IN RITARDO – L’esame in aula inizierà il 18 dicembre

(DI MARCO FRANCHI – ilfattoquotidiano.it) – Chi la conosce bene, dice che nelle ultime ore era furente. Giorgia Meloni, a quanto pare, non ha preso affatto bene il nuovo slittamento dell’approdo in Senato della manovra finanziaria. Un rinvio che fa saltare in aria il piano del presidente del Consiglio, che aveva promesso una rapida approvazione della Finanziaria, per cercare di dimostrare la coesione della maggioranza parlamentare a cui peraltro è stata fatta ingoiare la decisione di non presentar emendamenti, prima volta nella storia delle leggi di bilancio. Insomma, il via libera quasi certamente arriverà tra natale e fine anno, come per tutte le manovre degli ultimi anni.
La discussione della legge di Bilancio, infatti, sarebbe dovuta iniziare tre giorni fa, il 4 dicembre, ma solo lunedì scatterà l’inizio del dibattito in Commissione e appena ieri la Capigruppo di Palazzo Madama ha rinviato di nuovo l’esame dell’aula, stavolta a lunedì 18 dicembre. Giusto una settimana prima di Natale e appena una decina di giorni, feste comprese, prima del nuovo anno, con la navetta alla Camera di mezzo. Non a caso ieri Meloni ha sbottato: “La manovra è stato un lavoro difficile. A farle quando ci sono i soldi sono buoni tutti…”. Intanto, il governo ha annunciato l’intenzione di depositare “emendamenti su alcune questioni molto importanti”. I testi ancora non ci sono il termine per la loro presentazione “sarà stabilito in relazione ai lavori della Commissione”, hanno fatto sapere dalla maggioranza. Dovrebbero arrivare tra oggi e domani.
Quello che sembra certo, secondo l’esecutivo, è che il provvedimento uscito da Palazzo Chigi sarà modificato in più punti: revisione del calcolo delle pensioni, ma solo per il personale sanitario (il cui taglio verrà limitato a chi andrò in quiescenza prima del limite di vecchiaia), copertura finanziaria per il rinnovo del contratto di forze armate e polizia, fondo aggiuntivo per le Regioni speciali penalizzate dalla delega fiscale sulle trattenute Irpef, fondo per il ristoro alle Regioni per l’aumento dei costi dell’energia, ricalcolo e redistribuzione tra Stato e Regioni dei costi del Ponte sullo Stretto (la Sicilia ha spiegato ieri che ci metterà meno soldi).
Ignazio La Russa, presidente del Senato, cerca di gettare acqua sul fuoco dei tempi ormai molto stretti: “A parte il giorno di Natale, tutti gli altri giorni non sono vietati, si è sempre fatto. Dipende anche dalla responsabilità di tutti, a partire dagli uffici governativi per passare ai nostri. Cambiano i governi, ma le lentezze di certe pratiche ci sono sempre”. Ma ci sono due emendamenti d’aula di Forza Italia, a firma di Claudio Lotito. E le opposizioni vanno all’attacco. Per il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, “la legge di Bilancio è stata spostata per la terza volta, ma siamo pronti a scommettere che andrà nei giorni successivi. La cosa molto grave è che sono divisi su tutto. Nonostante la maggioranza non abbia presentato emendamenti alla legge di Bilancio il governo la corregge”.
Il solito caravanserraglio di INCAPACI e residuati nostalgici….!!!
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