CASTA DEGLI AVVOCATI – Non sono obbligati a sospendere la professione né a chiudere i loro studi. Se le professioni fossero partiti, loro sarebbero la truppa di gran lunga più folta del Parlamento, con la bellezza di 116 rappresentanti.

(DI LORENZO GIARELLI – ilfattoquotidiano.it) – Se le professioni fossero partiti, loro sarebbero la truppa di gran lunga più folta del Parlamento, con la bellezza di 116 rappresentanti. Trattasi degli avvocati, più trasversali che mai, in grado di stracciare tutti gli altri (a partire dagli imprenditori, che hanno “solo” 65 eletti) e pazienza se qualche volta l’attivismo dentro e fuori i Palazzi degli avvocati eletti finisce per provocare conflitti di interessi o questioni di opportunità. Tutto dribblato, non a caso, in punta di cavillo.
Già, perché i parlamentari non sono obbligati a sospendere la professione di avvocato né a chiudere i loro studi (solo chi è al governo non può esercitare), motivo per cui esistono da sempre zone grigie dove è possibile che Giulia Bongiorno, senatrice di riferimento della Lega sulla giustizia, difenda la ragazza vittima dello stupro di cui è accusato il figlio di Beppe Grillo, in un processo la cui attenzione mediatica è evidentemente dovuta anche alla storia politica del fondatore M5S. Non solo: in qualità di avvocata dell’ente pubblico Consap, Bongiorno nei giorni scorsi ha anche gestito la richiesta di risarcimento danni presentata dalle parti civili per la strage di Cutro. Cortocircuiti che, seppur legittimi oltreché fruttuosi per la senatrice (l’anno scorso ha dichiarato quasi 3 milioni di reddito complessivo), ricordano precedenti illustri, come quando i berlusconiani Gaetano Pecorella e Niccolò Ghedini alternavano impegni pubblici e difese di Silvio in tribunale. Da quella stagione viene anche Francesco Paolo Sisto, avvocato forzista e sottosegretario alla Giustizia.
Come prescrive la legge, non esercita la professione, ma il suo studio è uno dei più noti della Puglia (ha sede anche a Roma) e Sisto lo ha lasciato nelle solide mani del figlio Eustachio, il quale spesso ha a che fare con casi legali che intrecciano la politica, su tutti il processo Escort in cui era coinvolto Berlusconi a Bari (in precedenza l’ex premier era difeso direttamente dall’attuale sottosegretario).
Nota a tutti, a proposito di questi incroci, è la vicenda di un altro avvocato della politica, il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Titolare di uno studio a Milano, quando non è stato al governo o alla guida di Palazzo Madama ha continuato a esercitare la professione, finendo anche per occuparsi di alcune delle infinite beghe societarie dell’amica Daniela Santanchè.
Pur laterale rispetto ai penalisti, merita comunque menzione il caso bizzarro del viceministro alle Finanze, Maurizio Leo (FdI), esperto di diritto tributario e co-fondatore di un importantissimo studio (per farsi un’idea: l’ultima dichiarazione dei redditi del viceministro riporta 2,7 milioni di entrate). Come rivelò il Fatto in estate, nel nominare una serie di esperti per scrivere la legge fiscale, Leo si è rivolto anche a 5 professionisti del suo studio, incluso il socio Pasquale Formica. All’epoca Leo minimizzò: “Si tratta di alcuni tra i migliori esperti in Italia, scelti per le loro capacità e non perché hanno lavorato nel mio studio, con il quale non ho più rapporti da quando sono entrato nel governo”.
Attivo è pure lo studio di Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia, che però si dedica soltanto alla politica. Alla Camera – oltre a Cristina Rossello, avvocata dell’ultimo divorzio di B. e fondatrice di un grosso studio – c’è poi Francesco Bonifazi, avvocato e fedelissimo di Matteo Renzi, per conto del quale si è interessato di alcune richieste di danni nei confronti dei giornali: “Con il nostro studio BL abbiamo seguito le azioni civili di risarcimento proposte da Matteo Renzi – aveva commentato di recente esultando per una condanna a Dagospia – Un successo professionale e una soddisfazione personale”. Il senatore FdI Marco Lisei, invece, non ha perso la passione per il Tribunale e qualche volta gli capita di avere a che fare con la politica. Qualche mese fa, per dirne una, ha contribuito a far assolvere un uomo denunciato per aver deriso con una pagina Facebook il sindaco dem di Cesena, Enzo Lattuca. Il giorno dopo, brindisi a Palazzo Madama, in faccia al Pd.
Certo che anche Sisto, coi nomi dei figli… Eustachio!?!?! 🤭🥴
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Buhahahaha, stavo pensando (e proponendomi di scrivere) la stessa cosa!!!! Eustàkio! Ma ndo’ va uno così, babbo “potente” a parte, dico?
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Boh, dev’essere il nome di qualche avo… però, Dio mio, non ci pensi al destino del povero NEONATO, quando glielo imponi? Specie a scuola… 🤦🏻♀️
Mi chiedo quale diminutivo abbia escogitato il poveretto…”EU”?🤭
Pronto per una carriera in Europa.
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Caro Giarelli…”se fossero” …none lo sono..lo sono e siccome le leggi sono ad interpretazione volutamente,come volutamente poco chiare e semplici,eccoti servito il servizietto,come una semplice società di servizi a cui ti devi appoggiare.
Uno stuolo di avvocati che garantiscono solo loro stessi.
Le vicende B e R, ” la trattativa”sono la dimostrazione lampante che sonmo già da molto tempo …un partito!
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Non solo loro, tutti gli avvocati, con poche eccezioni, sono la feccia del genere umano, la rappresentazione del Demonio in terra
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Nooooooo… e Conte? 😭
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Escludessero per legge gli avvocati. IL resto del parlamento è più numeroso, no?
Quanti Ghedini dobbiamo sorbirci ancora?
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