
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Da qualche giorno discuto con diversi lettori che pretendono la mia abiura sul fatto che nel 2005 Israele ritirò esercito e coloni da Gaza, da allora non più occupata ma duramente presidiata ai confini e dal 2006 governata da Hamas. Purtroppo non posso accontentarli: il Fatto esiste per raccontare i fatti. Tutti. Infatti dal 7 […]
Errata corrige
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Da qualche giorno discuto con diversi lettori che pretendono la mia abiura sul fatto che nel 2005 Israele ritirò esercito e coloni da Gaza, da allora non più occupata ma duramente presidiata ai confini e dal 2006 governata da Hamas. Purtroppo non posso accontentarli: il Fatto esiste per raccontare i fatti. Tutti. Infatti dal 7 ottobre racconta il pogrom di Hamas e i crimini di guerra israeliani a Gaza. Fissati a terra i fatti, c’è totale libertà di opinioni. Nessuno scandalo se 4 mila docenti universitari chiedono al governo italiano “l’interruzione immediata delle collaborazioni con istituzioni universitarie e di ricerca israeliane”. Pensavamo che le università fossero zona franca e sacra e non ricordiamo appelli per rompere con quelle di Iran, Siria, Arabia, Qatar e altre culle di democrazia, ma ognuno è libero di pensarla come vuole. Purché rispetti i fatti. Invece i prof invitano a “considerare e comprendere le determinanti e antecedenti a questa violenza” (il massacro di Hamas del 7 ottobre, ndr), da ricercarsi nella illegale occupazione che Israele impone alla popolazione palestinese da oltre 75 anni, attraverso una forma di segregazione razziale ed etnica”. E qui ci dev’essere almeno un refuso: nel 1948 Israele nacque in base alla risoluzione Onu 181 che spartiva l’ex Mandato britannico in uno Stato ebraico e uno palestinese.
Il primo nacque nei confini Onu senza occupare un millimetro in più. Il secondo no: i governi arabi e la leadership palestinese violarono la risoluzione Onu e mossero guerra a Israele per ricacciarne a mare gli ebrei. La persero e Israele dilagò in Galilea Est, Gerusalemme Ovest e una fetta di deserto del Negev. Ma nel ’49 si ritirò da Gaza, occupata dall’Egitto, e dalla Cisgiordania, annessa dalla Giordania. Quindi a occupare i territori palestinesi furono Egitto e Giordania fino al 1967, quando li persero nella Guerra dei Sei Giorni insieme ad altri, fra cui il Sinai. Israele nel 1978 lo restituì all’unico Stato arabo che firmò la pace, l’Egitto. Che però non rivolle Gaza, occupata fino al 2005. Nel 1993, quando anche Olp e Giordania firmarono la pace, partì il percorso di Oslo sulla Cisgiordania, stroncato dall’assassinio di Rabin, dai no di Arafat a Barak e di Abu Mazen a Olmert, dall’ictus di Sharon e dagli opposti estremismi di Hamas e Netanyahu. Possibile che fra i 4 mila prof non ce ne sia uno di Storia che corregga “oltre 75 anni” in 38 per Gaza e 56 per la Cisgiordania? Ma ne basterebbe uno di Logica: se Gaza è occupata da sempre, perché Onu, Usa e Ue chiedono a Netanyahu di “non rioccuparla”? E se la risoluzione Onu 181 che legittima Israele non vale, come si può intimare a uno Stato abusivo di rispettare le altre risoluzioni Onu? O il diritto internazionale funziona a targhe alterne?
"Mi piace"Piace a 9 people
Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
"Mi piace""Mi piace"
Un pò di risposte all’articolo di Travaglio le potreste trovare qui, per esempio:
Il fatto è che la Risoluzione ONU di cui parla è sì esistente, ma dava agli ebrei molta più terra e di buona qualità, di quanta ne avessero gli arabi in proporzione alla propria popolazione. Purtroppo loro decisero di rifiutarla, ma commisero l’errore di fidarsi sia delle scalcinate nazioni limitrofe, sia degli occidentali.
Ah, se Travaglio non lo sapesse: la banda Stern era pure in contatto con Hitler, era operativa in funzione anti-inglese e da essa vennero fuori Begin e Shamir, due futuri premier israeliani. E pensate un pò: Bibi dice che è stato il gran Muftì di Gerusalemme ad influenzare Hitler nel suo antisemitismo.
Per quel che riguardai i 4.000 prof: per me hanno ragionissima, non fosse altro che per un motivo: mentre l’Iran non pone nessun problema per noi, Israele sta trascinandoci in una guerra potenzialmente mondiale.
Come dice il colonnello McGragor, a Washington hanno deciso di liberare la tigre (Bibi) ma questa sta sbranando tutto e tutti, andando rapidamente fuori controllo.
https://b17tv.com/Interviste/Douglas-Macgregor/Israele-va-verso-un-suicidio-di-massa.html
"Mi piace"Piace a 4 people
Quello che il gran bufalaro di professione evita accuratamente di raccontare, è che MC Gregor è un lacchè di Trump, così come Netanyahu, il quale gode come un riccio ogniqualvolta può prendere a pesci in faccia Biden. Quest’ultimo dovrebbe senz’altro essere più risoluto nell’imporgli il cessate il fuoco immediato, magari promettendo (e ottenendo dai suoi “alleati” arabi) la testa della cupola stragista di Hamas, ma evidentemente, come dice Travaglio, il diritto internazionale funziona effettivamente a targhe alterne (anche per lo stesso Travaglio, date le sue posizioni sull’Ucraina). A tutti gli altri, soprattutto ai bufalari, una buona dose di bicarbonato anticancro.
"Mi piace"Piace a 2 people
X Frankie:
Il bello di gente come te è che non perdete mai l’occasione di parlare pur di dimostrarvi quegli iDIOti che siete.
Quanto a Mc Gragor, prova ad avercelo tu un curriculum come il suo, poi magari ci parli della tua imprescindibile capacità di analisi politica.
A proposito, quando parti per l’Ucraina a difendere i tuoi amici banderisti?
"Mi piace""Mi piace"
Ecco che riesce fuori il borghes(uccio)e che è in lui
"Mi piace"Piace a 2 people
Sullo stato ebraico creato artificialmente dall’ONU c’erano 700.000 palestinesi scacciati via dalle loro case
"Mi piace"Piace a 3 people
Appunto , ma che altro aspettarsi da uno che avvalla ” fuck the Europe” della sua degna collaboratrice , dimenticandosi o forse ricordandosi la loro origine di delinquenti espulsi dall Europa ! ?
"Mi piace""Mi piace"
ed è proprio la risoluzione ONU il peccato originale, voler imporre uno stato europeo in un territorio arabo, come se i palestinesi non avessero diritto alle loro terre, non contassero niente. Alla Polonia diedero la Slesia tedesca come risarcimento, agli ebrei europei sionisti superstiti della shoah, regalarono uno stato in un territorio con una popolazione che non c’entrava niente, Israele è sempre stato percepito come forza occupante e come tale si è sempre comportata.
"Mi piace"Piace a 10 people
Che delusione Travaglio!
Palestina: Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell’Assemblea generale dell’ ONU
La risoluzione 181 del 29 novembre 1947
L’ONU creò una speciale commissione UNSCOP che si recò in Palestina nel 1947 dove assistè tra l’altro al rinvio della nave Exodus carica di immigranti ebrei (operazione organizzata dall’Haganah) da parte delle autorità inglesi. Questo fatto convinse la maggioranza della commissione della necessità di attribuire agli ebrei spazio a sufficienza per accogliere gli immigrati ebrei che erano scampati all’olocausto. Il piano proposto dalla minoranza della commissione fu ignorato. La proposta della maggiornaza fu sottoposta al plenum dell’ONU il 29 novembre 1947.
L’ONU contava allora 56 paesi. La votazione fu rinviata ben due volte. Erano necessari i 2/ 3 dei consensi, ovvero 37 voti. I sì furono 33, i no 13 e gli astenuti 10. Per l’occasione non si contarono gli astenuti! Contrariamente a quanto preannunciato Haiti, Liberia e Filippine decisero all’ultimo momento di votare sì a seguito delle scandalose pressioni degli USA che letteralmente “comperarono” i voti con soldi donati dai sionisti.
La risoluzione 181 sancisce la spartizione della Palestina : attribuisce il 56,47 % del territorio a 500’000 ebrei + 325’000 arabi , il 43,53 % del territorio a 807’000 arabi + 10’000 ebrei , la tutela internazionale su Gerusalemme con circa 100’000 ebrei e 105’000 arabi , prescrizioni e diritti vari.
Da notare che la parte assegnata ai sionisti erano in parte le terre che essi già avevano sottratto illegalmente ai palestinesi tra cui le migliori e coltivabili. Tuttavia tra il 1945 e il 1948 i sionisti occuparono illegalmente altre terre palestinesi, di gran fretta e scacciando i palestinesi con la forza e/o le minacce. Al momento della spartizione i sionisti occupavano in realtà il 75 % della Palestina (il 17 settembre 1948 i sionisti uccisero il sovrintendente dell’ONU Folke Bernadotte).
La risoluzione 194 del 1948 sancisce il diritto di ritorno dei profughi. Fu applicata solo in minima parte
Dopo la guerra del 1967, con la risoluzione 242 del 22.11.1967 l’ONU ingiunse a Israele di ritirarsi dai territori conquistati militarmente ( conquistare territori altrui con la forza è contrario alla carta dell’ONU ) ma Israele ignorò e ignora tuttora tale risoluzione, come ha ignorato tutte le risoluzioni successive. Anzi, nei territori conquistati con la forza, persegue ostinatamente nella sua politica di occupazione definitiva ( gli insediamenti di coloni ) e repressione. Israele si infischia in modo sprezzante dell’ONU anche grazie al tacito sostegno degli USA ( per esempio gli USA pongono sistematicamente il veto a ogni risoluzione del consiglio di sicurezza dell’ONU sfavorevole a Israele).
La risoluzione 273 del 1949 ammissione di Israele all’ONU . Israele si impegna a rispettare le risoluzioni dell’ONU dal momento della sua ammissione all’ONU stessa.
La risoluzione 338 del 1973 del consiglio di sicurezza dell’ONU chiede nuovamente alle parti di applicare la risoluzione 242
La risoluzione 425 del 1978 del Consiglio di sicurezza dell’ONU ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano ma gli israeliani si ritirarono solo nel 1985. Mantennero tuttavia una fascia lungo il proprio confine che, tranne alcune piccole ma preziose parti di territorio libanese, abbandonarono solo nel 2000 su pressione militare della resistenza Hetzbollah.
Per semplicità tralasciamo le rimanenti risoluzioni, dichiarazioni, ecc. meno importanti.
Ricordiamo pure che l’ONU definì il sionismo una forma di razzismo, ma qualche anno più tardi, su pressante richiesta degli USA, tale dichiarazione fu annullata.
Va osservato che nel Consiglio di sicurezza dell’ONU siedono in permanenza USA, Russia, Francia, Inghilterra e Cina che hanno il diritto di veto. In totale il Consiglio di sicurezza ha emanato circa 69 risoluzioni concernenti la Palestina e/o Israele. Altre 29 risoluzioni sono state bloccate dal veto degli USA perché erano sfavorevoli a Israele . Quasi sempre gli USA hanno richiesto delle modifiche attenuanti. Per questo motivo molte risoluzioni emanate dal Consiglio di sicurezza e concernenti Israele sono piuttosto blande e/o non sono imperative.
Va pure osservato che l’ONU, e in particolare il Consiglio di Sicurezza, sono sempre stati perfettamente a conoscenza della situazione reale in quanto informati accuratamente dalle speciali commissioni di vigilanza o d’inchiesta dell’ONU create di volta in volta ( per es. il rapporto ufficiale dell’ONU sui territori occupati da Israele del 1995).
Israele si è quasi sempre opposto alla presenza di osservatori internazionali o dell’ONU , e quando tale presenza era inevitabile ne ha spesso intralciato l’opera anche con la forza ( per esempio nel 1948 i sionisti hanno ucciso il conte Bernadotte inviato speciale dell’ONU, nel 2002 hanno rifiutato la commissione d’inchiesta su Jenin ). Spesso Israele ha ignorato le risoluzioni o altri accordi in modo platonico e provocatorio ( per esempio annunciando la creazione di nuovi insediamenti nei territori occupati proprio il giorno successivo all’ingiunzione/accordo di sospendere gli insediamenti , ecc. ).
Nell’autunno 2000 l’ONU ha votato ( contrari solo USA e Israele ) ben 8 risoluzioni di condanna di Israele per la sua politica nei territori occupati e deciso l’invio di osservatori internazionali e di una commissione di inchiesta il cui lavoro è però ostacolato dal divieto israeliano di indagare sul terreno. Successivamente altre risoluzioni che intimavano a Israele di ritirarsi dai territori occupati sono rimaste lettera morta.
Malgrado che possieda già un armamento nucleare, Israele non ha firmato il trattato contro la proliferazioni delle armi nucleari, contro le mine antiuomo, ecc. Israele non ha applicato gli accordi di Ginevra adducendo come pretesto che non era applicabile ai “terroristi” palestinesi. Fino a pochi mesi fa nelle carceri israeliane la tortura era legale e veniva applicata regolarmente.
Nello stesso periodo gli USA e i suoi alleati attaccarono l’Iraq e la Jugoslavia rei di non aver rispettato una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU …
Si tratta evidentemente di una politica dei due pesi e delle due misure da parte della superpotenza USA che non dovrebbe lasciar indifferente la comunità internazionale.
"Mi piace"Piace a 8 people
ec. Non si dice platonico ma PLATEALE.
Per il resto ricostruzione dei fatti impeccabile. Bisognerebbe pubblicarla, anche a pagamento se occorre, su tutti i quotidiani, e letta alla tv ad inizio di ogni tg e talk-pollaio. Il perfido Biden sa a menadito le cose ma fa il pesce in barile e cerca di passare astutamente per il vecchio saggio e bonario. Quando invece è un gran figlio di… buona donna, per così dire. Dovrebbe fare due cose: prima svegliarsi facendosi buttare in faccia una secchiata d’acqua gelata e poi, se rimane ancora in piedi, afferrare il telefono per OBBLIGARE senza se e senza ma Netanyahu alle dimissioni. Lui sa come fare!
"Mi piace"Piace a 4 people
Una banda di delinquenti che rinnega le sue origini ,rubano risorse e terre , sempre lontano dal loro c..
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Infosannio , di continuare a cambiare le mie impostazioni ! Anche basta, non posso continuare a stare dietro alle Vs continue modifiche !
"Mi piace"Piace a 1 persona
Motivo per cui bye bye. Peccato! è stato bello finché è durato , bye Elena( la prima ) poi ne sono arrivate troppe
"Mi piace""Mi piace"
Ammetto di essere ignorante e di non sapere cosa sia o fosse un MANDATO Britannico 🤷♂️
Ma la Palestina prima del mandato britannico di chi era?
Stessa domanda per AMERICA e AUSTRALIA.
Poi se vale solo ed esclusivamente la LEGGE DEL PIÙ FORTE tutto è lecito per tutti finché la facciamo franca 😂
Mi ricordo quello che mi disse un colono ebreo israeliano in un Kibbuz
questi (palestinesi) mica pagavano le royalties alla regina così come i nativi americani o australiani 🤷♂️ lui e gli altri coloni avevano tutti doppio passaporto.
Parlo di discorsi fatti negli anni 60/70.
Mettiamola così x MT: carta canta villano dorme.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Errata corrige
Ho letto la storia della “Palestina” sia in italiano che in inglese molto più dettagliata.
È evidente che per MT la storia in questo caso inizia 1948 🤷♂️
Una domanda: perché per risarcire gli ebrei dei “danni subiti” in Europa dovevano e devono pagare le popolazioni palestinesi?
"Mi piace"Piace a 3 people
Spigolature
“Gli israeliani sono invitati ad accelerare l’operazione per evitare che si trascini, poiché ciò avrebbe un impatto negativo sulle posizioni elettorali del [presidente degli Stati Uniti] Joe Biden”, ha detto l’agenzia.
Questo articolo afferma inoltre che il nostro governo è “consapevole che il raggiungimento dell’obiettivo di distruggere Hamas potrebbe portare all’uccisione di” un numero significativo “di civili”.
“Tuttavia, come ritiene la Casa Bianca, ciò è abbastanza accettabile e non significherà privare Tel Aviv del sostegno di Washington. La cosa principale è porre fine alle operazioni militari il più rapidamente possibile”, ha affermato il servizio di intelligence.
Inoltre, il Foreign Intelligence Service ha affermato che gli Stati Uniti, avendo ottenuto il sostegno di Regno Unito e Germania, “intendono ostacolare le iniziative che prevedono un cessate il fuoco a Gaza”.
"Mi piace"Piace a 4 people
Bei bastarti !
"Mi piace""Mi piace"
Travaglio semplicemente perfetto.
"Mi piace"Piace a 2 people
Può piacere o non piacere come Travaglio espone i fatti e le sue opinioni ( a me personalmente ad esempio non piace come lo fa sulla guerra Russia Ucraina). Detto questo, ad avercene di più di giornalisti di talento come Marco Travaglio.
"Mi piace"Piace a 3 people
L’ho già detto e lo ripeto. Sulla questione palestinese Travaglio è un grande. Di una lucidità pazzesca. La storia dei prof. universitari è semplicemente ridicola, come ridicola è quella di Amnesty che si ritira da Lucca Comics, e che parla di apartheid e genocidio.
"Mi piace"Piace a 5 people
Mi sembra più che evidente, per poi fuggire alle Samoa e disperdersi nel vento ..
"Mi piace""Mi piace"
Con un genocidio in corso portato avanti dagli israeliani non ho dubbi su chi sia dalla parte del torto protetto dalle grandi democrazie
"Mi piace"Piace a 4 people
@Antonio DM
C’è un termine che viene utilizzato da alcuni per definire le operazioni militari che Israele sta compiendo nella Striscia di Gaza. Ed è un termine che evoca le pagine più orribili della storia: genocidio. Lo usano alcuni capi di Stato esteri, dal presidente brasiliano Luca – “non è una guerra, è un genocidio” – al primo ministro turco Erdogan. Lo usano anche esponenti del mondo politico e sindacale italiano. “Quello che sta avvenendo a Gaza è un potenziale genocidio”, scrive Beppe Grillo, postando sul blog l’appello di 800 studiosi che sostengono questa tesi. “Dispiace che il presidente della comunità ebraica di Roma continui ad alimentare una polemica sterile, accusando di antisemitismo le manifestazioni di protesta che si stanno svolgendo in tutto il mondo per protestare contro il genocidio in atto nella Striscia di Gaza”, dichiara Giovanni Barbera di Rifondazione Comunista. Ancora, un appello è arrivato direttamente da Riace, in un testo firmato da Mimmo Lucano, padre Alex Zanotelli e Omar Suleiman, rappresentante della comunità palestinese di Napoli, si legge: “Fin qui ci raggiunge il grido di dolore del popolo palestinese sotto assedio a Gaza, sotto l’incombenza delle bombe e la minaccia di un genocidio. Non possiamo restare indifferenti”. A un potenziale genocidio si riferisce anche la Cgil di Lucca, che ha scelto di non presenziare al Lucca Comics, la manifestazione dedicata al fumetto e patrocinata da Israele e, per questo motivo, disertata anche da Zerocalcare, Amnesty e Fumettibrutti: “Se quello portato avanti da Hamas nei confronti dei civili israeliani è stato di fatto un eccidio, ciò che l’esercito israeliano sta facendo rischia di assumere le proporzioni di un genocidio”, è la giustificazione. Ancora più in là si è spinto l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Per me è più terrorista uno Stato che compie un genocidio che Hamas”, ha dichiarato a Quarta Repubblica. Anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sebbene in un intervento più strutturato, ha usato il termine genocidio: “È chiaro che se Israele continua in questa iniziativa, questo diventa un genocidio: provate a immaginare due milioni di persone che si spostano dal nord, fanno questa migrazione biblica dal deserto del Sinai senza acqua, cibo e medicine, è una cosa francamente intollerabile”. Guardando all’estero, tra gli altri possiamo menzionare la paladina del green, Greta Thunberg, che ha definito genocidio “i 75 anni di repressione e pulizia etnica dei palestinesi”. Parole, queste, che le sono costate il divorzio dalla costola tedesca dei Fridays for Future.
Il termine genocidio – ghenos, o genos, in greco antico significa “stirpe” – lo ricordiamo, è stato utilizzato per la prima volta da Raphael Lemkin. Il giurista polacco lo coniò negli anni 40 per definire il massacro del popolo armeno perpetrato dagli ottomani. I confini del termine – diventato specifico crimine internazionale – sono stati poi meglio delineati dopo la Shoah. Nel 1948 è stata adottata una convenzione Onu sul genocidio, che viene utilizzata per punire chi compie intenzionalmente l’annientamento di un popolo. O di una grossa parte di esso.
Oltre alla Shoah e a quello del popolo armeno, in base alle norme della Convenzione Onu vengono considerati genocidio il massacro commesso in Ruanda, nel 1994, da parte delle bande Hutu contro la minoranza Tutsi e quello operato in Cambogia negli anni 70. Il Parlamento europeo ha considerato genocidio anche l’Holodomor, la carestia forzata che i sovietici imposero negli anni 30 agli ucraini. Ancora, per il tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, genocidio è il massacro di Srebrenica, nel quale morirono, a opera dei serbi, quasi 8mila musulmani, durante la guerra in Bosnia negli anni 90.
Ma è corretto parlare di genocidio quando si fa riferimento alle operazioni militari di Israele a Gaza? La definizione è calzante? “Non è calzante per niente – dice a HuffPost Marcello Flores, storico e massimo esperto italiano della materia – ultimamente il termine genocidio si usa per esacrare al massimo un massacro. Come se la condanna in caso di genocidio fosse totale, mentre quella nei confronti dei crimini contro l’umanità più leggera”. Ciò che sta avvenendo a Gaza, spiega ancora il professore, non può essere definito genocidio perché “il termine si riferisce a una fattispecie criminosa precisa. Si considera, cioè, genocidio la volontà, di distruggere un gruppo, un popolo, in quanto tale”. In questo caso l’intenzione non sarebbe questa perché, aggiunge Flores, “se Israele avesse avuto la precisa volontà di uccidere tutti i palestinesi le vittime a oggi non sarebbero state 8mila ma 800mila. Sicuramente il governo di Benjamin Netanyahu sta compiendo dei crimini di guerra (così come, stando a quanto certificato dall’Onu, era avvenuto nel 2009) ma non possiamo parlare di genocidio, per il semplice fatto che non c’è l’intenzione di distruggere un intero popolo”.
Israele, dal canto suo, accusa Hamas di voler compiere un genocidio: “Lo fa – argomenta il professore- perché l’organizzazione ha all’interno del suo statuto la precisa intenzione di voler eliminare lo Stato d’Israele. Tra le varie accuse di genocidio che vengono fatte, questa è la più accettabile. Tuttavia, neanche in questo caso la tesi è pienamente calzante, perché nello statuto di Hamas si fa riferimento a Israele e non a tutti gli ebrei. Anche se poi, come abbiamo notato il 7 ottobre, le persone sono state volutamente massacrate solo perché ebree”.
Il termine genocidio, spiega ancora il professore, viene usato spesso con intenti propagandistici: “All’inizio della guerra in Ucraina – ricorda – Putin ha dichiarato che voleva impedire il genocidio dei russofoni nel Donbass. Immediatamente la Corte penale internazionale ha ricordato che non c’era genocidio alcuno”. D’altro canto, anche l’Ucraina ha accusato la Russia di genocidio: “Ciò è ugualmente non riscontrabile. Se non in un solo caso: il massacro di Bucha. Quello, per come è avvenuto, potrebbe essere paragonato al massacro di Srebrenica. Ma a stabilirlo ci penserà la giustizia internazionale. In un futuro spero non lontano”.
"Mi piace""Mi piace"
Caro Marco Travaglio, la domanda si può porre anche in un altro modo: perchè si deve rispettare la risoluzione Onu 181 (frutto di una fase storica che risentiva fortemente della Shoah) quando di tante altre non frega niente a nessuno soprattutto ad Israele ? Lo stato d’israele non ha tolto il proprio terittorio agli arabi ma ai palestinesi che pagano il torto dei tedeschi. Questa è la verità storica.
"Mi piace"Piace a 5 people
Hamas li ha invitati a nozze e Israele non vedeva l ora di avere la possibilità di requisire tutto !
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sono settimane che sui media si discute animatamente su aggressore e aggredito, su due popoli e due stati, sui morti dell’una e dell’altra parte, sul ruolo di Abu Mazen, e ora anche sulla ricostruzione storica dei fatti avvenuti dal ’48 in poi. Tutte cose certamente interessanti ma, come disse quel tale: “Mentre Roma discute… Sagunto brucia!”. Praticamente non serve a niente, visto che il vero problema che abbiamo davanti non viene affrontato. Bisogna infatti concentrarsi unicamente su una sola questione, per adesso: NETANYAHU DEVE DIMETTERSI SUBITO perché la situazione si sblocchi e si intraprenda un percorso virtuoso. Senza dimissioni non si farà nessun passo in avanti. Anzi, lasciando fare a lui, la popolazione di Gaza sarà interamente espulsa verso l’Egitto, Libano e Giordania. Per poi proseguire con la estromissione dei palestinesi dalla Cisgiordania. Il suo obiettivo è avere una Palestina tutta quanta israeliana! Punto
"Mi piace"Piace a 5 people
Credo sia diventato inutile commentare come anni fa ! Adesso c è troppo marketing e a me non piace più!
"Mi piace""Mi piace"
Non sono informata bene del passato recente, risoluzioni ONU ed il loro mancato rispetto, ma la storia passata, dimenticata, che pesa e spiega certe incongruenze, è che il sionismo nasce prima di Hitler e del nazismo, che Theodor Herzl , considerato il suo fondatore intellettuale, ha influenzato Hitler, che ne ha condiviso e fatto propria l’ idea di trasferire tutti gli ebrei europei in uno stato ebraico, individuato dai sionisti nella Palestina, tanto che dalla fine del XIX secolo il sionismo favori’ flussi migratori di ebrei verso la Palestina! Il nazismo interviene inizialmente sulla questione ebraica in Europa rendendo apolidi i cittadini tedeschi di religione ebraica invitandoli/ costringendoli ad una emigrazione forzata, condividendo così lo stesso obiettivo del sionismo ed organizzando con i suoi esponenti i flussi migratori, addirittura il primo luogo di destinazione era stato il Madagascar, ma i sionisti erano contrari, perché era già stata designata la Palestina come terra su cui sarebbe dovuto nascere lo Stato di Israele ! Una differenza enorme passare da cittadini tedeschi o più in generale europei di religione ebraica, a cittadini dello Stato di Israele, condizione su cui non tutti gli ebrei concordavano, basta leggere Victor Klemperer, ma i sionisti, nazionalisti, in accordo con Hitler e nazisti, di cui erano interlocutori privilegiati , avevano questo progetto che è stato realizzato secondo il loro volere a scapito dei palestinesi! Altrimenti per risarcire le vittime ebraiche del genocidio nazista, il nuovo Stato di Israele sarebbe dovuto nascere nella Germania sconfitta e responsabile dell’ Olocausto! Ma l’ Occidente è maestro nel far pagare le proprie colpe ad altri popoli, quando lo scopo non sia quello della pietas e della vergogna per aver generato il suo mostro antisemita, punta dell’ iceberg di un antisemitismo diffuso in tutta Europa, ma un interesse politico/geopolitico ed economico, dove a vincitori e sconfitti della seconda guerra mondiale faceva comodo che il nuovo Stato di Israele fosse lì dove sta! La ricostruzione di Franco Fracassi spiega bene come sono andati i fatti e la lettura è quella giusta, perché le scelte occidentali non hanno alcuna valenza etica o moralmente risarcitoria, ma cinicamente interessata, dove è previsto che qualcuno sarà sfavorito, occupato ed oppresso!
"Mi piace"Piace a 4 people
bambini innocenti, sono patrioti, ma quando lo fanno i palestinesi, vengono accusati di essere terroristi.
Hamas non è un’organizzazione terroristica più dell’Haganah, alla quale, nei mesi di aprile e maggio del 1948, fu ordinato di sradicare, espellere e distruggere le case e i pozzi d’acqua degli abitanti dei villaggi palestinesi. Gli abitanti dei villaggi che si rifiutavano di lasciare le loro case furono giustiziati.
Che baffino c’havesse visto bene?
"Mi piace""Mi piace"
Curiosando qua’ e là
“Un problema in cui Israele continua a imbattersi è il modo in cui la disumanizzazione istituzionalizzata dei palestinesi, che mantiene operativo lo stato di apartheid, fa sì che gli israeliani dicano cose che i non israeliani troveranno estremamente scioccanti, il che danneggia gli interessi di pubbliche relazioni di Israele.
Lo abbiamo visto illustrato in una recente intervista del New Yorker con Daniella Weiss, una leader della spinta a costruire insediamenti israeliani illegali su terra palestinese. Weiss ha dichiarato francamente e senza scuse che sostiene l’apartheid, che non crede che i palestinesi debbano avere alcuna sovranità in nessun luogo, che non crede che i palestinesi dovrebbero avere diritto di voto, che vuole che la popolazione di Gaza sia sostituita dagli insediamenti israeliani, e che che non è turbata dall’uccisione di bambini a Gaza perché ritiene che ciò sia avvenuto nell’interesse dei bambini israeliani.
Alla domanda su dove dovrebbero andare i palestinesi di Gaza, Weiss ha risposto: “Nel Sinai, in Egitto, in Turchia”. Quando l’intervistatrice ha detto che i palestinesi non sono egiziani o turchi, ha sostenuto che “gli ucraini non sono francesi, ma quando è iniziata la guerra sono andati in molti paesi”.
Alla domanda “Quando vedi morire bambini palestinesi, qual è la tua reazione emotiva come essere umano?”, Weiss ha risposto: “Seguo una legge umana fondamentale della natura. I miei figli sono prima dei figli del nemico, punto. Sono i primi. I miei figli sono i primi”.
Alla domanda se crede che i diritti umani non siano universali e non debbano applicarsi allo stesso modo a tutti, Weiss ha risposto: “Esatto”.
Ma forse l’affermazione più rivelatrice fatta da Weiss è stata la sua spiegazione del tutto veritiera di ciò che spinge la spinta israeliana a colonizzare la terra palestinese:
“In Israele c’è molto sostegno agli insediamenti, ed è per questo che ci sono stati governi di destra da così tanti anni. Il mondo, soprattutto gli Stati Uniti, pensa che esista un’opzione per uno Stato palestinese e, se continuiamo a costruire comunità, bloccheremo l’opzione per uno Stato palestinese. Vogliamo escludere l’opzione per uno Stato palestinese e il mondo vuole lasciare aperta l’opzione. È una cosa molto semplice da capire”.
Quel paragrafo lì ti insegnerà di più sulla realtà odierna del conflitto israelo-palestinese di un anno intero passato a guardare la CNN. È orribile ed è stridente sentirlo pronunciare ad alta voce in modo favorevole… ma è vero.
Questo genere di cose accade da anni. Gli israeliani che stanno marinando in una camera di risonanza auto-convalidante dell’ideologia sionista che disumanizza i palestinesi e normalizza l’oppressione e gli abusi, non ci pensano due volte a dire cose che mettono Israele in cattiva luce sulla scena mondiale, perché per loro è solo lo status standard. modo di vedere le cose.
Nel 2021 un colono di New York di nome Yaakov Fauci ha fatto notizia in tutto il mondo con le sue sincere dichiarazioni a una famiglia palestinese nella cui casa di Sheikh Jarrah era occupato abusivamente.
Fauci, apparentemente pienamente consapevole di essere filmato, notoriamente ha risposto alle lamentele della famiglia secondo cui stava rubando la loro casa dicendo loro spudoratamente: “Se non la rubo io, qualcun altro la ruberà”.
E il fatto è che non stava mentendo. Stava descrivendo in modo veritiero una dinamica abusiva nell’Israele dell’apartheid, dove i palestinesi vengono costretti a lasciare le loro case per controllare la demografia etnica e portare avanti l’agenda delineata sopra da Daniella Weiss. Se fosse stato un propagandista esperto dello stato israeliano non avrebbe mai fatto commenti del genere davanti alla telecamera, ma poiché era solo un membro del pubblico israeliano indottrinato dal sionismo non vedeva motivo di tenere a freno la lingua.
Alcuni anni fa Abby Martin di The Empire Files mise insieme una critica devastante dell’ideologia sionista semplicemente girando per le strade di Gerusalemme con una macchina fotografica e un microfono e parlando con gli ebrei israeliani delle loro opinioni sui palestinesi. Più e più volte hanno condiviso il loro sostegno alla tirannia, all’omicidio, al genocidio e alla pulizia etnica con parole proprie e senza esitazione, senza mai pensare che le loro parole potessero essere usate per danneggiare l’immagine di Israele, perché per loro queste erano semplicemente cose normali che dicevano continuamente nella loro vita quotidiana.
Si vede lo stesso genere di cose quando gli israeliani vengono filmati seduti su sedie a sdraio a guardare e applaudire le operazioni di bombardamento dell’IDF sui quartieri palestinesi, durante le quali una donna una volta disse alla stampa “Sono solo un po’ fascista” dopo aver sostenuto la distruzione totale di Città di Gaza.
alt
Ogni volta che ciò accade, le riprese video diventano virali su Internet e provocano un danno reale alla percezione di Israele da parte del mondo. Questo è in gran parte il motivo per cui Israele oggi fatica a controllare la narrativa sul massacro di Gaza, che a sua volta viene esacerbata da dichiarazioni sempre più incendiarie da parte degli israeliani, non solo da parte del pubblico in generale ma dallo stesso governo israeliano.
Sabato il membro del gabinetto di sicurezza israeliano e ministro dell’Agricoltura Avi Dichter si è riferito casualmente alla violenta espulsione forzata dei palestinesi dalla metà settentrionale della Striscia di Gaza come “Nakba 2023”, un riferimento alla violenta espulsione forzata inflitta ai palestinesi durante l’ istituzione della lo stato israeliano nel 1948.
Haaretz riporta :
Al membro del gabinetto di sicurezza israeliano e ministro dell’Agricoltura Avi Dichter (Likud) è stato chiesto in un’intervista di sabato se le immagini dei residenti nel nord della Striscia di Gaza che evacuano il sud su ordine dell’IDF sono paragonabili alle immagini della Nakba. Lui ha risposto: “Stiamo lanciando la Nakba di Gaza. Da un punto di vista operativo, non c’è modo di intraprendere una guerra – come l’IDF cerca di fare a Gaza – con masse tra carri armati e soldati”.
Quando gli è stato nuovamente chiesto se si trattasse della “ Nakba di Gaza ”, Dichter – membro del gabinetto di sicurezza ed ex direttore dello Shin Bet – ha risposto “Nakba di Gaza 2023. Ecco come andrà a finire”.
Quando in seguito gli è stato chiesto se questo significa che ai residenti di Gaza City non sarà permesso di tornare, ha risposto: “Non so come andrà a finire, dato che Gaza City è un terzo della Striscia – metà della popolazione del territorio ma una terzo del territorio”.
I commenti di Dichter sono sorprendenti non solo perché Israele ha pubblicamente inquadrato lo sfollamento di massa a Gaza come una misura adottata esclusivamente per proteggere i civili, ma anche perché il governo israeliano ha a lungo negato ufficialmente che la Nakba sia mai avvenuta, approvando addirittura leggi che vietano che la sua storia venga insegnato nelle scuole.
alt
Anche se i funzionari occidentali si affrettano a inquadrare le azioni di Israele come una risposta difensiva e misurata all’attacco di Hamas del 7 ottobre, i funzionari israeliani si stanno dando da fare in una folle fretta di far passare quei funzionari occidentali come dei bugiardi.
Parlando dell’assalto a Gaza, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto notizia invocando la nazione biblica di Amalek, contro il cui popolo Dio ha ordinato agli israeliti di commettere un genocidio totale. Il primo libro di Samuele contiene le istruzioni: “Ora va, attacca gli Amalechiti e distruggi totalmente tutto ciò che appartiene a loro. Non risparmiarli; mettere a morte uomini e donne, bambini e lattanti, bovini e pecore, cammelli e asini”.
Il mese scorso il presidente Isaac Herzog ha insinuato che tutti i civili a Gaza siano obiettivi militari legittimi perché non sono riusciti a rovesciare Hamas, dicendo: “Non è vera questa retorica secondo cui i civili non sono consapevoli, non sono coinvolti. Non è assolutamente vero. Avrebbero potuto insorgere. Avrebbero potuto combattere contro quel regime malvagio che ha preso il controllo di Gaza con un colpo di stato”.
Annunciando l’assedio totale di Gaza che vedrebbe l’enclave tagliata fuori da elettricità, cibo, acqua e carburante, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che “stiamo combattendo gli animali umani e ci comportiamo di conseguenza”.
Il portavoce dell’IDF Daniel Hagari ha detto che Israele trasformerà Gaza in una “città di tende ” e che “l’enfasi di Israele è sui danni e non sulla precisione” nella sua campagna di bombardamenti.
Dan Gillerman, ex ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, ha dichiarato il mese scorso : “Sono molto sconcertato dalla costante preoccupazione che il mondo mostra per il popolo palestinese e che in realtà sta dimostrando per questi animali orribili e disumani che hanno commesso le peggiori atrocità di questo paese. secolo ha visto”.
“Hamas è diventato l’Isis e i cittadini di Gaza festeggiano invece di inorridire”, ha affermato il mese scorso l’Economist citando un generale israeliano . “Gli animali umani vengono trattati di conseguenza.”
“Creare una grave crisi umanitaria a Gaza è un mezzo necessario per raggiungere l’obiettivo”, ha scritto su un giornale israeliano un generale di nome Giora Eiland , aggiungendo: “Gaza diventerà un luogo dove nessun essere umano potrà esistere”.
Gli alleati di Israele continuano a cercare di dipingerlo come un attore razionale e una forza positiva nel mondo, ma se si ascoltano gli stessi israeliani si ottiene una comprensione molto diversa di cosa sia in realtà questo omicida stato di apartheid.
Come ha detto Maya Angelou, quando qualcuno ti mostra chi è, credigli la prima volta.”
"Mi piace"Piace a 1 persona
Una delle rare volte in cui Travaglio mi pare poco lucido
"Mi piace""Mi piace"
Pochi giorni fa Israele ha annunciato che ha concesso 12 licenze a 6 società per l’esplorazione del gas nelle acque israeliane. Tra queste… l’ENI italiana. Capito?
Nel 2000 circa Israele scopre il Leviatan e il Tamar, due enormi giacimenti di gas, il primo è il più grande del Mediterraneo, 600 mld e 300 mld di metri cubi. Ma anche i palestinesi scoprono il Gaza Marine, poco lontano dalle loro coste.
Dal 2007 Israele blocca Hamas per estrarre il gas con un blocco navale, mentre Israele cresce e fa export con il suo gas.
L’Europa ovviamente, senza più il gas russo, si rivolge ad Israele per il gas, e a questo punto… puff, Israele diventa un fornitore possibile per noaltri. E l’Italia pensa di diventare hub energetico per il gas israeliano verso l’Europa.
La Meloni ha ricevuto Bibi a Palazzo Chigi e ha annunciato l’impegno di ENI.
Capito come mai la stampa e i politici SILENZIO TOTALE sui crimini di Israele?
Il gas. Il maledetto gas. E l’ENI in affari con Israele.
"Mi piace"Piace a 1 persona
“il Fatto esiste per raccontare i fatti. Tutti. Infatti dal 7 ottobre racconta il pogrom di Hamas”
Se il Fatto racconta i fatti, Travaglio dovrebbe sapere che il pogrom non è solo di Hamas (lo dice persino l’allineatissimo Caracciolo), e forse non è proprio di Hamas (che è l’ipotesi più logica, visto che si ragiona a fil di logica).
Servirebbe una commissione d’inchiesta internazionale e neutrale (trovarla!) per capire cosa è successo davvero. Cioè per conoscere i fatti.
“Quindi a occupare i territori palestinesi furono Egitto e Giordania fino al 1967, quando li persero nella Guerra dei Sei Giorni”
Che fu una guerra di aggressione di Israele. Forse ricordarlo…
“se Gaza è occupata da sempre, perché Onu, Usa e Ue chiedono a Netanyahu di “non rioccuparla”?”
Altra frase un po’ così. Il gen Mini ha chiarito bene che sigillare un territorio equivale a occuparlo. E anche questo sembra piuttosto logico. Se mi chiudi dentro casa e non mi fai uscire anche se non mi occupi direttamente casa io sono sotto tua occupazione.
"Mi piace""Mi piace"
Non trovo nulla di scorretto nell’articolo di Travaglio. Mi sembra preciso e condivisibile. Aggiungerei solo che tocca una parte del problema ( diritto internazionale, risoluzioni ONU, nozioni di avvenimenti bellici sul conflitto). Non lo affronta in toto. E sicuramente non voleva affrontarlo. Resta il fatto che sa bene anche Travaglio che riguarda la cricca di Netanyahu al Governo e gli umori che sta cavalcando nel Paese. Il loro progetto infame di deportare definitivamente la popolazione palestinese fuori dalle loro terre. Una Nakba 2 programmata e messa in atto…con la complicità di Hamas.
E su questa “complicità” si aprirebbe un mondo.
"Mi piace""Mi piace"