Si dice sono armi di distrazione di massa e non è un bel dire a meno che non distraggano dagli orrori della guerra, dai disastri della Rai targata sezione missina Colle Oppio e, soprattutto, da una legge finanziaria […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Si dice sono armi di distrazione di massa e non è un bel dire a meno che non distraggano dagli orrori della guerra, dai disastri della Rai targata sezione missina Colle Oppio e, soprattutto, da una legge finanziaria modello Jake LaMotta (eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria poi rientrava e diceva spiacente ma Babbo Natale si è suicidato). Dovremmo quindi essere grati a Giorgia Meloni per la cosiddetta riforma costituzionale del premierato che prova con una botta sola a sviare l’attenzione degli italiani dai più infelici pensieri. E poi perché pensiamo che nessuno, neppure tra i suoi affetti più cari, possa davvero credere che un progetto così scombiccherato, non privo di intriganti aspetti psichedelici, sia finalizzato a determinare la stabilità di un qualsiasi governo al mondo. Infatti, chi ancora stenta a riaversi dalla piacevole sorpresa è il fronte delle opposizioni, tosto e coeso come gli argini del fiume Seveso che allaga Milano quasi tre volte l’anno. Ebbene, mancavano solo i fuochi pirotecnici da parte di Pd, M5S e sinistre varie quando si è appreso che, al di là del molto improbabile raggiungimento del quorum dei due terzi in Parlamento, sarà la Meloni stessa a chiedere il referendum confermativo. Quasi un poker servito per gli oppositori che impegnati più che altro a opporsi gli uni con gli altri onde sottrarsi qualche voto alle Europee dell’anno prossimo, vedono adesso balenare la possibilità di prendersi tutto il piatto. “Da ormai molto tempo i referendum, non solo in Italia, si risolvono in sonore sconfitte per i governi perché votano soprattutto quelli che vogliono prenderli a legnate e, quando vieni sconfitto, il tuo carisma svanisce, la tua popolarità crolla”, ha scritto Angelo Panebianco sul Corriere. Che consiglia ai sostenitori di Meloni di fare arenare la proposta in Parlamento, piuttosto che andare incontro al triste destino di un Matteo Renzi. Cosa possibile ma non prima delle fatidiche Europee con lo spottone della destra (volete l’elezione diretta del premier?) già bello che infiocchettato. Armi di manipolazione di massa.
No, non ci credo. Non può essere stato il padella ad aver scritto un articolo così bello
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Santoro su Meloni e Albania:
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GIORGIA CHE SI CREDE NAPOLEONE- Viviana Vivarelli.
Che questo Paese non abbia problemi potrebbe dirlo solo un folle. Che i problemi ogni giorni si aggravino di più lo vede anche un cieco. Non posso credere che ex berluschini, legaioli e Fratelli d’Italia siano a un tale livello di inabilità mentale da non accorgersene, anche mettendoci dentro il martellamento indecente e massivo di tutti i canali televisivi.
Il Paese è sott’acqua, le strade crollano, le montagne franano, le case abusive precipitano, e non parliamo di ponti e viadotti o delle condizioni delle scuole, la sanità è al collasso, milioni di persone hanno smesso di curarsi divorati da una crisi economica senza precedenti, il Parlamento è ormai un agglomerato superpagato di nullafacenti, che lavorano poco o niente vista la mole ingente di decreti, la giustizia è fatta a brandelli, una guerra non nostra, inutile e nociva a noi stessi, ci succhia le ultime stille di sangue mentre il fisco premia evasori e ultraricchi, a spese dei deboli, i poveri aumentano e le imprese falliscono, mentre migliaia di migranti passano le nostre frontiere e sbarcano sulle nostre coste con contrapposto di giovani ed eccellenza italiane che espatriano.
Un anno è passato e le fanfare suonate dai media a gloria fasulla della cara premier sono sembrate stonate anche a chi le suonava, data la mancanza totale di risultati in qualsiasi campo.
E cosa ti inventa la cara Giorgia?
IL PREMIERATO!
Proprio una cosa di cui avevamo bisogno!!?
Una indecente arma di distrazione di massa, che, visti i tempi necessariamente lunghi, le dovrebbe dare almeno un anno di respiro, concentrando media, istituzioni, politica e cittadini a disquisire su un nulla, una ciofeca, come direbbero al bar, un diversivo che, negli intenti della cara premier, dovrebbe distogliere l’attenzione dai suoi fallimenti e far dimenticare ai cittadini che la casa è allagata, la scarsella vuota e il pronto soccorso ti respinge se hai un malore.
Ma poi vediamo come te l’hanno inventato, che neanche Gollum del Signore degli Anelli (la somiglianza è puramente casuale):
-i cittadini eleggono direttamente il premier per 5 anni (Alleluia!), come nemmeno in America e senza nessun contrappeso, come nemmeno in Francia.
-chi vince, comunque vinca, si prende il 55% dei posti in Parlamento
-se il premier si dimette o decade, il Presidente della Repubblica fa un nuovo Governo sempre con lui o con uno scelto da lui che deve fare le stesse cose che voleva fare lui (Alleluia doppia!)
-Il Presidente della Repubblica perde ogni potere, non può nemmeno nominare i senatori a vita che spariscono e si limita a fare il notaio di quello che decide il premier assoluto
-il Parlamento non ha più nessun potere
Ma che bella trovata! Geniale direi! In un colpo solo si elimina la democrazia, l’opposizione, il voto degli elettori, il Capo dello Stato e l’equilibrio dei poteri! Insomma vittoria en plein! Praticamente un regime napoleonico, come non esiste in nessun Paese della Terra.
Gli articoli costituzionali eliminati sarebbero tre:
88: potere del Capo dello Stato di sciogliere le Camere
92: nomina del Premier non più fatta dal Parlamento con l’intervento del Capo dello Stato ma dai cittadini
94: mozione di fiducia e sfiducia al Governo.
Ora, per cambiare la Costituzione la procedura è lunga.
Voto di Camera e Senato a tre mesi di distanza.
Maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera (quindi non dei soli presenti e votanti).
Se la riforma è approvata da ciascuna Camera a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, la legge è senz’altro promulgata; se ciò non si verifica, è solo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e da quella data si devono attendere altri 3 mesi, durante i quali 1/5 dei membri di una Camera, oppure 500.000 elettori oppure 5 Consigli regionali, possono richiedere che la legge sia sottoposta a referendum popolare (Sui referendum sono già caduti sia la Lega che Renzi e non c’è due senza tre).
Al momento, alla Meloni mancherebbero 45 voti in Parlamento per cui i suoi stessi sostenitori (vedi Nordio) hanno dei dubbi che la manovra si possa fare. Su tentativi simili sono crollati in passato altri governi, dunque la manovra è pericolosa per la stessa sopravvivenza di questo. E allora?
Altra arma di distrazione di massa?
Ma non ne abbiamo avute abbastanza?
Ora, un tempo chi si credeva Napoleone, lo mettevano in una casa di cura, E oggi? Ce lo dobbiamo tenere al Governo?
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