Dopo il Covid, Fratelli d’Italia vuole istituire una commissione d’inchiesta anche sul Superbonus: un vero e proprio processo all’opposizione.

(di Stefano Rizzuti – lanotiziagiornale.it) – In principio è stato il Covid. Ora anche il Superbonus. La maggioranza (seppur con qualche dubbio tra Lega e Forza Italia) ha deciso di mettere sotto processo le attuali opposizioni e in particolare chi ha governato prima di loro. Nel mirino finiranno esponenti di Movimento 5 Stelle (a partire da Giuseppe Conte) e Pd, perché Fratelli d’Italia ora ha lanciato la proposta di istituire una commissione d’inchiesta anche sul Superbonus.
Solo un mese fa era arrivato il via libera dell’Aula del Senato al ddl che istituisce la commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid. Prima dell’approvazione definitiva, il testo dovrà tornare alla Camera. Ma si tratta di un chiaro segnale: le opposizioni di oggi finiranno sotto processo per quanto fatto quando erano al governo.
Lo schema, allora, si potrebbe ripetere anche per il tanto contestato Superbonus, che oggi la maggioranza di governo boicotta in ogni modo. Pur sapendo che ha trainato la crescita italiana degli ultimi due anni, prima dell’intervento del governo Meloni che lo ha ridimensionato e reso in molti casi inaccessibile.
La proposta viene lanciata dal deputato Francesco Filini, responsabile del programma di Fratelli d’Italia: “La notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza di Milano di 284 milioni di euro di crediti d’imposta fasulli è l’ennesima conferma che il Superbonus, voluto e ancora tutt’oggi difeso con pervicacia da Giuseppe Conte e dal Movimento Cinque Stelle, non è stato altro che la più grande mangiatoia di ladri e truffatori della storia d’Italia”.
Per Filini la misura ha “avuto un impatto devastante sulle casse dello Stato”, un “vero e proprio macigno che ha sottratto risorse che avrebbero potuto permettere al governo di rafforzare quelle misure già presenti nell’attuale manovra a sostegno dei redditi medio bassi, dei lavoratori e delle imprese”.
Inoltre, accusa ancora il deputato, “il Superbonus alla fine si è risolto in uno scandaloso regalo ai ricchi, che hanno potuto ristrutturare le loro case al mare e in montagna sulle spalle anche di chi casa nemmeno ce l’ha”. Per Fdi, quindi, il Superbonus ha fatto solo danni: peccato, però, che non vengano mai citati i dati sulla crescita del Pil trainata proprio dal settore edilizio nei precedenti due anni.
Filini, in ogni caso, annuncia che il suo partito “chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul Superbonus, per fare definitivamente chiarezza ed affinché emergano le responsabilità sul più grande scandalo della stagione di governo giallorosso”. Come dice lui stesso, in fondo, un vero e proprio processo a chi ha preceduto le destre al governo. Un concetto davvero singolare di democrazia. Tanto che nella stessa maggioranza, da Forza Italia alla Lega, i dubbi sulla proposta di Fdi sono molti.
Ragionier Filini, è lei?
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Da me, pur avendo ottenuto alla fine un cessionario, si è deciso di non fare il superbonus perchè significava un esborso medio di 20000€.
In occasione della prima delibera assembleare il SB fu approvato all’unanimità e tutti i condomini facevano a gara per introdurre “al traino” quanti più interventi possibili.
Poi la maggioranza ha cambiato idea rivelando a tutti la vera essenza dell’italiota medio.
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Caro Marco Bo le cose no stanno esattamente come dici, cioè la maggioranza ha cambiato opinione.
Certo la maggioranza ha cambiato opinione, ma questo cambio è un effetto, non la causa primaria.
Lo spartiacque tra la sospensione del superbonus e la sua prosecuzione è stato il pronunciamento di Eurostat sulla classificazione, nel bilancio dello stato, dei crediti da superbonus.
I credti fiscali ( da superbonus o da altro) possono essere pagabili oppure non pagabili.
Sono pagabili se rispondono ai seguenti requisiti
a) Hanno utilizzo pluriennale cioè possono essere utilizzati anche negli anni successivi a quando sono sorti.
b) I crediti sono cedibili
c) Possono essere utilizzati come compensazione per oneri derivanti da imposte e/o contributi sociali
Detta in modo più terra-terra si tratta di una moneta fiscale.
Il superbonus aveva tutte e tre queste caratteristiche.
Cosa comporta per lo stato la pagabilità o meno di un credito?
Se un credito è considerato pagabile allora la spesa da parte dello stato va considerata immediatamente.
Se un credito è non pagabile, allora la spesa non ha effetto immediato, ma va a ridurre le entrate fiscali negli anni successivi.
Onde evitare confusione un credito pagabile o non pagabile che sia è un credito per il contribuente, ma per lo stato è debito
Detta propro in maniera ultra-semplice; un credito pagabile è come quando tu prendi dei soldi in prestito e dopo 2 ore, dico per dire, li devi restituire tutti.
Un credito non pagabile è come quando tu prendi dei soldi in prestito e li restituisci negli anni successivi.
Ora comprendi bene che se tu ti trovi a chiedere un prestito e il tuo creditore, dopo avertelo concesso, ti chiede di restiturlo tutto e subito, cosa succede? cosa fai?
Quando il superbonus fu fatto, aveva tutte le caratteristiche di un credito pagabile però era classificato come non pagabile.
Poi è intervenuta Eurostat e ha detto NO! le cose non stanno come dici tu.
Ieri sera, nel commentare l’uscita dalla via della seta avevo detto che era una delle due cose buone fatte dalla Meloni e avevo anche scritto che non avrei detto la seconda.
Adesso, per chi ha letto il mio commento di ieri sera, ecco svelata la seconda ed ultima cosa buona fatta da questo governo.
Che poi fatta è un’esagerazione in questo caso; sarebbe più corretto dire è stata costretta a fare
Anche a me se un mio creditore chiede di restituire tutto è subito il dovuto lo devo fare; non ho altra scelta.
Colpa dell’Europa dunque? Può darsi; però noi facciamo parte dell’EU autonomanente; nessuno ci ha forzato a farne parte; anzi siamo uno dei paesi fondatori.
Quando si fa parte di un club, di una comunità di una bocciofila si osservano e si rispettano le regole comuni; altrimenti se uno vuol fare a modo suo, si tira fuori.
E se uno che si tira fuori vuol continuare a fare a modo suo, deve assicurarsi di avere in tasca soldi a sufficienza; altrimenti, a modo suo, fa solo il barbone.
Se invece decide di continuare a farne parte e non ha soldi a sufficienza può fare solo lo sciacquino.
Quest’ultima metafora ti ricorda qualche nazione?
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Grazie ai media a favore(bisogna dirlo), riuscirà a far parlare di questa commissione anche negli asili nido e l'”opposizione”, che non ha niente da dire, si metterà sulla difensiva, cercherà invano di “smontare” il racconto e lo amplificherà.
Con un'”opposizione” così remissiva e moribonda, la destra avrà vita facile.
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Muoia Filini.
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Tanto baffone è alle porte c’ è poco da zazzerella’.
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