In confronto le scelte opposte sul Mes sembrano un piccolo intoppo. Perché è sulla guerra e sulle armi che la distanza tra Cinque Stelle e Pd si fa profonda come una ferita […]

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – In confronto le scelte opposte sul Mes sembrano un piccolo intoppo. Perché è sulla guerra e sulle armi che la distanza tra Cinque Stelle e Pd si fa profonda come una ferita. Se ne è avuta l’ennesima prova ieri pomeriggio alla Camera, dove il M5S, con un ordine del giorno alla manovra a firma di Marco Pellegrini, chiedeva “la progressiva diminuzione delle spese per i servizi di armamento che insistono sul bilancio dello Stato”. Proposta bocciata da una valanga di no, compresi quelli dei deputati del Pd. “E meno male che in un recente convegno a Milano, i dem avevano dato segnali di pentimento sulla linea bellicista…” ironizzerà poi Pellegrini. Ma vale la pena riassumere quanto accaduto in Aula.
Con il deputato del M5S che spiega le ragioni dell’odg, criticando gli invii di armamenti all’Ucraina: “ In questo anno e mezzo in cui si poteva fare tanto dal punto di vista diplomatico, sono continuate a morire decine di migliaia sia di ucraini sia di russi, oltre a essere sperperati miliardi”. Per poi soffermarsi sui “4,5 miliardi per il prossimo triennio per il fondo dedicato agli investimenti nel programma di riarmo della Difesa, stanziamento triplo rispetto a quello del 2021. E ciò testimonia la volontà del governo e del ministro della Difesa Crosetto di andare a braccetto con la lobby dei produttori delle armi”. Parole che provocano reazioni a catena. Per esempio quella del fu renziano Ettore Rosato: “L’Ucraina non può essere abbandonata, il M5S ha detto cose terribili”. Ma a colpire è soprattutto l’intervento della dem Lia Quartapelle: “Ho ascoltato Pellegrini e ho sentito accenni di fastidio rispetto a quello che sta succedendo in Ucraina. Vorrei ricordare che in quel paese in nottata sono caduti 110 missili, con 12-15 morti. Penso che l’Italia debba sostenere la straordinaria resistenza ucraina”. Applausi, trasversali. Controbatte un altro 5Stelle, Riccardo Ricciardi: “Se non fosse stato per il Movimento, l’anno scorso questo Parlamento e il governo avrebbero portato le spese militari al 2 per cento del PIL entro il 2024”. Commenti, proteste. “Così li aiutate proprio gli ucraini…” insiste Ricciardi. Si vota, e ovviamente l’odg viene bocciato dalla maggioranza, con il contributo di Pd, Iv e Azione. Sul terreno restano altre scorie tra gli ex giallorosa. Ma in Transatlantico Giuseppe Conte e Elly Schlein si fanno ugualmente gli auguri. “Ci sentiamo” saluta la segretaria dem. Serafica
Lia Quartapelle Quantepalle, moglie di Claudio Martelli (80enne).
Incredibile chi ti ritrovi in parlamento, veramente incredibile. Più hanno le facce toste e più vanno avanti come niente fosse.
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“Con Schlein lavoro bene”
(Giuseppe Conte)
🤐
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Conte è persona perbene, mai messo in dubbio.
Ho fortissimi dubbi sulle sue capacità di guida politica del movimento, in tutte le fasi: campagna elettorale, raccolta voti, mantenimento ed allargamento del consenso (?????), opposizione efficace, eventuali rapporti con altre forze politiche, comunicazione (stampa, social ) ecc ecc
Se un capo politico è scarso in uno (1) solo dei capitoli, avrà un partito consistente come la ricotta.
Ho già ammesso che esiste la possibilità che Conte sia uno stratega sopraffino; però, per sicurezza, sto prendendo nota di tutte le votazioni che vedono movimento e pd in totale contrasto.
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La politica è appunto l’arte di lavorare assieme nei punti comuni. Qui non c’è stato mai accordo tra i due.
Ma se si dovesse interrompere ogni collaborazione con chi la pensa diversamente in un punto, anche importantissimo come questo, non ci sarebbe bisogno della diplomazia e del lavoro politico. “O bianco o nero” é una posizione ideologica, da “duri e puri” e porta sempre danni, come ben vediamo in tanti altri settori; solo il dialogo portato avanti con pazienza e sudore, da persone mature che sanno cosa vuol dire vivere in questo mondo e non nel mondo dei sogni, può portare a un lento cambiamento, da misurare non nell’oggi ma a lunga distanza.
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Il pd è largamente corresponsabile del degrado italiano, ed è un partito imbottito di politici di lungo e lunghissimo corso.
Se Schlein e soci votano la qualunque e quasi sempre in totale contrasto col M5* e poi ci si allea, il movimento sarà votato da un solo tipo di elettori: coloro che, con la matita in mano, saranno dubbiosi se fare la “X” sul simbolo movimento o su quello del pd.
Esiste un limite?
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Per una volta esprimo il mio grazie all’articolista che mi ricorda perché ci si deve sempre tenere accuratamente alla larga dal PD.
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È per questo che “il” meloni appare sempiterna ( e con lei il berlusconismo): finché non sparirà l’equivoco politico che è il pd nessuna opposizione ce la farà
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eccolo il famoso ” campo giusto”, “l’alternativa alla destra”,ma dove vogliamo andare con questi
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Il Conte 1 e il Conte 2 erano “alleanza” con la Lega e poi con il pd? O erano accordi per poter governare, grazie ai quali abbiamo portato a casa ottimi risultati come il RdCittadinanza, il Superbonus, le ottime leggi di Bonafede alla Giustizia, l’impegno di Toninelli (che non è riuscito a portare a termine il suo lavoro riguardo al crollo del ponte Morandi)… Tutte cose che, guarda caso, le destre al governo aborriscono e hanno tolto o depotenziato.
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Non si tratta con gli amici -quelli sono già con noi- si tratta con gli avversari, su punti comuni precisi su cui è possibile trattare. Per esempio il salario minimo, inchiodando il pd ai suoi valori fondanti. Ma anche sulla giustizia e su molto altro.
Qualche volta nei “duri e puri” sento l’eco di Zelensky o dei sostenitori della politica guerrafondaia, quali dicono “Putin é cattivo, con lui NON SI PUÒ trattare”…
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Per me va bene stipulare un trattato di pace col pd.
A patto che la smetta di essere contro il popolo italiano e schierato stabilmente con le élite (col supporto di imponenti grumi mediatici).
Gli elettori non sono scemi, percepiscono benissimo che, al momento, ognuno gioca il ruolo che conviene, e la pace scoppierà all’ approssimarsi delle politiche nazionali. Altrimenti “vinceranno ancora le destre”. Ecco perché il movimento è inchiodato al 16%, nonostante le condizioni super super favorevoli per crescere bene.
Ma, come ho già detto, se Conte è uno stratega sopraffino, mi toglierò tanto di cappello.
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I signori pd deridevano e sbeffeggiavano il reddito di cittadinanza, ci sono video a iosa. Perfino il sindacato era contrario al salario minimo (toglieva potere alla contrattazione).
Oggi sono tutti pentiti, contriti e redenti.
Facciamo la pace?
Pace ☮️!
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Il movimento 5* NON ha le condizioni favorevoli per crescere bene, finché i mass media sono nelle mani del potere (politico, economico, finanziario). Ci siano accordi o no col pd, molta gente pensa male dei 5* ma non perché c’è o non c’è Conte, a prescindere. Anche persone oneste (ne conosco, anche amiche mie), perché leggono “i giornaloni” o ascoltano la TV. C’é gente che ritiene che “Repubblica” sia ancora quella di Scalfari e quindi di sinistra, tanto per dirne una.
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Ricordo una serie di dati: nel 2018 il movimento prese il 32% con quasi tutto l’ apparato mediatico contro; le elezioni di settembre 2022 coincidono con il dimezzamento secco del consenso al m5* (16%) e con astensione record (36%); oggi la astensione viene data in crescita di 4/5 punti al 40/41%; siamo circondati da guerre e guidato da una classe politica che si commenta da sola.
Domanda: quali sono le condizioni favorevoli per un partito come il movimento, tenendo conto ANCHE degli errori del passato??
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* guidati (inteso come paese)
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Continuare a finanziare armi e guerre, non è un punto qualsiasi, è il centro di una visione politica , in linea con la Costituzione ed indirizzata a sottrarre, per quanto possibile , e finalmente dopo 70 anni dovrebbe essere possibile, l’ Italia e l’ intera Europa dal vassallaggio americano, che con armi e guerre ci guadagna…..un elemento importante che non riguarda la sola Ucraina, che è stata aiutata, inizialmente, a difendersi esclusivamente con le armi, quando la diplomazia probabilmente avrebbe ottenuto risultati migliori , senza un tale massacro di persone, ucraine e russe, sacrificate sull’ altare di interessi economici e finanziari di grandi potenze, che delle vittime belliche ed economicosociali se ne fregano……perché oltre ai morti, ci saranno conseguenze di impoverimento non solo per l’ Ucraina, paese già fallito prima della guerra, ma per l’ Europa tutta , e soprattutto per un paese fragile come l’ Italia, fragilità che riguarda le classi meno abbienti, certamente non rappresentate ne’ tutelate dal PD , che mentre chiede il salario minimo, favorisce la spesa dello Stato per armamenti e guerre, arricchimento per multinazionali e lobby finanziarie , soprattutto statunitensi! Si tratta quindi di scegliere fra una visione del mondo da colonia Usa, prona ai suoi interessi, dove in nome del suo imperialismo si rinnega la nostra Costituzione, con mancata sovranità ideale, intellettuale e politica oltre che economica, un servilismo tipico di quella beffa ,da chiacchiere e distintivo, detta PD, ed una diversa aspirazione, rappresentata dal M5S , che, come forza di cambiamento, non esiste senza idealità e speranza di migliorare non un punto, ma il PUNTO , da cui consegue tutta la disastrosa storia italiana ed europea dal dopo guerra ad oggi! La differenza fra il M5S ed il PD è che il primo può essere una prospettiva per il futuro, mentre il secondo è la cronaca di un fallimento…..il rischio è rimanere attaccati ad un cadavere politico e colare a picco, giusto per aver condiviso il salario minimo…..
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