Balneari, una norma per aggirare l’obbligo dei bandi. E sul Mes la premier prende tempo. L’idea è assegnare solo le parti di litorale non ancora date in concessione

(di Emanuele Lauria – repubblica.it) – ROMA – Una norma per superare i rilievi dell’Europa che hanno portato a una procedura di infrazione contro l’Italia. I leader della maggioranza affrontano il nodo balneari e trovano l’accordo su una disposizione-salvagente, da inserire in un decreto o più facilmente in un disegno di legge già all’esame delle Camere, con la quale si apre alla possibilità di mettere a bando la gran parte delle coste italiane al momento non oggetto di concessione: una percentuale di litorale che ammonterebbe a circa il 67 per cento, secondo una mappatura che adesso viene utilizzata per dimostrare che non esiste quella «scarsità di risorse» alla base della direttiva Bolkestein che il nostro governo, secondo Bruxelles, non sta rispettando.
È una mano tesa ai concessionari che fanno pressione su Palazzo Chigi. La premier Giorgia Meloni ne ha parlato tra gli altri con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, che già esulta: «Avanti compatti a difesa del lavoro, delle spiagge e del mare italiano». Ma è una soluzione che deve ancora passare il vaglio dei tecnici dell’Ue: «C’è un impegno da parte nostra di cercare di dare una soluzione alla vicenda per evitare l’incertezza normativa – dice l’europarlamentare di FdI Carlo Fidanza -. La linea è di lavorare su una norma che parta dal dato del tavolo tecnico che ha evidenziato una non scarsità della risorsa. Poi è chiaro che ci possono essere diverse opzioni che dobbiamo valutare tecnicamente con la Commissione. Partita ancora aperta, direi».
La ratifica del Mes
Sul tavolo di un doppio vertice di Chigi anche la questione della ratifica del Mes. Meloni ha confermato che il via libera può arrivare solo se si concluderà positivamente il negoziato sul patto di stabilità, con condizioni maggiormente favorevoli per l’Italia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato gli sviluppi della trattativa, che in ogni caso non potrà concludersi prima della prossima riunione dell’Ecofin, l’8 dicembre. L’obiettivo del governo è prendere tempo, rispetto a una discussione in aula, alla Camera, che era inizialmente prevista per la prossima settimana ma che – per l’affollamento del calendario – quasi sicuramente slitterà.
Nel frattempo, se dovesse arrivare un esito favorevole al negoziato sul Patto, la maggioranza potrebbe prendere in considerazione, sul Mes, la mediazione proposta dal pd Enzo Amendola: la ratifica del trattato con una clausola «alla tedesca», che prevede il ricorso allo strumento finanziario mai amato dalla Destra solo in caso di un voto a maggioranza qualificata da parte delle Camere. Un punto di caduta ritenuto ragionevole, in ambienti di FdI (ma anche in parte della Lega), all’interno di un percorso che rimane complicato. E con un arrivo al fotofinish.
Togliete le zampe dalle nostre spiagge libere. 😡
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