Maledetta egemonia. Il mondo è sull’orlo del baratro da Bruxelles a Gaza, passando per la tangenziale di Kiev, e martedì appare Nunzia De Girolamo impegnata a intervistare i tatuaggi di Fabrizio Corona sul […]

(di Nanni Delbecchi – ilfattoquotidiano.it) – Maledetta egemonia. Il mondo è sull’orlo del baratro da Bruxelles a Gaza, passando per la tangenziale di Kiev, e martedì appare Nunzia De Girolamo impegnata a intervistare i tatuaggi di Fabrizio Corona sul calcioscommesse; un abbonato vede tutto ciò e capisce perché il canone è agganciato alla bolletta della luce, che purtroppo non può tagliare.

Forse De Girolamo si è sbagliata di Corona (Mauro adora Bianca, Fabrizio intasca il gettone e si lamenta di essere censurato), ma come è possibile che la Rai3 di Guglielmi, Santoro, Chiambretti, Augias sia finita così, con una copia low cost di Aboccaperta di Funari affidata a una signora magari brava padrona di casa quando è a casa sua, ma incapace di distinguere casa sua da uno studio, suo marito da un ospite? Né si vede come potrebbe, visto che è stata paracadutata dal nulla sulla Terza rete con un format vecchio di quarant’anni. Nemmeno Joe Biden avrebbe dato l’Ok. Nunzia guarda gli ascolti e stupisce: perfino buttarsi in tv è un po’ più complicato del buttarsi in politica. Gli italiani a votare con ci vanno più, ma l’Auditel c’è ancora. Occupando la Rai come tutti i governi da sempre, il centrodestra avrà equivocato sull’egemonia culturale della sinistra (c’è l’invidia del pene, e c’è l’invidia dell’egemonia); un concetto che è costruzione, non sostituzione. Se piazzi conduttori di fiducia nelle stesse fasce e negli stessi programmi riverniciati, otterrai solo la nostalgia dei conduttori rimossi. C’è da dire che la destra è stata due volte sfigata; primo, perché di egemonico nella programmazione di Viale Mazzini c’era rimasto poco o niente; secondo, perché la sinistra è a pezzi, e l’egemonia storica è uno di quei pezzi. Morale: La7 e la Mediaset del Collegio Pier Silvio abbozzano, Nove si è preso i due migliori programmi su piazza chiavi in mano (prima Crozza, ora Che tempo che fa), mentre la Rai di centrodestra ha conquistato fulminea l’egemonia del flop. Il governo vuole ridurre il canone di 20 euro, ma forse dovrebbe pensare a un Bonus Egemonia per risarcire ogni abbonato Rai.