La politica si ferma, ma non tace. Con le attività azzerate dal Natale, torna lo stucchevole rituale degli auguri social. Sempre più fervida è la fantasia dei cari leader: tra la Vigilia e Santo Stefano […]

(DI TOMMASO RODANO – ilfattoquotidiano.it) – La politica si ferma, ma non tace. Con le attività azzerate dal Natale, torna lo stucchevole rituale degli auguri social. Sempre più fervida è la fantasia dei cari leader: tra la Vigilia e Santo Stefano abbiamo visto di tutto.

Giorgia Meloni si sdoppia. Il 24 dicembre è in versione Babbo Natale, con giacca rosso fuoco e camicia bianca, per augurare un “Natale di orgoglio”. Qualcuno fa notare la sua solitudine un po’ mesta: un anno fa era con la figlia e il compagno Giambruno (ora fuori dal quadro per i noti motivi). Così il 25 la premier raddoppia: nella foto c’è anche la piccola Ginevra.

Matteo Salvini – e chi sennò? – vince il premio “Natale alcolico”. Lunedì è con la compagna Francesca Verdini e un panettone gigante, ma il meglio di sé l’aveva dato alla Vigilia con un video lisergico in cui tiene assieme Gesù e Santa Claus: “Calma, il Natale unisce, Babbo Natale e Gesù bambino esistono. Buon Santo Natale a tutti e che nessuno si offenda”. Sempre chic gli auguri di Daniela Santanchè, che però in passato ci aveva regalato perle kitsch e occhialoni colorati: stavolta, forse in ossequio alle vicende giudiziarie che la riguardano, è tutta vestita di nero (ma si intravede il tetto di uno chalet). Maurizio Gasparri pubblica un messaggio in cui al centro c’è Gasparri che sorride e dietro un’altra foto di Gasparri che abbraccia un cagnolino. Momento nostalgia: sono le prime feste senza Silvio Berlusconi. Ce lo ricorda Marta Fascina, l’inconsolabile, con un languido “Buon Natale amore mio”.

Carlo Calenda e Matteo Renzi lo scorso Natale avevano un progetto comune. Il primo pubblica la foto mentre balla scatenato – festeggiando forse la dipartita del “terzo polo” – assieme alla mamma Cristina Comencini. Renzi invece è insolitamente serio e pensoso, pubblica un lungo messaggio a penna in cui tra l’altro evoca “le ore di dolore anche e soprattutto nei luoghi della natività, in Terra Santa”. Giuseppe Conte si sottrae al rituale degli auguri, anche Elly Schlein si risparmia frivolezze e si limita a un messaggio politico (e stavolta senza ambiguità): “Un’altra inaccettabile strage di civili palestinesi. A Betlemme questo Natale c’è la guerra”.