MEDIA&COMPLESSITÀ – Dal “Salva stati senza Roma” ai sondaggi, raffica di assurdità dopo il no alla riforma

(DI MARCO PALOMBI- ilfattoquotidiano.it) – Nei bar, francamente, non se ne parla granché, sui mercati non hanno neanche registrato la notizia, la stampa estera se ne frega allegramente, ma sulla gran parte dei giornali italiani la bocciatura della riforma del Mes, l’ex Fondo Salva-Stati, è una specie di serie distopica senza molti contatti con la realtà: l’Italia, pare, finirà nella Geenna, dov’è solo pianto e stridore di denti. Ecco un parzialissimo regesto.

Reprobi. “La bocciatura del Mes riconsegna il nostro Paese al girone dei sorvegliati speciali” (Corriere della Sera). “C’è una notevole questione di affidabilità e di reputazione nei confronti dei partner” (la Repubblica).

L’isolamento dell’Italia è tema centrale, ripetuto ossessivamente. Questo è ciò che ne pensa Francesco Giavazzi, economista che è un pezzo forte dell’establishment, già braccio destro di Mario Draghi a Palazzo Chigi: “Non penso che sia la spia di una improvvisa inaffidabilità dell’Italia, non è così e non mi sembra che gli osservatori internazionali siano particolarmente preoccupati per la scelta fatta dall’Italia. Certo, non si fa una buona figura” (Il Foglio)

I mercati. “L’Italia è inaffidabile. Torna a preoccupare alleati e mercati” (Repubblica)
Non si sa per gli alleati, ma lo spread è sceso (venerdì ha chiuso a 157) come pure il rendimento dei titoli di Stato (3,5% ai minimi dall’estate 2022).

La punizione. “Un Mes a 19. Senza l’Italia. Ma con tutti gli altri Stati che condividono l’euro. Il rischio più grande che il nostro Paese corre dopo il no in Parlamento alla ratifica della riforma del Mes è proprio questo. Ossia che il Fondo salva Stati sopravviva escludendoci” (la Repubblica)

Il Mes sopravviverà: bocciata la riforma, resterà attivo nella sua vecchia (pessima) forma grazie a un Trattato che nessuno ha disdetto. Quindi qui si dice che 19 Stati tireranno fuori molti miliardi per farne un secondo solo per dispetto a noi.

Pie illusioni. “Senza il Mes le banche europee, e quindi anche quelle italiane, avranno una protezione in meno nelle crisi (…) Basti pensare a quello che è accaduto nella vicenda Credit Suisse” (MF). “I fallimenti bancari negli Stati Uniti e in Svizzera della scorsa primavera dimostrano che la zona euro non è immune da rischi. Il backstop è la rete di sicurezza del Fondo di risoluzione unico delle banche europee” (Il Foglio)

Il Mes riformato avrebbe potuto fornire 70 miliardi al Fondo unico di risoluzione europeo, che di suo ne ha meno di 80 e interviene se una banca va in crisi solo dopo il bail-in e i fondi nazionali. Quanto a Credit Suisse, tra fondi diretti, garanzie e linee di liquidità il suo salvataggio ha mobilitato 230 miliardi. Ah, la Svizzera non ha il Mes e i suoi 70 miliardi: come avrà fatto?

Equivoci/1. “Le risorse del Mes senza il sì italiano rimangono nel freezer anziché essere messe a disposizione della collettività nel settore bancario” (La Repubblica)

Prestiti condizionati dopo il crac di una banca e la tosatura di azionisti e bondisti si dice “mettere a disposizione della collettività”?

Equivoci/2. “Per un Paese sommerso dai debiti, qual è il nostro, rifiutare il Fondo Salva-Stati significa farsi del male” (La Stampa)

Si votava sulla riforma del Mes, non sull’accesso al Mes, peraltro ancora possibile, ancorché non augurabile.

Equivoci/3. “Il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, pur dopo mille ripensamenti e quasi balbettando approva, dopo mediazioni e conquiste, il patto di Stabilità proposto dall’Europa, che il Mes porta con sé come conseguenza naturale” (Corriere della Sera).

Messa così, a voler proprio trovare un senso alla frase, parrebbe che il Patto di Stabilità sia così austero che ci farà finire in default e dunque in braccio al Mes.

Il popolo lo vuole. “La maggioranza, il 52%, sarebbe stato favorevole alla ratifica e solo poco più del 20% è contrario. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica. C’è da dire che l’82% degli italiani dichiara di non sapere esattamente in cosa consista il Mes” (Repubblica).

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