(ilfattoquotidiano.it) – “Per una volta direi che a naso sono convinto che la Meloni si sarebbe volentieri evitata questo nuovo guaio, questo nuovo fronte aperto. Tra l’altro su un tema che al suo elettorato storico certamente non piace, perché tutti ci ricordiamo i missini che difendevano Mani Pulite, che scendevano in piazza insieme alla sinistra non di partito, ma la sinistra di opinione, contro i ladri di Stato”.

Secondo Marco Travaglio la Legge Bavaglio non è in piena sintonia con la volontà della premier: “A parte i casi di cronaca in cui dei privati cittadini diventano delle celebrità in positivo o in negativo, spesso in negativo, l’unica cosa che viene in mente all’uomo della strada è che non ci vogliono far sapere perché hanno arrestato il figlio di Verdini o perché hanno arrestato Letta, l’altro politico, finanziere, imprenditore potente, eccetera. Quindi questa iniziativa scandalosa, presa per via parlamentare, è uno dei frutti avvelenati della collaborazione tra i renziani, i calendiani e il centrodestra – continua il direttore – . Non a caso l’emendamento è firmato da Costa, che è un ex berlusconiano che ora sta con Calenda, il quale ha posizioni addirittura più oltranziste di quelle che ha la destra di governo. Tant’è che è stato lui a inserire quell’emendamento e naturalmente a forzisti e leghisti. Ai meloniani non è sembrato vero di votare a favore. Ma non avevano nemmeno preso l’iniziativa perché probabilmente qualcuno dall’alto gli avrebbe detto Non apriamo nuovi fronti. Il risultato è che lo hanno approvato come legge delega, per cui adesso la palla è nelle mani della Meloni perché è la Meloni che deve esercitare quella delega”.