La parola “capitalismo” sembra essere uscita dal vocabolario. La usa ancora solo il manifesto, ma in un marxese così stretto, da Gründrisse, che di fatto diventa incomprensibile. Esiste sui media il termine capitale […]

(Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it) – “In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre, dove regna il capitale, oggi più spietatamente” (Don Chisciotte, Francesco Guccini)
La parola “capitalismo” sembra essere uscita dal vocabolario. La usa ancora solo il manifesto, ma in un marxese così stretto, da Gründrisse, che di fatto diventa incomprensibile. Esiste sui media il termine capitale ma usato in senso statico, non dinamico come nella celeberrima opera di Marx, cioè con tutte le sue conseguenze, ma nel senso di capitale di questa o quella impresa, di questa o di quell’azienda, di questo o quell’individuo.
Come mai? Elementare. Il capitalismo ha ormai occupato il mondo intero, tranne alcune, rare, sempre più rare, comunità ai margini del mondo: le società statiche che stanno all’opposto del dinamismo del capitale. Se si tratti di capitalismo di mercato o di capitalismo di Stato, come in Cina, la solfa non cambia, sempre capitalismo è, con lo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo” per dirla ancora con Marx.
Inoltre da qualche decina d’anni al capitalismo industriale, che perlomeno produceva cose, oggetti, soddisfacendo bisogni di cui peraltro l’uomo non aveva mai sentito il bisogno, inventandoseli (tutta la pubblicità è diretta in questo senso), dava lavoro agli ‘schiavi salariati’, si è sostituito il capitalismo finanziario che produce denaro con cui fare altro denaro, cioè un’astrazione su un’altra astrazione, che invece di dare lavoro, sia pur un lavoro da schiavi, lo toglie in combutta con la mitica “digitalizzazione”. Infatti per fare capitale finanziario sono sufficienti pochissimi adepti, alle volte anche uno solo.
Attualmente sto cercando di assumere un assistente, mi sorprende che a rispondere al mio annuncio siano giovani o anche molto meno giovani che non solo hanno una laurea, ma, spesso, un master ottenuto in qualche università italiana o europea. Evidentemente non sanno manovrare il denaro che è la cosa astratta più concreta che ci sia.
“Che fare”, per usare le parole del famoso filosofo russo Cernyševski saccheggiato poi da Lenin? Niente. Non possiamo farci niente. Non possiamo far altro che aspettare il collasso del “modello paranoico”. Nel frattempo possiamo solo contare su estremismi religiosi che, in totale antitesi col sistema del denaro, preferiscono all’astrazione di quello che Martin Lutero ha chiamato “sterco del demonio” la spiritualità e la concretezza della vita e della morte, propria e altrui. Tipo l’Isis per dirla in termini molto chiari.
Caro Massimo, capisco il paradosso, ma dell’Isis e degli altri estremismi più o meno religiosi farei volentieri a meno. Anche perchè di questo lurido capitalismo sono l’assicurazione sulla vita. (Marco Travaglio)
Queste lezioncine a destra e sinistra di M.T. (prima alla Basile ora a Fini) mi lasciano sempre più perplesso
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Che altro vorresti rispondere ? Aspettiamo la tua lecto magistati, caro Orgoso ! Quando c’è la darai , sono disposta a crederti
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Eventualmente sarebbe una lectio magistralis, che non sarei in grado di esporre. Però, leggendo un po’ di più e più profondamente, si può arrivare a conclusioni diverse tipo: sono il direttore e non voglio che si esca dal mio seminato
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Sono spiacente di nemmeno riuscire a gestire questo nuovo telefonino, ma a una certa età è ora di mollare e lasciarvi scansare tra voi
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Mi sembra, caro Fini,
che gli estremismi religiosi siano già stati ampiamente sperimentati anche qui in Europa con risultati devastanti.
C’è sicuramente bisogno di spiritualità da anteporre alla deriva in cui il capitalismo estremo sta gettando l’umanità, ma non quella dei fanatici religiosi che usano il bisogno e l’urgenza di regole interiori che mancano all’umanità oggi, per proporre e imporre il loro esercizio del potere.
Potere molto materiale e che di spirituale (cioè di illuminante per l’Uomo) ha ben poco. Anzi, niente.
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Sempre in polemica, i commenti sono sempre in polemica. Ma che problemi avete? Non c’è mai nessuno che vi dà attenzioni? gsi ma che cacchio ne sai tu della spiritualità di un afghano di un cinese o di un indiano??Ma non puoi leggere l’editoriale senza sentire il bisogno di fare polemica un tanto al kilo??
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Franco,
La spiritualità di un fanatico islamico, cristiano o ebreo, non ha niente a che vedere con la spiritualità per come la intendo io.
Ma la rispetto, solo se non interferisce con una serie di princìpi molti dei quali sono ben enunciati dalla nostra Costituzione.
Io la vedo così.
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Ragionamento da nazi, tu non hai alcun diritto per giudicare e mancare di rispetto ad un talebano in casa sua.
Abbiamo visto gli esportatori di democrazia all’opera
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Franco,
Fossi afghano non sare mai stato Flo americano ma nemmeno sarei talebano appunto perché non sono nazista.
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E’ oggettivo: oggi chi si oppone al capitalismo sono i talebani. Che a me o a M.T. non faccia piacere ha poco importanza.
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hoooooo finalmente un commento non inutilmente polemico.
Spiace per gsi (sopra) che i talebani evidentemente non pensano ed agiscono secondo gli enunciati della nostra costituzione.
Che disdetta! forse chi ha tradotto la nostra costituzione dall’italiano al talebano ha fatto qualche errore.
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Potremmo mai cambiare qualcosa solo con dei commenti ?
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Secondo me massimo fini intendeva solo fare un paradosso tipo: ormai, per certi versi, siamo davvero alla fine della storia intesa come dialettica, siamo alla sintesi finale con il capitale finanziario che ha stravinto e non vediamo all’orizzonte un cambiamento positivo.L’unico disturbo che si può recare alla lobby dei capitalisti è quella di farli vivere nel terrore! Almeno io l’ho intesa così!
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Non voglio causare altre polemiche, ma chi si oppone al capitalismo ,nella sua espressione più spietata neoliberista globale, per motivi religiosi fa un’ opera di distrazione di massa, perché il capitalismo si combatte con e per motivi sociali, detti in altri tempi lotta di classe, visto che per dirla con Marx la religione è l’ oppio dei popoli…..usato a piene mani ed egregiamente dal capitalismo stesso! Se ancora non abbiamo capito che i mezzi di conflitto generati dal capitalismo sono religiosi ed etnico/nazionalisti per autodeterminarsi ed affermarsi, allora siamo destinati ad aspettarne l’ implosione interna! Poi per carità, ognuno fa il pane con la farina a disposizione, ma la religione ,pur con implicazioni sociali , ha un presupposto, almeno a mio parere, fuorviante e probabilmente fallimentare….alcuni movimenti religiosi nell’ Europa della riforma luterana avevano idee così radicali che avrebbero fatto impallidire i talebani, ma sono degenerate nell’ intolleranza consequenziale al presupposto!
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Grazie Massimo, avanti
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