In Senato il nuovo testo: attività venatorie possibili nelle aree protette e demaniali, alcune aziende potranno cacciare tutto l’anno. A gennaio partirà la discussione parlamentare. Fdi: “Le restrizioni italiane oggi sono le più forti in Europa”

(di Corrado Zunino – repubblica.it) – ROMA – Dall’alba al tramonto si potrà cacciare. Di più, un’ora dopo la discesa del sole, che certe specie si mostrano a ora tarda. Fratelli d’Italia, il partito della caccia, con il ministro Francesco Lollobrigida orgoglioso cacciatore, figlio e nipote di cacciatori, è pronto a cambiare la “157/92”, legge che da trentun anni norma la questione lasciando alle Regioni un buon margine di scelta. Da sempre la destra forza la mano su tempi e modi venatori, chiede deroghe, ampliamenti, e alla fine – grazie a un testo depositato in Senato lo scorso 5 dicembre, in nona commissione – lo farà in maniera ampia. Si può serenamente dire devastante.
“Metteremo mano alla riforma sulla caccia subito dopo la Legge di bilancio”, ha assicurato lo scorso 1 dicembre Patrizio La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura, parlando a Pistoia “in nome del governo”. La traccia della discussione, che potrebbe iniziare già a gennaio, sarà il testo scritto dall’eurodeputato Fdi Sergio Berlato, l’uomo dei doppiettisti, e depositato dal collega nazionale Bartolomeo Amidei. Le proposte contenute nell’articolato sono impegnative.
Solo il 30% del territorio sarà vietato
Innanzitutto, si chiederà di offrire la possibilità di caccia a chi ha compiuto 16 anni, “previo consenso del proprio tutore”. Oggi non si può impugnare un fucile nei boschi se si è minorenni. Quindi, attività venatoria possibile all’interno delle aree protette e demaniali e trasporto delle armi autorizzato nei parchi – sono venticinque quelli nazionali – e nelle riserve, abbattendo il divieto esistente. L’area di proibizione assoluta dell’atto ludico-sportivo non potrà superare il 30 per cento del Paese, il 20 per cento nella zona alpina. “Bisogna riperimetrare le aree protette”, dice l’articolo 4.
Abolite le giornate del silenzio
La caccia vedrà, secondo i suggerimenti del testo costruito su 17 articoli, l’apertura nella prima decade di settembre e chiuderà nella terza decade di febbraio, senza tutti quei vincoli basati sulle preaperture regionali. Ogni doppiettista potrà scegliere tre giorni a settimana per le sue battute: saranno abolite le giornate del silenzio (martedì e giovedì).
L’addestramento dei cani, ora conteggiato come “momento di caccia”, diventerà libero, possibile anche nelle fasi di ferma. I titolari e dipendenti di attività turistiche, agricole e anche venatorie potranno sparare tutto l’anno, basterà essere proprietari, per esemplificare, di un agriturismo. Per quanto riguarda la selvaggina migratoria, ogni possessore di licenza sarà libero di muoversi in tutta la regione di appartenenza e, quindi, avrà trenta giorni per proseguire sul territorio nazionale.
Ogni specie può diventare un’esca
Si potrà cacciare sui campi nevosi (oggi possibile solo sull’arco alpino) e nelle zone di piena dei fiumi (cosa proibita dall’Unione europea). Sarà possibile catturare ogni specie cacciabile per utilizzarla come richiamo, e non più soltanto utilizzando sette specie indicate dalle leggi in vigore. Saranno derubricate a sanzioni amministrative alcuni reati di caccia, considerati dalla destra “minori”.
Ispra sotto la presidenza del Consiglio
Per realizzare tutto questo – atti che non hanno a che fare con una logica di conservazione e riproduzione, ma si ispirano all’idea ancestrale che il cacciatore è il miglior conoscitore dei boschi e dei suoi abitanti – bisogna passare per l’annunciato depotenziamento dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: l’organo di studio e di garanzia sarà sottratto al ministero dell’Ambiente e incardinato sotto la presidenza del Consiglio dei ministri perdendo la sua fin qui riconosciuta indipendenza. Le regioni potranno dotarsi degli Istituti per la fauna selvatica (Irfs): aumenta il loro potere decisionale, oggi quindici amministrazioni su venti sono in mano al centrodestra.
A proposito della riforma della legge “recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, il senatore Amidei sostiene: “La normativa italiana è, in assoluto, la più restrittiva d’Europa, sia per i tempi di esercizio venatorio consentiti che per il numero delle specie cacciabili che per le modalità con le quali questa attività viene consentita. Gestione non significa imbalsamazione, come tutela non significa intoccabilità”.
Al fine di cambiare la legge 157 l’Associazione per la cultura rurale ha già raccolto 504.200 firme.
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Sono cominciate le guerre demagogiche e fratricide tra fascisti e leghisti per accaparrarsi il gruzzolo di voti dei cacciatori e famiglie.
Sono proposte che non passeranno mai dal momento che anche il loro centrodestra ha i suoi anticaccia e anche piuttosto battaglieri.
Ridicola la proposta di armare sedicenni (fa il paio con la proposta di patente ai sedicenni fatta apposta per rinvigorire il mercato automobilistico e le sue lobbies. Ora vorrebbero rinvigorire quello delle armi da caccia, non gli basta quello delle armi da guerra per dare una mano ai guerrafondai).
Ancor più pagliaccesca la proposta di estendere l’orario giornaliero e quella di far scegliere i giorni di caccia eliminando i due fissi di “silenzio venatorio” (martedì e venerdì) ormai accettato da tutti i cacciatori e importante pure per chi vuole farsi una camminata in montagna senza correre rischi di prendersi schioppettate.
Contrariamente a quello che si crede, sono molti i cacciatori che hanno preso coscienza di dover rispettare ambiente e regole.
Ma il pericolo è che vengano anche questi risucchiati dal vortice di demagogia e oltranzismi che “giocano” a demolire l’avversario piuttosto che dialogarci per arrivare a compromessi virtuosi e vantaggiosi per tutti.
Per quel che conosco del mondo venatorio, credo che i cacciatori chiedano soprattutto di non essere presi in giro da quelle Regioni che hanno il compito, ogni anno, di stilare il calendario venatorio e che, furbescamente allargano le maglie in favore dei cacciatori sapendo bene che, poi, le associazioni ambientaliste faranno i loro ricorsi per stringerle, in un tira e molla tutto demagogico dove i politicanti si ergono a baldi difensori dei diritti dei cacciatori e gli ambientalisti a difensori di animali e ambiente sapendo, entrambe le fazioni, che né gli uni né gli altri riusciranno ad avere la meglio sui loro avversari.
Ho già scritto tempo fa che anche il M5S e Conte hanno sbagliato a prendere una posizione netta in favore dell’abolizione della caccia.
La pratica della caccia si estinguerà col tempo e con nuove generazioni che rifiuteranno di continuarla.
Non saranno diktat politici ad eliminarla.
Una coscienza anticaccia si otterrà solo se si smetterà di considerare i cacciatori alla stregua di criminali e mafiosi e si smetterà di prenderli in giro coi teatrini allestiti da Regioni e associazioni anticaccia per accaparrarsi consensi a buon mercato.
Semplicemente la politica dovrebbe fare il suo mestiere: essere in grado di convincere con argomenti rigorosi e non demagogici delle buone ragioni di chi si batte in favore di ambiente e animali e di chi desidera tutelare la natura e fauna partendo, per esempio, dall’esigenza di impedire eccessi e crudeltà insiti nella pratica della caccia.
Tutto il contrario della proposta dei fratellastri d’Italia che è di uno squallore rivoltante.
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Dopo avere letto questa orrenda proposta di legge penso che meritiamo l’estinzione.
Cafoni, beceri, violenti, idioti.
E Lollo è pure cacciatore, oltre che pendolare.
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Ma veramente! Però, a conti fatti, un cr3t1n0 del genere… a ben pensarci, come faceva a NON essere anche un ritardato di cacciatore, in fin dei conti? Insomma, il discorso alla fine fila. 🤷🏼♂️
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Proposta che troverà ampi consensi in alcune regioni d’Italia dove quasi tutti hanno una doppietta in casa.
La allargherei anche ai 14enni perchè non c’è niente di più facile che tirare un grilletto, non serve limitare la cosa a 16 anni.
Confido così in qualche incidente di caccia in più per favorire l’estinzione degli stessi.
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Come MarcoBo sopra, sarò diretto: per me è un bene (ovviamente è sarcasmo, ma un fondo di verità c’è). Li abbiam visti questi rincretiniti di over-70 con i fucili che si sparano l’un l’altro per errore. Bene, dunque, che la cosa si estenda anche ai ragazzetti annoiati di provincia che vogliano provare nuove-fantastiche-emozioni. Che si ammazzino o si mutilino tutti a colpi di doppietta e col favore della legge (di m3rd4), che magari poi allora a QUEL punto, nelle rispettive famiglie qualcosa imparano.
Così da oggi i sedicenni si prendono la loro automobilina di plastica, se ne vanno a votare e poi, usciti dal seggio, sempre con la loro automobilina se ne vanno a caccia con la loro doppietta! Wow, ora sì che siamo un paese civile, vai! Yeah!
Mi dispiace solo – davvero ne son profondamente addolorato – per gli animali che come al solito faranno loro le spese: verranno presi a fucilate e torturati per far da esche (vive o morte cambia poco) per questi ritardati a cui lo Stato concede pure un arma da fuoco in mano. È l’unica cosa che mi addolora, e in ultima analisi mi preoccupa. Per il resto ho già scritto: che si prendano a fucilate e s’ammazzino tutti che tanto alla fine su questo pianeta siam anche troppi. Il primo che entra nella mia proprietà armato, però, mi metto a farci tiro al bersaglio col mio Dragunov di precisione dalla finestra, però, eh! Eccheccàzzius!
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