Soggetto da proporre ai fratelli Coen per una serie tv dal titolo Rosazza (oppure, a scelta, Ciampino). Un Fargo all’italiana, ispirato a fatti realmente accaduti, una commedia grottesca […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Soggetto da proporre ai fratelli Coen per una serie tv dal titolo Rosazza (oppure, a scelta, Ciampino). Un Fargo all’italiana, ispirato a fatti realmente accaduti, una commedia grottesca che ripropone, come in molti capolavori dei geniali registi, la parodia dell’assurdo intriso di comicità involontaria. C’è anche, inevitabile, una sparatoria la notte di Capodanno (ma non vogliamo spoilerare troppo). Al centro del racconto una comunità di perdigiorno, amante del nero e dedita al culto oscuro di antichi simboli littori, che dalle catacombe assurge, incredibilmente, alla guida di una Nazione. Una cavalcata esplosiva tra improbabili ministri e sottosegretari alle prese con bilanci taroccati e capolavori trafugati e che intrattiene rapporti sospetti con una famiglia agli arresti domiciliari, dedita all’impasto di lasagne e di affari loschi. Il tutto condito dallo spassoso intermezzo dei due onorevoli coinquilini, uno dei quali sarà testimone della pistolettata (e qui la sceneggiatura procede davvero a briglia sciolta) che si scambiano documenti riservati mentre scolano la pasta in cucina. Non manca l’influente personaggio che obbliga il treno superveloce a sostare in una sperduta stazioncina per non giungere in ritardo a un appuntamento (fantasy troppo spinto che potrebbe lasciare perplessi perfino gli americani). Personaggio chiave dell’appassionante intreccio è una giovane, patriottica premier (madre e cristiana) costretta continuamente ad occuparsi, tra un vertice internazionale e una riunione di governo, dei disastri compiuti dalla scatenata brigata. Difficile che la parte possa andare a Frances McDormand, abituata a confrontarsi con killer efferati e non certo con una tale manica d’imbecilli. Mentre Joel ed Ethan, cosi come già fecero con gli spaghetti western, anche per Rosazza ( o Ciampino) potrebbero utilmente documentarsi con i classici della comicità all’italiana. A partire da Tototruffa ’62 e Fantozzi contro tutti
I Cohen sarebbero sprecati per raccontare queste squallide vicende tutte italiane ,per raccontare l idiozia e l ineguatezza di certi personaggi basta qualche comico minore .
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Lo sceneggiato prevederebbe una esagerata “sospensione dell’incredulità”.
A tutto c’è un limite…neanche la fantascienza più spinta…
E dire che ci siamo immersi quotidianamente!😖
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