“Era previsto maltempo e i bambini mi stavano aspettando”. Lollobrigida non chiarisce chi abbia chiesto cosa: se sia stato lui a rivolgersi al capotreno, se lui o lo staff abbiano contattato i vertici di Trenitalia

(DI LORENZO GIARELLI – ilfattoquotidiano.it) – Il ruolo dello Stato, l’emergenza maltempo, i bambini che lo aspettano sotto l’acqua. Francesco Lollobrigida si presenta al question time alla Camera e in quattro minuti di intervento riesce a eludere i punti chiave del caso della fermata ad hoc del Frecciarossa a Ciampino per far scendere lui e il suo staff, diretti a Caivano.
Citando lo scoop del Fatto, ieri il Movimento 5 Stelle ha interrogato il ministro su quella sosta imprevista chiesta perché il treno, partito da Roma, stava accumulando ritardo e il cognato della premier Giorgia Meloni rischiava di bucare un evento in Campania (quel treno sarebbe poi arrivato solo 15 minuti dopo la sua auto blu): “È vero o non è vero – è la domanda del deputato Agostino Santillo – che lei o componenti del suo staff, avete chiesto ai vertici o ai funzionari di Trenitalia o di Ferrovie dello Stato, o comunque ad altri riferimenti a cui i normali cittadini non possono accedere, di avere una fermata ad hoc?”. La risposta a questa domanda non arriva e per questo il ministro potrebbe presto dover affrontare una mozione di sfiducia.
Lollobrigida non chiarisce chi abbia chiesto cosa: se sia stato lui a rivolgersi al capotreno, se lui o lo staff abbiano contattato i vertici di Trenitalia o cos’altro. Il ministro la prende molto larga, ignorando Santillo e citando un passaggio della domanda scritta dei 5S: “Mi chiedete se la mia condotta sia ascrivibile alla normale attività del dicastero di cui sono responsabile. La risposta è sì”. Lollobrigida definisce le polemiche sul caso “completamente pretestuose” e si avventura in una ricostruzione con parecchi buchi di sceneggiatura: “La mattina del 21 novembre ho ascoltato la relazione del ministro Tajani in Senato, che è terminata alle 11:40. Poi mi sono recato alla stazione dove ho preso il treno n. 9516, che risultava in ritardo di pochi minuti, un tempo compatibile con gli impegni istituzionali”. Il riferimento è a una cerimonia, alla presenza di autorità varie e di alcune scolaresche, per il recupero di un parco a Caivano. Un evento imperdibile, a costo di qualche forzatura: “Subito dopo la partenza per Roma, il treno è stato deviato sulla linea ordinaria ed è stato annunciato un ritardo prima di 75 minuti e poi di 100. La percorrenza ha messo a rischio la possibilità di partecipare agli eventi, con gravi conseguenze di natura organizzativa a danno del personale scolastico, dell’Arma dei carabinieri e specialmente dei tanti cittadini che sostavano all’aperto in una giornata di allerta meteo in Campania”.
Come dimostrano le immagini della cerimonia, il maltempo avrebbe poi risparmiato il ministro e i presenti, fermo restando che se davvero ci fosse stata una condizione da allerta sarebbe stato inopportuno svolgere l’evento a prescindere dal ritardo del ministro. Comunque, il racconto prosegue: “A quel punto ho ritenuto di chiedere se fosse possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore”. Nessuna precisazione, però, su come e a chi sia stata avanzata la richiesta. Lollobrigida insiste sulle “207 fermate straordinarie negli ultimi 6 mesi”, di nuovo omettendo la natura di quelle soste impreviste. Il ministro si dice “certo” di aver fatto il proprio dovere dimostrando “la vicinanza dello Stato” al territorio.
Argomenti non sufficienti a convincere le opposizioni. Il M5S replica già in aula con Alessandro Caramiello: “Non ci è chiaro se lei o qualcuno del suo staff abbia chiesto a qualche vertice di Trenitalia di fermare il treno. Lei ha dichiarato che ha chiesto la fermata perché era in ritardo: lo dica ai pendolari che vivono quotidianamente disservizi”. Tema rilanciato dal capogruppo M5S, Francesco Silvestri: “Il numero di telefono dei vertici di Trenitalia i normali cittadini non ce l’hanno”.
E potrebbe non finire qui. Dopo Lollobrigida, il Pd chiama in aula Matteo Salvini, competente per i Trasporti: “Abbiamo chiesto a Salvini di chiarire – attacca Elly Schlein – Non è mai successo a nessuno di noi di dire al capotreno, se è il treno è in ritardo, ‘mi faccia scendere qui’”. La richiesta è già stata avanzata dai dem in riunione dei capigruppo al Senato. Un motivo di imbarazzo per il governo, visto che Salvini dovrà decidere che fare tenendo conto che sul tema non ha detto una parola e, anzi, ha mandato avanti due fedelissimi come Massimiliano Romeo e Gian Marco Centinaio per tirare bordate a Lollobrigida. Non solo. Parlando a Metropolis, Matteo Renzi va oltre: “Faremo un’interrogazione a Salvini, chiameremo Lollobrigida in Senato. Poi studiamo una eventuale mozione di sfiducia”.
Il commento di De Luca su questa vicenda è stato piu’ che esaustivo…!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Per Lollo è stato azzeccato il comparto produttivo dell’agricoltura. E’ la mansione che è sbagliata. Al massimo il grado di coltivatore diretto, al minimo… bracciante raccoglitore di pomodori a tre euro all’ora! Da povero sarebbe stato contento di mangiare meglio di uno ricco, no?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Poteva scendere dal treno in corsa 🏃🏃, una mano gliela avrei data volentieri, magari gli aprivo la porta……
"Mi piace"Piace a 1 persona