Il leader M5S: dalla premier sul Mes una rabbiosa ritorsione. Io sono stato coerente. Sulla Lega: «Io allineato con Salvini? Non sono a disagio quando difendo l’interesse nazionale con chiarezza»

(di Monica Guerzoni – corriere.it) – Per il duello con la premier che ha lanciato sui social, Giuseppe Conte ha rimesso l’abito dell’«avvocato degli italiani». Botta e risposta sul patto di Stabilità, con il leader del M5S che arringa e Giorgia Meloni che risponde con imbarazzati silenzi. Ma è tutto finto. E diversi navigatori del web ci sono rimasti male.
Ha senso lanciare in rete una sorta di spot che gioca tra finzione e realtà?
«Ho voluto spiegare agli italiani che il Paese esce con le ossa rotte dall’accordo sul patto di Stabilità, siglato da Francia e Germania. E Meloni non dà spiegazioni sulle domande che tutti ci facciamo».
Ha sbagliato a dire sì alle nuove regole?
«Avrebbe dovuto battersi con coraggio per evitare questo risultato. Più che a un patto di Stabilità e crescita ha detto sì a un “pacco” di stabilità e decrescita, che imporrà tagli dolorosi da 10 a 15 miliardi l’anno e sarà un disastro per sanità, lavoro, scuola. Siamo molto preoccupati».
Per Gentiloni le nuove regole sono un passo avanti. Perché non è d’accordo?
«Già l’anno prossimo, con la riduzione del debito e del deficit che ci è imposta, dovremo fare una manovra correttiva dolorosissima. Meloni si sta facendo mettere in un angolo. E il paradosso è che, se i mercati cominceranno a fibrillare, sarà costretta a usare il Mes».
Lei si è appellato al giurì d’onore per respingere le accuse di Giorgia Meloni, però non è ancora chiaro perché quando era premier non stoppò il trattato.
«Mi sono rivolto al giurì perché Meloni ha mentito in Aula e lo testimoniano gli atti parlamentari. Scacciamo via le mistificazioni. Il Mes è uno strumento inadeguato e inefficace introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi, con la Lega e Meloni ministro. Abbiamo sempre detto no alla sua attivazione, anche quando tutti premevano per usarlo in pandemia. Anche grazie a questo rifiuto abbiamo costruito la rivoluzione in Europa che ha consentito all’Italia di ottenere 209 miliardi».
Lo scontro attuale è però sulla ratifica della riforma del trattato che ha istituito il Mes. Non fu il suo governo ad approvarla nel 2021?
«Da presidente del Consiglio io ho lavorato per revisionare completamente questo strumento. In Europa ho sempre detto che ci saremmo riservati la ratifica solo una volta ottenuta la riforma integrale del patto di Stabilità e altri risultati, come scritto nella risoluzione parlamentare approvata alla luce del sole nel dicembre 2020. Purtroppo quando ci hanno mandato via da Chigi chi è venuto dopo non è riuscito a completare questo percorso, ecco perché abbiamo votato no. Il Mes per il governo è uno strumento di distrazione di massa. Meloni ha avuto 13 mesi per lavorare alla revisione del patto di Stabilità, ma ha sbagliato sin dall’inizio e si è mossa con grande goffaggine diplomatica».
Sono accuse al vento, o può fare esempi concreti?
«Il 23 luglio alla conferenza sulle migrazioni la premier ha invitato mezzo mondo, dall’Africa al Golfo persico, ma ha tenuto fuori Francia e Germania. Ma come fai a pensare di trovare un’intesa sul patto di Stabilità dopo aver dato due schiaffoni a due Paesi fondamentali? E infatti è stata ridicolizzata da tedeschi e francesi, che si sono accordati tra loro. E il Piano Mattei? Ancora oggi è privo di contenuti. Puoi mai sperare che Francia e Germania ti consentano di finanziarlo con fondi Ue? Lei ha accumulato una serie di fallimenti letali per il Paese e mi venite a chiedere perché non sono coerente?».
È coerenza trovarsi allineati all’antico alleato Salvini? E non si sente a disagio ad aver votato con la destra?
«Mi sarei sentito a disagio se avessi cambiato linea sul Mes, non sono a disagio quando difendo l’interesse nazionale con forza e linearità. Io ho lavorato per trasformare il Mes in uno strumento più solidale e per una riforma profonda del patto di Stabilità, mentre Meloni ha fallito su entrambi i fronti. Appena insediata ha voluto incontrare il vertice del fondo europeo, Gramegna, ma poi in 13 mesi non ha ottenuto nessuna modifica delle finalità e della struttura del Mes».
Il ministro Giorgetti è stato di fatto sfiduciato dalla Lega e dal governo. Deve lasciare, come chiede Schlein?
«È stato umiliato, ma un ministro-sughero galleggia nei più diversi contesti. La responsabilità è di Meloni, ha gestito tutto in prima persona. Se avesse il senso dell’onore dovrebbe dimettersi lei, ma so che non lo farà mai».
La maggioranza si è spaccata e le opposizioni anche. Potevate mandare la destra a casa e non lo avete fatto?
«Intanto non saremmo stati determinanti numericamente e poi Meloni non si sarebbe mai dimessa. Io non ho votato con Meloni e Salvini, ma ho votato in linea con la mia coerenza e per tutelare gli interessi degli italiani».
Per Guerini il voto sul Mes «accomuna gli irresponsabili». Come risponde all’accusa del suo ex ministro?
«Guerini si giovò del mio europeismo coraggioso, quando era al governo. Noi non siamo mai andati in Europa in modo rinunciatario, abbiamo affrontato tutte le sfide con una genuina vocazione europeista, critica e costruttiva».
Vede Mattarella preoccupato per le mosse sovraniste del governo?
«Non tiro il presidente per la giacchetta, ma se fossi al suo posto assisterei con sconcerto a un governo che si è fatto stringere nell’angolo sul Patto e il giorno dopo, con una rabbiosa ritorsione, ha portato il Mes in Aula, facendo credere di aver rinviato al mittente uno strumento che loro hanno introdotto e che rimane sempre lì. Fossi un elettore di Meloni sarei molto deluso da un governo così vile e codardo, fanno peggio dei governi tecnici».
Continua a sparare sulla premier, ma è chiaro che Meloni ha scelto Elly Schlein come «nemico». Perché?
«Si illude se pensa di poter scegliere i suoi avversari. Mi troverà sul suo percorso, pronto a sbarrarle un cammino di menzogne. E a nulla le varrà aver occupato tv e quotidiani pubblici e privati, peggio dell’era Berlusconi».
Tifa per la caduta del governo, ma non lavora per costruire l’alternativa. Si siederà a tavolino con Schlein?
«Abbiamo tempo per costruire un’alternativa di governo. L’importante è impostare bene il cammino sulla chiarezza di temi e programmi, come sul salario minimo».are bene il cammino sulla chiarezza di temi e programmi, come sul salario minimo».
La Melona urlatrice è troppo ignorante per capire che non capisce nulla,
Giorgetti un sorcio al servizio della UE.
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Monica Guerzoni questo piglio da giornalista anglosassone che non fa sconti lo utilizza solo con Conte. Che vergogna. Vada a stilare altre lustre di proscrizione. Cagna maledetta (cit.ne Rene Ferretti, Boris)
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Liste* non lustre lol
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Schlein leader dell’opposizione più conveniente.
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Mattarella è solo una figura coreografica….. ed è naturalmente chiuso in un assordante silenzio….!!! Lo sanno benissimo che se mandano a casa questo caravan-serraglio di inadeguati l’ onda di “onesta’ e competenza politica” generera’ uno tsnunami grillino che si propaghera’ in tutto Paese ed a loro signori questo non va….!!! Presidente Conte👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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Ma che cavolo di alternativa vogliamo mettere in piedi se a parte il salario minimo m5s e PD non condividono un bel nulla
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Motivo per cui il PD andrebbe isolato(o costretto ad allearsi solo con Az, Iv e +Eu) e fatto appassire in solitudine.
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Intanto altre vagonate di armi sono già partenza per l’Ucraina. Non sia mai che l’Italia non si levi il pane di bocca per aiutare ancora chi ha perso la guerra. Speriamo che a Washington non si dimentichino di avvisare la statista della Garbatella con una mail che non vale più la pena svenarsi inutilmente. Quando sarà eletto Trump, immediatamente la Nana farà fuochi e fiamme per affermare il suo pacifismo finora tenuto nascosto e gli interessi materiali dei suoi compatrioti ormai ridotti in miseria. Il resto lo farà il rigore del patto di stabilità, in attesa del… Mes-in-kul definitivo.
Chissà se con Trump si potrà essere liberi di ristabilire normali rapporti commerciali con Russia e Cina. Manca solo il terrorismo islamico a farci pagare con fiumi di sangue l’arroganza israelo-americana in Palestina, nel frattempo consegnata tutta quanta ai coloni sionisti, mentre i palestinesi si saranno rifugiati nel deserto del Sinai.
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Mi è venuto un pensiero orribile e poco natalizio: qualora gli attuali sterminatori completassero quanto stanno facendo raggiungendo cifre tremende, cosa accadrebbe ? NULLA. Per questo la mattanza va avanti.
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Anche il Schlein, assurdo ma vero, si trasformerà in pacifista con l’elezione di Trump, ma per il momento continua a votare in sintonia con il governo.

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What’s american girl ?
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Trump è stato dichiarato ineleggibile.
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Per chi non ha ancora capito in che grosso guaio ci ha infilato Lady Aspen meloni firmando il patto di stabilità franco-tedesco.
Tagli di 20 miliardi di euro all’anno alla spesa pubblica. Fino al 2027. Dal 2028 i tagli alla spesa pubblica saliranno a 100 miliardi di euro all’anno.
Una cosa del genere fa impallidire persino il Partito Draghiano.
Gli elettori della meloni avranno il coraggio di lamentarsi di una sanità al collasso, di scuole che cascano a pezze(quelle che non chiuderanno) e dei tagli alle pensioni, dato che la loro EROINA sarà l’unica responsabile dell’Armageddon?
Chiunque non l’abbia votata avrà il diritto di sputare loro in faccia.
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