Riferì un viaggiatore arabo che in una certa località del Sudan i cortigiani avevano il dovere di vivere praticamente in simbiosi con il sovrano: se questi veniva ferito, essi dovevano subire […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Abbiamo visto il titolo di prima odierno di ‘Libero’: ‘Meloni uomo dell’anno’. E non lo abbiamo capito”. Annalisa Terranova, “Secolo d’Italia”
Riferì un viaggiatore arabo che in una certa località del Sudan i cortigiani avevano il dovere di vivere praticamente in simbiosi con il sovrano: se questi veniva ferito, essi dovevano subire le stesse ferite, se questi cadeva da cavallo durante una corsa, anche loro dovevano cadere da cavallo. Non auguriamo certo all’ottimo Mario Sechi (autore su “Libero” del titolo più cortigiano dell’anno) di soffrire anch’egli, per esempio, della stessa otolite che ha guastato le festività natalizie del (o della) premier. Sicuri che, ove necessitasse, l’immaginifico ex portavoce di Palazzo Chigi porgerebbe impavido il padiglione auricolare. Però, un pizzico di moderazione nell’arte dell’incensamento non guasterebbe. Infatti, come insegna il sommo Baldassarre Castiglione nel suo “Cortegiano” mai si dovrebbe dispiacere il proprio principe (principessa?) per un eccesso di adulazione: a quei tempi una parola sbagliata (figuriamoci un titolo) poteva comportare la morte o l’esilio. Oggi, male che vada, se si esagera con i giochi di lingua si rischia il ridicolo, lo sghignazzo, l’ilarità stando bene attenti però che la derisione non finisca per trasferirsi all’oggetto della concupiscenza. Timore esplicitato, con garbo, perfino dalle colonne del “Secolo d’Italia” diretto da quell’Italo Bocchino che non ha mai fatto mistero del suo innamoramento per la premier. Ma, come si dice, quando è troppo è troppo. Per farla breve, siamo davvero convinti che Giorgia Meloni, costretta all’immobilità in una stanza al buio, nell’apprendere di aver cambiato sesso (sotto forma di cartaceo ossequio) non sia stata colta da un surplus di vertigini, nausea e capogiri? Che, magari, non abbia, tra sé e sé, soffocato una di quelle pittoresche esclamazioni molto popolari alla Garbatella quando, per dire, si trova il passo carrabile ostruito da un’auto? Poiché, abbiamo il sospetto che Io sono Giorgia, donna (non uomo) di temperamento, preferisca battersi contro gli insulti degli avversari di sinistra piuttosto che divincolarsi dai laudatores accalorati di destra.
Altra e diversa adulazione ?
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Capelli gialli non ha alcun temperamento nazi è essere pavido e spregiudicato.
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