Secondo l’inchiesta di Report in onda stasera anche agenti dei servizi inglesi a Roma in quei giorni

(di Antonio Fraschilla – repubblica.it) – La presenza in quei giorni a Roma di uomini dei servizi segreti inglesi. Ma non solo: anche la notizia di una telefonata arrivata a Francesco Cossiga prima di quella delle Br che annunciava la morte di Aldo Moro. Report oggi alle 21 su Rai Tre conduce una lunga inchiesta sulla morte del volto simbolo della Democrazia cristiana dialogante con la sinistra e l’Est europeo.
I giornalisti della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci intervistano l’allora numero due del partito socialista Claudio Signorile che dice: “Io quello che pensavo, che sapevo, era che questa continua presenza, che soprattutto nell’ultimo periodo era diventata quasi ossessiva, dei servizi inglesi”. Aprendo all’ipotesi che si siano stati altri interessi ad armare le Br. Ma non solo. Lo stesso Signorile conferma a Report di una telefonata ricevuta il 9 maggio, quando si trovava nella stanza di Cossiga, che già di prima mattina avvertiva della morte di Moro: “Si accende il cicalino e dal cicalino la voce. Due messaggi. Il primo: la macchina rossa eccetera dentro, poi il secondo dopo qualche minuto: la nota personalità, linguaggio burocratico del Ministero degli Interni, per personalità si tratta eccetera, eccetera a quel punto mi dice mi devo dimettere e io dico, fai bene. Ci abbracciamo”, racconta Signorile.
A questo punto il giornalista Paolo Mondani aggiunge: “Voi ricevete tra le 9 e mezza e le dieci che la comunicazione che la nota personalità è morta, cioè che Moro è stato trovato a via Caetani morto. E invece la telefonata di brigatista Morucci al professor Tritto che dice ‘lo troverete a via Caetani’ è delle 12 e un quarto”.
Signorile e Cossiga ascoltano insomma al ministero, mentre prendono il caffè, due messaggi chiari sul ritrovamento della R4 rossa con il corpo di Moro comunicati dai dirigenti della Polizia tra le 9,30 e le 10,30 del 9 maggio. La telefonata del brigatista Morucci al professor Francesco Tritto, amico e collaboratore di Moro, è delle 12,13. Le Br avvertono lo Stato che Moro è morto. Ma lo Stato già lo sa da ore. “A metà mattinata salta quindi con un inquietante tempismo la direzione della Dc che avrebbe dovuto riaprire la trattativa per la liberazione di Moro. Una macabra sceneggiatura che testimonia il macroscopico vuoto di verità che ancora pesa come un macigno su questa tragedia”, conclude Report che oggi in questa inchiesta intervisterà altri testimoni chiave dei giorni del rapimento.
come, in questo disgraziato paese, si è bravi e capaci a scoprire l’acqua calda, nessuno al modo.
e,prima o poi riusciranno pure a scoprire che l’italia é una colonia degli amerikani…!!!
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Report ha mandato in onda ieri sera una trasmissione sul caso Moro veramente interessante, dettagliata ed equilibrata, insomma senza stupide tifoserie, perché sapere e capire cosa sia successo al tempo, è necessario per capire e magari contrastare il presente ed il futuro che coinvolge e rischia di danneggiare tutti! Io conoscevo già tanti aspetti del caso, grazie a letture varie, ma ritengo importante che aumenti la consapevolezza sull’ elemento fondamentale dalla seconda guerra mondiale ad oggi, che ha determinato la storia italiana ed europea, cioè che gli americani sono capaci di tutto, con ogni mezzo, consentito e non, spregiudicati, violenti, immoralmente manipolatori per giustificare sopraffazione e predominio su altri, per loro esclusivo interesse che senza vergogna chiamano democrazia, ad esclusività interna….mentre gli altri paesi e popoli sono condannati ad un servilismo “democratico” dove la liturgia delle elezioni viene rispettata come tradizione folcloristica, mentre in altri luoghi e con altri strumenti si decidono le sorti politiche e di governo che deve essere come Dio Usa comanda!
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