AD ATREJU LA PREMIER VEDE NEMICI – “Non vi liberate di me”. Patto con Salvini e Tajani per candidarsi. E Arianna: “Non correrò”. “Non vi libererete di me”. Giorgia Meloni si ferma un attimo, non […]

(DI GIA.SAL. – ilfattoquotidiano.it) – “Non vi libererete di me”. Giorgia Meloni si ferma un attimo, non ha più voce. Beve. Poi attacca. Elly Schlein, Giuseppe Conte Chiara Ferragni, Roberto Saviano. Un’ora e dieci di discorso per chiudere la venticinquesima edizione di Atreju: un mix di vittimismo, elogio del suo governo e soprattutto l’inizio della campagna elettorale per le europee. Vede solo nemici, la premier. Le servono per scendere in campo, pur senza dichiararlo. È il segnale: si candiderà.

L’altro arriva dai vertici di Fratelli d’Italia: la premier, chiusa la legge di Bilancio, si vedrà nelle vacanze natalizie con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e ai due farà sapere che vuole candidarsi. E se i leader di Lega e Forza Italia difficilmente potranno correre, lei lo ufficializzerà a breve. Anche perché la sorella Arianna, visibilmente emozionata, lo dice chiaramente a margine dell’evento: “Io preferirei stare dietro le linee, poi sono un soldato…”.

Meloni interviene in tarda mattinata davanti a una sala stracolma (30 mila presenze in 4 giorni, dicono da FdI). Prima di lei il leader di Vox Santiago Abascal che dice di essere stato mal interpretato dopo le parole su Sanchez “da impiccare” e vuole allearsi coi sovranisti di Id contro Ursula von der Leyen. Poi i due leader di maggioranza Matteo Salvini e Antonio Tajani che provano a rubarle la scena dandole qualche dispiacere: il primo attacca Schlein (“con lei, stiamo 20 anni al governo”) e Maurizio Landini dicendo “no” al Mes “inutile e dannoso”; il secondo ricorda Silvio Berlusconi e chiede la proroga del Superbonus. Entrambi rivendicano l’unità del centrodestra alle europee.

Ma non riescono a rubarle il palco. Tutti aspettano lei, Giorgia. Che chiude la festa con un lungo discorso (integralmente riportato da Rai News 24) in cui fa la leader di partito. Vede solo nemici. La prima è Schlein e per attaccarla Meloni cita Ecce bombo di Nanni Moretti: “Mi si nota di più se vengo o me ne sto in disparte?”. “Cara Elly –­aggiunge la premier – hai deciso di non partecipare, ma non per questo devi insultare chi ha accettato questo invito perché ha avuto un coraggio che a voi difetta”. Poco dopo la segretaria Pd risponde parlando di “spettacolo di terz’ordine, come in Ungheria: Meloni fa festa mentre lascia le famiglie in povertà”. La premier ce l’ha anche con Conte (“si è auto-invitato”) e il M5S che “ha fatto campagna elettorale sulla ristrutturazione gratuita con il Superbonus, pari a quattro finanziarie” e ha “comprato il consenso con il reddito di cittadinanza”: io, dice, “l’ho cancellato e lo rifarei mille volte”. Poi se la prende con Chiara Ferragni che “fa solidarietà con cachet milionari” (le risponderà il marito Fedez: “Non hai altre priorità?”) e Roberto Saviano “che scrive di camorra perché fa vendere di più della polizia” (lui: “dimmi chi ti attacca e ti dirò chi sei”). Anche i media vorrebbero disarcionarla “con ogni mezzo, anche non legittimo”.

Il vittimismo , condito da uscite in romanesco (“grazie tesò”), è la parte che le riesce meglio. Il resto è la litania sulle cose fatte. Riforme (“non farò come Renzi”), migranti (anche se i risultati “non sono quelli sperati”), rave party, maternità surrogata (e Musk?). Nel mezzo la citazione del Signore degli Anelli: si paragona a Frodo che porta l’anello (che “non ci avrà mai”) e la compagnia di FdI che è pronta a “prenderla in braccio per raggiungere l’obiettivo”. Sulle europee non si sbilancia ma le definisce “un appuntamento memorabile con la storia” contro “gli eredi di comunisti e socialisti che 66 anni fa erano contro l’Ue”. E aggiunge: con la legittimità popolare “non c’è verso di liberarsi di me”. Parla da candidata in pectore. Lo ufficializzerà a breve, dopo un vertice con Tajani e Salvini.