Cento euro (calcolano) in più al mese per 14 milioni di lavoratori, dice la propaganda dei meloni e delle zucche di governo, per quella fascia di reddito che va da 23 a 35 mila euro l’anno, ceto medio impoverito in […]

(DI PINO CORRIAS – ilfattoquotidiano.it) – A pensar male, uno si domanda: ma come mai il taglio del cuneo fiscale solo per il prossimo anno, da approvare senza emendamenti e (soprattutto) senza soldi?
Risposta della destra in coro con le mani bene aperte e gli occhi spalancati a convincere l’interlocutore: siamo un governo politico e facciamo scelte politiche. Le mani e gli occhi tradiscono la bugia. La frase tradotta per bene dice: siamo un governo in piena corsa elettorale – elezioni europee il prossimo giugno – e facciamo scelte elettorali. Vogliamo vincere. Dobbiamo vincere. Il resto è fuffa, moltiplicata per il numero delle chiacchiere.
Cento euro (calcolano) in più al mese per 14 milioni di lavoratori, dice la propaganda dei meloni e delle zucche di governo, per quella fascia di reddito che va da 23 a 35 mila euro l’anno, ceto medio impoverito in purezza, grasso che colerà sulle urne del prossimo 6 giugno, quando si giocherà il futuro del Parlamento europeo, gli equilibri e le alleanze politiche dei successivi cinque anni. Che è la vera posta in gioco tra destra e sinistra, sovranisti e europeisti, specialmente dopo i responsi di Spagna e Polonia, dove le destra, alleata dei meloni e delle zucche, ha appena fatto una figura sinistra. L’altro cioccolatino elettorale è il finanziamento al Ponte sullo Stretto che non si farà, ma vale 700 milioni da buttare (il prossimo anno) per incassare i consensi nelle ricche urne di Sicilia e Calabria.
Scavallato l’anno elettorale, quando il responso del voto sarà al sicuro, e Giorgia Meloni tratterà da leader anche a Bruxelles, si rifaranno i conti con il nuovo debito pubblico, aggravato dai 16 miliardi di extradeficit, dai tagli ministeriali, Sanità compresa, dal prossimo choc energetico e dalle guerre in corso. A quel punto spariranno gli sgravi fiscali, accettiamo scommesse: è stato bello, godetevi i fantomatici 100 euro a questo giro, ne riparleremo nei prossimi anni, amen.
Bravo Corrias. Mi viene il dubbio della copia del” provvedimento”di 80 euro dell emiro italiano..” 100 es meglio che 80 ” le tariffe per farsi eleggere devono adeguarsi ai tempi e all inlazione .. sti cavoli a merenda !
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Tutto vero,ma non si sono inventati niente di nuovo. In passato Dc ,Psi, FI, Pd hanno fatto lo stesso. Bisognerebbe chiedersi se la democrazia non ha qualche controindicazione se gli elettori si fanno ingannare così facilmente. Ma del resto cosa offre di meglio il mercato ?
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