(Giuseppe Di Maio) – Sono oramai comuni, da noi e dappertutto, un tipo di politico incapace e un tipo di cittadino disonesto: entrambi si fanno portavoce di un’ideologia che prevede l’alterazione a loro vantaggio delle regole della legittima concorrenza, la cancellazione delle norme sul welfare, fondamento del patto sociale, la deviazione dei flussi della finanza pubblica sui loro interessi privati. Pare proprio che costoro abbiano così tanta sfiducia nelle loro qualità da doverle tutelare con norme inique.

Va bene, sono comuni, ma l’ultima volta quanti erano? Quelli che votarono la Meloni furono 7,3 mln (12 mln tutti quelli che ci hanno regalato questi campioni al governo) su un totale di 46 mln di elettori. Una minoranza che detta legge a causa di una stupida legge elettorale. Ciononostante accusano di continuo quelli che li hanno preceduti, ma non Draghi e il suo governo di cui erano gli unici oppositori; dileggiano il M5S, ma non il PD di cui preferiscono essere la controparte assieme al suo capo che hanno eletto a leader di tutta l’opposizione.

Immaginatevi se Larussa, Santanchè, Del Mastro, Lollobrigida, Giambruno, Sgarbi etc… fossero stati dei grillini. Il Movimento sarebbe sprofondato nei sondaggi. Invece i fratelli d’Italia veleggiano stabili intorno al 30% come se nessun italiano fosse capace di vedere l’attuale disastro e ognuno di noi dipendesse dalla rubrica “Giorgia racconta”. Deve essere per questo che ogni discussione che vede i fratellini soccombenti nelle argomentazioni termina con un “ma come mai il popolo è con noi, come mai non scendiamo nei sondaggi? Essi vogliono una democrazia concentrata nel potere politico degli eletti, non una democrazia diffusa negli organi costituzionali e nella partecipazione popolare, poiché hanno capito di essere bravi a raccontare balle agli elettori, dalle quali può venire tutto il potere che a loro serve. E’ questa la ragione dell’elezione diretta del Premier: stabilire cioè una connessione diretta tra potere mediatico e potere democratico, tra il gradimento della biondina e i provvedimenti iniqui. Ecco la democratura.

Ma perché devo garantire a te la libertà se non garantisci a me la giustizia? L’intercambiabilità dei leader della destra, e la facilità con cui il suo elettorato passa dal sostegno dell’uno a quello dell’altro, dimostra da quel dì che l’estrema destra non è più il partito dei poliziotti ma quello dei ladri. Dimostra che dopo il trentennio berlusconiano l’elettore reazionario ha una connotazione precisa, a cui deve essere opposta una precisa opposizione. E se il nemico ha conquistato la democrazia con la frode elettorale, allora dovremo dimostrare che non deve essere così comodo fare il fascista.