, ancora sulle barricate: i “trattori” si stanno organizzando per una manifestazione a Roma nei prossimi giorni. Le risorse sono dunque frutto della rinegoziazione del Pnrr, condotta nella seconda metà del 2023: il via libera annunciato oltre due mesi fa. E non vengono incontro alle rivendicazioni più forti degli agricoltori italiani, che come i loro colleghi europei contestano gli accordi di libero scambio che penalizzano i prodotti italiani, e i criteri di distribuzione delle risorse della Pac, che penalizza e a volte esclude i piccoli agricoltori, ma al governo italiano chiedono anche il ripristino delle agevolazioni Irpef.

Delle nuove risorse, invece, 2,3 miliardi sono destinati ai contratti di filiera e che saranno gestiti attraverso l’Ismea sotto forma di prestiti e sovvenzioni, mentre 850 milioni vanno a sostegno ai parchi agrisolari, la cui dotazione è passata da 1,5 miliardi a 2,3 miliardi, con l’obiettivo di arrivare a 1,3 gigawatt.

“Siamo di fronte all’ennesima presa in giro alimentata dalla propaganda del governo, che ha aumentato le tasse sugli agricoltori, ripristinando l’Irpef sui redditi agrari dominicali e abolendo la proroga del contributo per gli agricoltori under 40”, rileva il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Questa destra prosegue con le sue fake news inaccettabili, – aggiunge Bonelli – attaccando il Green Deal , che a oggi non ha trovato applicazione, mentre il partito di Meloni, insieme a Lega e Forza Italia, ha votato a favore della riforma agricola europea, la Pac, che avvantaggia le grandi multinazionali agricole”.