NOMINE & FDI – Ad aprile si deciderà il nuovo Ad del gruppo. 100 mila euro anche al conduttore meloniano

(DI VINCENZO BISBIGLIA E CARLO DI FOGGIA – ilfattoquotidiano.it) – L’affaire Lollobrigida non arriva, per così dire, dal nulla. Le Ferrovie sono in una fase di grande sensibilità alla politica, visto che ad aprile saranno il piatto forte, insieme a Cassa Depositi e Prestiti della tornata di nomine nelle partecipate pubbliche. L’ultimo segnale è arrivato a ridosso dell’estate, quando le Fs hanno chiuso un nuovo contratto con Pino Insegno, il volto della nuova Rai meloniana: circa 100 mila euro per fargli fare la voce narrante in un documentario sulla società dei treni che uscirà più avanti. Il doppiatore più amato da Meloni & C., peraltro, già collaborava coi vertici delle Fs guidati dall’ad Luigi Ferraris, che lo ha assoldato – stando a quanto filtra dal gruppo – negli anni scorsi per aiutare i manager con il public speaking. Poi in estate, il nuovo contratto. Intanto Insegno è stato silurato per la conduzione dell’Eredità, importantissimo programma del preserale di Rai1, dopo i pessimi risultati del Mercante in Fiera, ma nei giorni scorsi era al fianco della premier alla mostra su Tolkien alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
È sicuramente sulle sponsorizzazioni che si vede l’attivismo dei vertici di Fs. Contratti decisi dalla holding e poi riversati sulle partecipate. In questi giorni sta chiudendo una sponsorizzazione di ben 45 milioni alla Fondazione Milano-Cortina su richiesta del governo, che vuole ridurre il sicuro buco nei conti dell’ente. Contratto affidato a Trenitalia e Sistemi Urbani, la controllata degli immobili. Ancora: 700 mila euro alla potentissima Coldiretti, assai cara a Lollobrigida, che è pur sempre ministro dell’Agricoltura; 500 mila euro a Lino Banfi e altrettanti alla società di reputation manager di Andrea Barchiesi per migliorare la presenza sul web di Ferraris & C. Non a caso l’ad di Fs a ottobre è “migliorato di due posizioni” nella classifica che Barchiesi pubblica mensilmente sul Corriere della Sera.
Ad aprile, il manager – scelto nel 2021 da Draghi su indicazione del fido Francesco Giavazzi – si gioca la riconferma e le sponsorizzazioni sono da sempre l’arma più efficace durante la stagione delle nomine. La corsa, però, è già partita. In pole per prenderne il posto c’è Luigi Corradi, l’Ad di Trenitalia, manager ex 5 Stelle ora molto vicino a Edoardo Rixi, braccio destro di Matteo Salvini al ministero. Per la verità, Salvini vorrebbe su quella poltrona l’ad di Autostrade, Roberto Tomasi, che però andrebbe a guadagnare assai meno. Corradi sta provando a ingraziarsi FdI, grazie ai buoni uffici della responsabile Affari Istituzionali, Valeria Venuto, ex assistente di Ignazio La Russa. Ma c’è anche chi scalpita per la poltrona di presidente di Fs, come Dario Lo Bosco, che presiede Rfi e ha il merito di essere sponsorizzato da Denis Verdini, l’ex senatore di Forza Italia padre di Francesca, fidanzata di Salvini, e da Renato Schifani. Ieri Lo Bosco ha definito Salvini un “visionario” per la scelta di resuscitare il Ponte sullo Stretto e “creare il polo infrastrutturale delle Fs con Rfi”. Non sarà una fermata a Ciampino, ma anche questa è sensibilità istituzionale.
E invece noi poveri mortali anche oggi sulla Roma Napoli ritardi indescrivibili per l’ ennesimo guasto sulla linea.
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