Il presidente del Senato incontra la stampa parlamentare per gli auguri di Natale. Poi risponde alla lettera-appello di 76 parlamentari di opposizione sul “rispetto del linguaggio di genere”: “Senatrici o senatori? Non posso imporre come chiamarle, non faccio il maestrino”. Su Meloni capolista alle Europee: “Deciderà lei”. L’attacco al giornalista Massimo Giannini

(repubblica.it) – “La Costituzione materiale amplia di fatto i poteri del capo dello Stato: io credo che l’elezione diretta del capo del governo potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri”. Tra i benefici della “madre di tutte le riforme”, come Giorgia Meloni definisce il premierato, per Ignazio La Russa c’è quello di riportare le prerogative del Quirinale nell’alveo di quanto riportato dalla nostra Carta costituzionale. Un “atto di salute della nostra Costituzione”, secondo il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, perché “lascerebbe al presidente della Repubblica quei compiti che vollero dargli i padri costituenti, che il presidente ha dovuto meritoriamente allargare nel tempo, per supplire a carenze della politica, tra cui la durata troppo breve dei governi”.
Secondo La Russa, insomma, “un governo che dura 5 anni forse rende non così necessario che il capo dello Stato utilizzi poteri non espressamente previsti dalla Costituzione”, aggiunge.
Durante il tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare, La Russa si concentra sull’iter della riforma: “Io non ho mai visto una riforma che arrivi a destinazione con lo stesso identico testo. Sicuramente il dibattito parlamentare porterà ad approfondirne i punti di criticità” e semmai “a migliorarla”. “Sarà il Parlamento a decidere” quale sarà il premio di maggioranza da riconoscere al presidente eletto direttamente dei cittadini previsto dalla riforma del governo, ma “ci dovrà essere” perché “quello che conta è che si capisca che è importante non mettere a repentaglio la riforma non prevedendo un premio di maggioranza” perché “è sicuramente corretto che il presidente eletto abbia una bella maggioranza su cui poter contare. Spazi per dibattere ce ne saranno”, aggiunge La Russa. Che però ribadisce di avere “perplessità” sulla figura del secondo premier da incaricare in caso di sfiducia del primo presidente eletto. “Ma è una di quelle cose che derivano dalla volontà di voler essere il più aperti possibile verso la maggioranza”.
“Seconda parte della Costituzione emendabile”
La Russa chiarisce che a suo avviso la Costituzione “debba e possa essere cambiata nella seconda” parte. La nostra è una “Carta” che è “nata dopo la dittatura e dunque preoccupata giustamente di evitare una ripetizione di privazione della libertà”. È “bellissima nella prima parte”, ma “forse emendabile oggi nella seconda” proprio perché “quel pericolo di allora io non lo vedo e credo che non ci sia”, osserva.
Senatrici o senatori?
Passando ad un altro argomento, La Russa afferma di non voler fare il “maestrino della scuola elementare”, dice. Risponde così alla lettera dei 76 parlamentari delle opposizioni che chiedono un suo intervento perché in Aula e nelle Commissioni deve essere “sempre garantito il rispetto del linguaggio di genere” e “riconosciuto il diritto di ogni senatrice ad essere chiamata, ‘senatrice’ e non ‘senatore’”, dopo il “rifiuto” che sarebbe stato opposto dalla presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi a chiamare “senatrici” alcune donne.
“Io la chiamo senatrice, ma chi sono io per dire a Craxi come deve parlare? Che sono la sua maestrina? Allora i giornalisti maschi mi potrebbero chiedere di farsi chiamare ‘giornalisto’. Penso solo che si dovrebbe rispettare il modo in cui uno vuole farsi chiamare. Se uno vuole farsi chiamare in un modo lo si deve rispettare. Altrimenti potrei mandare una lettera a tutte le senatrici chiedendo ‘come volete farvi chiamare?'”, il commento, tra il serio e l’ironico, del presidente del Senato.
Meloni capolista alle Europee
La cerimonia per gli auguri di Natale diventa l’occasione per parlare anche di Europee e riforme. Meloni capolista? “È la presidente di FdI e anche Berlusconi quando era presidente di Forza Italia si candidava sempre come capolista. Anzi, una volta, quando mi presentai come secondo, subito dopo Berlusconi, fu uno dei più grandi successi della mia vita elettorale – racconta La Russa – Comunque deciderà lei e se dovessi dare un consiglio lo darei in privato”.
L’attacco a Massimo Giannini
Infine, il presidente del Senato quando prende la parola per una domanda un cronista della Stampa, si lascia a un attacco al vecchio direttore, Massimo Giannini: “Ah un giornalista de ‘La Stampa’, ha anche cambiato direttore – dice La Russa – Ecco, fai i complimenti anche al nuovo direttore. Al nuovo però. Il vecchio non lo avevamo invitato neanche ad Atreju…”. “Emiliano – aggiunge riferendosi al suo portavoce Emiliano Arrigo – sta sudando ma non capisco perché…”.
“Riforme, La Russa: “Oggi troppo ampi i poteri del Capo dello Stato”
………………U capisti?!!!
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“Un bivacco di manipoli 2”
E poteva andare peggio.
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“”La nostra è una “Carta” che è “nata dopo la dittatura e dunque preoccupata giustamente di evitare una ripetizione di privazione della libertà”. È “bellissima nella prima parte”, ma “forse emendabile oggi nella seconda” proprio perché “quel pericolo di allora io non lo vedo e credo che non ci sia””
Una delle fonti del pericolo non vede il pericolo e non crede che ci sia…
Ma lo vediamo NOI, purtroppo, fascio di m.!
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Chi l’ avrebbe mai detto.
Un postfascista che parla di riforme.
Temo che la sua competenza non vada più in la dell’ Inter.
( Ahimè)
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La dama barbuta docet o ducet🤔
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Curioso come la Costituzione valga quando fa comodo e non conti più nulla quando non conviene più, e per tutti i politici mica solo per LaRussa
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Questo genio di del bene dice cose che neanche un bambino sottosviluppato in terza elementare. Meno male però che di mestiere (?!) fa ‘anche’ l’avvocato, pensa tu sennò che castronerie potrebbe mai aver voluto dire… Tiro a caso, ma magari avrebbe potuto dire che la riforma costituzionale avrebbe potuto essere una cosa sana e giusta. A puro titolo d’esempio, dico.
Unica cosa buona un po’ a prescindere, avercela a morte con quell’imb3c1ll3 di Giannini, che è un perfetto coLLione che dice sempre cose fuori luogo (ma tanto si nasconde sotto la gonnella di Dietlinde; a proposito, mai vista la Gruber in gonna: sta sempre in pantacollanti, nel senso che le sono incollati addosso. O sbaglio?)
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