
(Alessandro Portelli – il manifesto) – Diciamo tutti: è uno scandalo che la Digos intervenga minacciosamente per identificare un cittadino che grida «Viva l’Italia antifascista» e non muova un dito davanti a centinaia di fascisti che manifestano minacciosamente a braccio alzato nelle strade di Roma.
Io non ci vedo nessuna contraddizione: l’intimidazione poliziesca (non solo a Milano alla Scala, ma anche a Roma al Colosseo, per un flash mob contro la guerra indetto dal Laboratorio ebraico antirazzista o a piazza San Pietro, pochi giorni fa, a cinque persone con uno striscione per la pace) sta nella stessa logica della truculenta sceneggiata fascista ad Acca Larentia. Certe volte è giusto che gli scandali avvengano, così capiamo qual è la grammatica del nostro tempo.
La prima regola è una regola di vigliaccheria: le forze dell’ordine sono sempre pronte a prendersela col singolo, i cinque, i venti pacifici e pacifisti. Ma quando sono centinaia, e pronti a menare le mani, se ne stanno inerti nel loro angoletto.
Il messaggio di quelle braccia tese è proprio questo: facciamo quello che ci pare, saccheggiamo la Cgil, e non ci potete fermare. Provate a liberare il palazzo occupato di CasaPound e ve la dovrete vedere con noi. È, letteralmente, la proclamazione di un rapporto di forza, il segno di dove sta il potere.
La seconda regola riguarda l’impulso profondo delle cosiddette forze «dell’ordine» e dell’ideologia di chi le comanda. Il disordine sta sempre nella spontaneità, mai nell’inquadramento. Di nuovo, la colpa del loggionista della Scala è proprio quella di essere uno: se uno tira fuori la voce quando nessuno dice niente (sia pure per dire quello che tanti pensano, e che teoricamente è l’ideologia ufficiale della Repubblica) è un disturbo, una smagliatura nell’estetica del cerimoniale.
Se alzano tutti il braccio a comando, se gridano presente all’unisono, se stanno in fila allineati e coperti, se delegano i pensieri al credere obbedire e combattere, allora sono come noi, specchio rituale di una società disciplinata una volta per tutte.
La terza regola è: finiamola di chiedere ai loro mandanti di prendere le distanze. Giorgia Meloni è una creatura di questa gente, e questa gente è una creatura sua. Se non c’era anche lei insieme a loro, è solo per caso.
Sono i suoi elettori, la sua placenta, e lei li rappresenta al vertice delle istituzioni. Ma davvero vogliamo credere che il suo postfascismo «moderato», «atlantico» e «responsabile» possa essere un argine e non un canale di accesso ? […]
L’ultima regola: l’ossessione per l’ordine è a sua volta segno di follia. In un ordine mondiale in cui Trump si prepara al ritorno e Milei brandisce la motosega, le schiere ordinate dei fascisti di Acca Larentia sono l’altra faccia delle stravolte masnade vichinghe dall’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill. Fateci caso: è appena passato l’anniversario, forse ieri si celebrava anche questo.
Post scriptum. A me dispiace per quei poveri ragazzi ammazzati ad Acca Larentia tanti anni fa. Quale che fosse la loro ideologia, la loro memoria non merita questo.
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”’La prima regola è una regola di vigliaccheria: le forze dell’ordine sono sempre pronte a prendersela col singolo, i cinque, i venti pacifici e pacifisti. Ma quando sono centinaia, e pronti a menare le mani, se ne stanno inerti nel loro angoletto.”’
Tengono famiglia, no?
Poi magari se sono in 4 contro uno ti accoppano davanti a testimoni persone come Magherini, tanto un giudice che li assolve lo trovano e non stiamo parlando di un quartiere negro e degradato di qualche città americana.
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Che poi anche se fossero stati condannati i colpevoli, quelli ogni 7 gennaio stanno e staranno lì sempre più numerosi
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Non so voi, ma io li manderei su Marte: c’era anche Andrea Purgatori nell’ultima spedizione:
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😳😁
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“argine e non canale di accesso…? Questa è un’onda anomala che rischia di superare ogni diga , peggio del Vajont….discultura sdoganata, intimidazione in atto, repressione del dissenso che potrebbe creare disordine…che mi manca? Imbavagliare i resti della libera informazione, cambiare la Costituzione, puntare ad un partito egemone che si elegge direttamente il pdc, privare il Parlamento delle sue funzioni……insomma ad un secolo di distanza siamo esattamente al punto di partenza… insieme alla placenta il neonato…nero, ma non di colore che sa di sostituzione etnica!
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