L’ex premier: “Governo codardo”. Crosetto: “Abbiamo inviato aiuti”. Il centrosinistra, che è sempre un’ipotesi, si disperde ancora, sulla guerra. Ma nel mercoledì del question time alla Camera del […]

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – Il centrosinistra, che è sempre un’ipotesi, si disperde ancora, sulla guerra. Ma nel mercoledì del question time alla Camera del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a fare rumore è soprattutto lo scontro frontale in aula tra il ministro e Giuseppe Conte, che dal microfono accusa il governo di “pavidità” e “codardia” per essersi astenuto sulla risoluzione dell’Onu che chiedeva una tregua umanitaria a Gaza. Per poi invitare l’esecutivo a sospendere “se pur temporaneamente” le forniture di armi a Israele. Parole che fanno infuriare il centrodestra.

Con Tajani che invita subito l’ex premier “a contenere il linguaggio”, rispondendogli però nello spazio per la replica a un altro quesito, quindi fuori della prassi parlamentare. Poi, in serata, è il ministro della Difesa Guido Crosetto a ribattere sui social al leader dei Cinque Stelle: “L’ex presidente Conte ha insultato il governo, ma parla senza conoscere. Sarebbe meglio informarsi, perché il governo sta portando aiuti umanitari”. La prova di quanto sia sensibile il tema, anche per la maggioranza. E d’altronde era quello l’obiettivo di Conte, “provocare” il centrodestra su una questione che divide trasversalmente l’elettorato. E magari rimarcare la cautela sull’argomento del Pd, che nel question time non ha chiesto nulla a Tajani sulla guerra in Palestina. A parlare, poco dopo le 15, sono Conte e il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, che come il leader del Movimento chiede al governo di darsi da fare per un cessate il fuoco a Gaza. Ma ad alzare l’attenzione in un’aula semi-vuota è l’intervento di Conte. L’avvocato lascia al deputato Marco Pellegrini il compito di chiedere al ministro “quali azioni il governo intenda intraprendere urgentemente, nelle sedi europee e internazionali, al fine di perseguire il cessate il fuoco”, e di rilanciare la proposta di “corridoi umanitari”. Tajani risponde con sillabe aperturiste: “Il tema dei corridoi umanitari è sempre stato al centro della nostra azione”. Ma poi a controreplicare è Conte, ed è un intervento durissimo: “La risposta della politica non può essere nel segno della pavidità, quella che avete adottato lo scorso 27 ottobre, in sede di Nazioni Unite, quando vi siete pilatescamente astenuti di fronte a una risoluzione che sosteneva una tregua umanitaria per soccorrere feriti e portare aiuti”. Il volto del forzista diventa una maschera di disappunto, mentre l’ex premier accusa: “Il vostro è un atteggiamento codardo, così l’Italia gira la testa dall’altra parte, la mette sotto la sabbia”. E arriva la proposta, inattesa: “Servono fatti, abbiate la forza e la determinazione di sospendere, pur temporaneamente, le forniture di armi a Israele”. Applausi, da un gruppetto di deputati del M5S.

È il turno di Fratoianni, che sollecita “iniziative”. Ma Tajani ha urgenza di rispondere a Conte: “I codardi non stanno sui banchi del governo, forse stanno da qualche altra parte, e le chiedo di usare un linguaggio più consono a un ex presidente del Consiglio”. I pochi forzisti presenti battono le mani, il gruppo del M5S rumoreggia. Conte vede un varco e poco dopo, sempre in aula, controreplica così: “La violazione del regolamento da parte del ministro altera completamente non solo le regole della Camera, ma anche la logica della simmetria di un contraddittorio”. Ma il passaggio sulle armi a Israele dell’ex premier non ha convinto neppure un dem che pure ha consuetudine con lui, come Andrea Orlando. “Non si tratta di proporre iniziative estemporanee, ma di fare un’azione concreta per arrivare a un cessate il fuoco” dichiara l’ex ministro a Tagadà. Ed è la conferma di una differenza tra Movimento e Pd, su Gaza e forse sulla guerra in generale. Ma è ovviamente Forza Italia che deve ribattere all’ex premier. Così arriva un post sulla pagina Facebook del partito: “Conte accusa Tajani di essere un vigliacco e di avere le mani sporche di sangue. Ignora che l’Italia ha interrotto la vendita di armi a Israele. Nel 2019 e nel 2020 le vendite sono state per 28 milioni e 21 milioni. Sapete chi era il capo del governo?”. Il leader del M5S, è l’ovvia risposta.

In serata a battere un colpo è Crosetto, ricordando che l’Italia ha mandato in zona una nave-ospedale e che la vendita di armi a Israele è stata sospesa dopo il 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas. Ma il M5S controreplica: “La legge vieta la vendita di armi a Paesi in guerra, ma Israele è in guerra dall’otto ottobre. E allora come fa il ministro a dire che la vendita è stata sospesa dal 7 ottobre? Ce lo dimostrino”. Per u n mercoledì da accuse incrociate può bastare così.