Inchiesta su un promotore finanziario abusivo che cita anche il ministro: «Ho parlato con tua madre». La difesa della famiglia: nessun ruolo. Il legale: «Li ha truffati lui, lo denunciamo»

Casellati, «fattura falsa per evadere il fisco»: indagati i due figli del ministro per le Riforme

(diLuigi Ferrarella – corriere.it) – «Parlavo stamattina con tua madre che mi ha chiamato per fatture, potreste scaricarle. Puoi parlare con il commercialista per capire se potete scaricarle e che causale vuole?». Chat agli atti di una indagine della Procura di Milano sull’abusivismo di un promotore finanziario, Domenico Angiolella, accreditano che il ministro delle Riforme istituzionali nel governo Meloni, Elisabetta Casellati, prima donna presidente del Senato nel 2018-2022, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura nel 2014-2018, avrebbe avuto nel 2021 consapevolezza della falsità delle fatture sottostanti una evasione fiscale da poche migliaia di euro dei suoi due figli Alvise e Ludovica, di cui Angiolella gestiva (al pari dei risparmi affidatigli da un’altra sessantina di clienti per quasi 10 milioni) alcune centinaia di migliaia di euro.

Sono le fatture che, consigliate da Angiolella, sono state utilizzate dai due Casellati jr. nelle dichiarazioni Iva 2022 e 2023 per «scaricare» fiscalmente i costi pagati ad Angiolella per l’attività di loro gestore con la sua A.D.&C. Finance Sas, efatti invece figurare remunerazione della sua «ricerca di sponsor» per la ditta individuale dello studio del figlio avvocato (più noto come direttore d’orchestra), e per la società di software della figlia (editrice di testate di viaggi in bici ed enogastronomia). La famiglia Casellati accredita al contrario d’aver perso quasi tutti i risparmi che Angiolella avrebbe truffato ai figli, il ministro (non indagato) nega di aver mai avuto sentore delle fatture false, e anzi lascia intendere che possa essere stato Angiolella a farlo credere in quei messaggi. 

Intanto, però, in un «avviso di conclusione delle indagini» notificato una settimana fa dalla Procura, l’utilizzo delle fatture false da parte dei figli determina, pur per un controvalore in tutto di meno di 15.000 euro di «elementi passivi fittizi», l’imputazione di «evasione fiscale» a carico di Alvise e Ludovica Casellati, collaterale alla invece principale accusa ad Angiolella di «esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria» con la moglie Isabella Delfini. 

Il difensore dei figli di Casellati, Ernesto De Toni, spiega che, «dopo aver appreso la situazione dagli atti ricevuti pochi giorni fa, immediatamente hanno provveduto a sanare con l’Agenzia delle Entrate le violazioni fiscali di importo modesto che risultano contestate loro» (parrebbe quindi con un ravvedimento operoso), «e presto andranno in Procura a spiegare il rapporto con Angiolella». 

Qualcosa sulla linea futura però già si intuisce, perché il difensore aggiunge che «il ministro Casellati non ha avuto alcun ruolo nella vicenda, risultando evidente l’interesse del falso promotore finanziario a coinvolgerla per i propri scopi illeciti», visto che «dagli atti — sostiene il legale — Angiolella risulta aver truffato centinaia di persone per somme molto rilevanti». Questo è un punto curioso: in effetti molti clienti di Angiolella lamentano, a parole, la mancata restituzione di parte o di tutti i soldi, ma il suo difensore Alessandro Brustia valorizza che nessuno abbia mai sporto la querela necessaria a rendere procedibile l’eventuale truffa, reato infatti non contestato dai pm. Ma ora il legale dei figli di Casellati annuncia che «stanno predisponendo le denunce».

Nulla si era sinora saputo di questa vicenda, iniziata in realtà a luglio quando la gip Chiara Valori convalida il sequestro d’urgenza disposto dal pm Giovanni Polizzi su Angiolella per 381.000 euro, stima dei compensi riconosciutigli dalla sessantina di clienti di cui, con operazioni presso Banca Generali e Istituto Fiduciario Ambrosiano, amministra i patrimoni senza però essere iscritto all’albo (da 1 a 8 anni di pena). 

In ottobre la GdF milanese bussa a Padova al commercialista delle società dei figli di Casellati perché, tra i messaggi sul telefono sequestrato ad Angiolella, vengono trovate chat come quella del 6 marzo 2021, nella quale Angiolella scrive appunto a Ludovica Casellati la frase «parlavo stamattina con tua madre che mi ha chiamato per fatture, potreste scaricarle». Messaggi a cui fa seguito persino una prima bozza di fattura pro-forma (poi abbandonata) che, senza firme, nell’intestazione reca con i due figli anche la madre.