
(ANSA) – WASHINGTON, 17 NOV – Donald Trump rappresenta il “più grande pericolo” mondiale nel 2024. Lo afferma The Economist, avvisando che un “secondo mandato di Trump sarebbe una svolta diversa dalla prima” e ricordando che il “destino del mondo” dipenderà dalle schede elettorali di “decine di migliaia di elettori solo in una manciata di stati” nelle elezioni presidenziali del 2024. Una sua vittoria incoraggerebbe Vladimir Putin e Xi Jinping e sarebbe la “più grande minaccia” per gli stessi Stati Uniti.
“La Cina e i suoi amici – sostiene The Economist nella sua guida annuale World Ahead’ – si rallegrerebbero della prova che la democrazia americana è disfunzionale” e Pechino “potrebbe facilmente sbagliare i calcoli su Taiwan, con conseguenze catastrofiche”. Inoltre il presidente russo “avrebbe un incentivo a continuare a combattere in Ucraina e a eliminare paesi ex sovietici come la Moldavia o gli Stati baltici”.
Ma la “più grande minaccia” che Trump rappresenta “è per il suo stesso Paese”. L'”autorità morale” degli Stati Uniti diminuirebbe “perché l’America lo avrà votato pur conoscendo il peggio”. Mentre “perseguirà i suoi nemici”, Trump “farà la guerra a qualsiasi istituzione che si trovi sulla sua strada, compresi i tribunali e il Dipartimento di Giustizia”.
I giornali di m non sono una esclusiva italiana . Dopo le umilianti condizioni nel conflitto ucraino della nato, la fuga dall’Afganistan, il passo indietro di Biden su Formosa e il successo dell’allargamento dei Brics, The Economist invoca gli americani a stare allerta per che chi ? Per Trump perchè con lui non si farebbero le guerre tanto appetitose per i costruttori di armi.
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Bravo. M’hai tolto le parole di bocca.
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Esatto: Biden è impegnato seriamente a riappacificare il globo, sarebbe un vero peccato interrompere il lavoro che ha cominciato.
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Trump è quello che è. Ma la cricca di Potere che oggi rappresenta gli USA, col nonnetto rinkoglionito a fare da imbarazzante Testimonial è di gran lunga peggio. Se questa è l’offerta politica della “più grande democrazia del mondo” ( e non parliamo dell’offerta politica di quest’Europa suddita e penosa) preferisco le cosiddette autocrazie avverse.
Meno ipocrite e molto meno devastanti.
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Il più grande pericolo dopo il big bang.
Però è strano, visto che Trump è addirittura più filo-israeliano di Biden. Dobbiamo concludere che l’Economist è antisemita?
Seguendo la logica ubriaca di questi ultimi anni la risposta è sì.
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Evidentemente ,si ! Infatti sta facendo sue le “idee” di A.H. La sua convinzione intima è esplicitata con la simpatia e partecipazione con gli Azov in Ucraina.
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