
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – La guerra dei Sei Giorni dura quanto la creazione del mondo e scoppia per una serie incredibile di equivoci. Il 7 aprile 1967 il governo israeliano del pur mite presidente Levi Eshkol (che ha preso il posto di David Ben Gurion) risponde all’ennesimo attacco siriano dalle alture del Golan contro contadini e pescatori dell’Alta Galilea: […]
“Territori occupati”: ecco quando e perché
1967-1982 – Dalla guerra dei Sei Giorni nasce uno Stato che si trasforma da Davide a Golia. L’Onu vara una risoluzione sulle terre da ridare in cambio di pace, tuttora disattesa
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – La guerra dei Sei Giorni dura quanto la creazione del mondo e scoppia per una serie incredibile di equivoci. Il 7 aprile 1967 il governo israeliano del pur mite presidente Levi Eshkol (che ha preso il posto di David Ben Gurion) risponde all’ennesimo attacco siriano dalle alture del Golan contro contadini e pescatori dell’Alta Galilea: sei Mig sovietici nuovi di zecca appena arrivati da Mosca a Damasco vengono abbattuti. Così anche la Siria – che ha iniziato a foraggiare al Fatah, l’organizzazione palestinese fondata da Yasser Arafat e protagonista di continui attacchi terroristici contro Israele – ha una gran sete di vendetta. Il 3 maggio re Hussein di Giordania, inviso alla Siria per il suo doppiogiochismo, firma un accordo militare con Nasser, pone il suo esercito (la mitica Legione Araba) sotto il comando egiziano e consente il rientro del capo dell’Olp Ahmed Shukeiri a Gerusalemme Est per riprendere la propaganda di annientamento d’Israele. L’Urss preme su Nasser perché solidarizzi con Damasco, con cui ha siglato nel novembre 1966 un patto di mutua assistenza militare. Nasser non è pronto a un’altra guerra (il meglio del suo esercito è impegnato nello Yemen) e nicchia. Ma Mosca lo imbottisce di fake news su un imminente attacco israeliano alla Siria. Nasser se la beve e si prepara allo scontro con la più classica delle provocazioni. Il 14 maggio, mentre Israele festeggia il 19° compleanno, ammassa truppe nel Sinai. In ossequio all’armistizio, il governo Eshkol evita di far sfilare i carri armati nella parata militare. Ma i sovietici convincono Nasser che è perché i mezzi corazzati israeliani sono già dislocati altrove, contro di lui. Così, in una settimana, le truppe egiziane nel Sinai salgono a 100 mila soldati e quasi mille carri armati.
Il 16 maggio l’Egitto chiede e ottiene il ritiro dei caschi blu dell’Onu che, dopo la guerra del 1956, fanno interposizione nel Sinai. Il 22 maggio Nasser annuncia il blocco navale allo stretto di Tiran, sul golfo di Aqaba, dove si affaccia il porto israeliano di Eilath, cruciale per i rifornimenti petroliferi a Tel Aviv. E precisa graziosamente che “la questione per i Paesi arabi non riguarda la chiusura del porto di Eilat, ma il totale annientamento dello Stato di Israele”. Non che voglia la guerra, anzi: le solite fonti diplomatiche farlocche gli assicurano che gli Usa fermeranno Israele. Ma non è vero. Washington, impegnata nella disastrosa guerra del Vietnam, ha altro a cui pensare.
E l’Unione sovietica non vede l’ora che scoppi la guerra, per assestare agli israeliani, dunque agli americani, un colpo mortale dopo il golpe dei colonnelli in Grecia propiziato dalla Cia. Del resto, per lo Stato ebraico, lo strangolamento economico è la goccia che fa traboccare il vaso.
Assediato da assembramenti di truppe ai suoi confini su tre fronti (egiziano, siriano e giordano), minacciato dagli urli di guerra in tutte le capitali arabe, Israele è visto di nuovo dal mondo come Davide contro Golia e riceve un’ondata di solidarietà da tutto l’Occidente, anche e soprattutto a sinistra. In Francia intellettuali come Jean-Paul Sartre firmano un appello pro Tel Aviv. Pietro Nenni, leader del Psi, annota nei suoi diari: “Per primo ha sparato Nasser quando ha chiuso il golfo di Aqaba”. Molti giovani, ebrei e non, si arruolano volontari nei vari consolati israeliani d’Europa per andare a combattere. Il presidente Eshkol vara un governo di unità nazionale, con Menachem Begin (leader del Likud, l’opposizione di destra finora esclusa dagli esecutivi laburisti) ministro senza portafoglio e Dayan alla Guerra. Laburista ma inflessibile, Dayan è il generale-eroe del ’56, noto per il rispetto dei diritti umani anche nella più cruenta delle battaglie: “Il massimo di tortura che un prigioniero deve subire – raccomanda ai suoi uomini – è mangiare il rancio dell’esercito israeliano”. Al solo annuncio del suo ritorno, i soldati di Tsahal s’abbracciano in lacrime. Il piano d’attacco lo mette a punto il capo di Stato maggiore Yitzhak Rabin, futuro premier e Nobel per la pace.
I Sei Giorni. Con un blitz a sorpresa, tipico della “guerra preventiva”, scattato alle ore 7.10 del 5 giugno 1967 e battezzato Operazione Focus, l’aeronautica di Tel Aviv guidata dal generale Motti Hod vola a bassa quota per sfuggire ai radar, raggiunge 13 basi egiziane e annienta quella del Cairo senza lasciare il tempo a uno solo degli aerei di Nasser di levarsi in volo. Un pilota su tre ucciso, 286 aerei da combattimento su 420 polverizzati sulle piste. La stessa sorte, in simultanea, tocca a quelli siriani e giordani. Le truppe della Lega Araba restano decapitate della copertura aerea. Nel Sinai egiziano una divisione corazzata al comando del trentanovenne generale Ariel Sharon occupa la penisola in un batter d’occhio. La battaglia più aspra è quella tra giordani e israeliani per Gerusalemme, finora spaccata in metà. I cecchini di re Hussein, sostenuti da una divisione inviata dall’Iraq, sono nascosti ovunque nei luoghi santi, persino dentro le moschee. Ma Dayan resiste alle pressioni dei falchi e vieta l’attacco frontale e le armi pesanti: “Circonderemo Gerusalemme, se necessario, ma non entreremo. Niente artiglieria né appoggio aereo. Nessun danno ai luoghi santi”. È un soldato, ma anche un archeologo e il secondo prevale sul primo. Il 7 giugno gli israeliani raggiungono il Muro Occidentale (o “del pianto”, ultimo residuo di quello distrutto da Tito nel 70 d. C.): è il momento che il popolo ebraico attende da 2 mila anni e a cui non vuole mancare il vecchio Ben Gurion. Dayan proclama: “Siamo tornati nei nostri luoghi più sacri. E tendiamo la mano ancora oggi ai nostri vicini arabi, con più solennità che mai”. Torna la libertà di culto per tutti, negata agli ebrei nei 19 anni di occupazione giordana e ora suggellata dal generale bendato con una preghiera insieme ai palestinesi nella moschea Al-Aqsa.
Si combatte anche sul fronte siriano, ma molto meno del previsto. Damasco, rimasta finora a guardare, il 9 giugno lancia un debole attacco via terra, subito respinto dall’esercito di Israele, che occupa l’altopiano del Golan. E potrebbe arrivare a Damasco se non fosse fermato da Dayan, nel timore di un intervento sovietico.
Il cessate il fuoco scatta l’11 giugno. Israele ha occupato in sei giorni territori tre volte più grandi di sé (68 mila chilometri quadrati) perdendo 700 uomini; gli arabi, sbaragliati su tutti i fronti, piangono quasi 20 mila caduti. Nasser dà le dimissioni, poi le ritira a furor di popolo. La Giordania deve ripiegare dietro il Giordano e cedere Cisgiordania e Gerusalemme Est; l’Egitto mollare Gaza, il Sinai fino a Suez e Sharm-el-Sheik; la Siria rinunciare a parte del Golan. Territori che Israele non può annettere per non snaturarsi in uno Stato a maggioranza arabo-islamica, e che afferma di voler restituire in cambio della pace. Mentre gli israeliani festeggiano la riconquista di Gerusalemme Vecchia, il mite presidente Eshkol fa stecca nel coro: “Abbiamo ricevuto una buona dote, purtroppo accompagnata da una sposa che non ci piace”. Si è aperto il vaso di Pandora della città santa per le tre religioni monoteiste. E Davide è diventato Golia.
Il 22 novembre 1967 l’Onu adotta la risoluzione 242 per la pace nei territori occupati e il ritorno ai confini pre-guerra. Israele la viola annettendo Gerusalemme Est, e proclamando sua capitale la città santa riunificata. Anche i paesi arabi la infrangono, rifiutando di negoziare la pace con Israele. Egitto e Siria in primis iniziano a fomentare il terrorismo palestinese dentro e soprattutto fuori lo Stato ebraico. Ma senza riuscire a controllarlo, come apprendisti stregoni.
Il Settembre Nero. A farne le spese è l’Egitto, con la polveriera di Gaza, dove sono stipati centinaia di migliaia di palestinesi sempre più inferociti nei campi profughi, a cui il regime di Nasser – come tutti i governi arabi – si guarda bene dal concedere la cittadinanza e il diritto di voto. Ma soprattutto la Giordania. Qui, fra il 1968 e il ’69, le organizzazioni dei fedayìn palestinesi riunite nell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) usano i campi profughi della West Bank come avamposto per attaccare il regime di re Hussein, ritenuto troppo remissivo con Israele. Si comportano come uno Stato nello Stato scorrazzando con rapine, estorsioni, stragi e scontri con le forze armate del Regno, fino a tentare di uccidere o di rovesciare il sovrano
Il leader più carismatico della galassia di sigle riunite nell’Olp è Yasser Arafat, detto anche Abu Ammar, nato nel 1929 al Cairo anche se dirà sempre di aver visto la luce a Gerusalemme. Il padre è un palestinese di Gaza, la madre di Gerusalemme. Al Cairo, Arafat compie gli studi fino alla laurea in Ingegneria civile. Non va d’accordo col padre, mentre il suo vero mentore è lo zio paterno Haj Amin al-Husseini, il Gran Muftì di Gerusalemme (una delle massime autorità religiose dell’Islam sunnita), animato da un forte antisemitismo e antisionismo al punto da allearsi negli anni 30 e 40 con la Germania nazista di Hitler e l’Italia fascista di Mussolini e da reclutare truppe palestinesi per le SS durante la Seconda guerra mondiale.
Dopo il conflitto, il Muftì si trasferisce al Cairo diventando il padre spirituale di Yasser. Che, dopo la débâcle di Nasser nel ’56, si avvicina ai Fratelli Musulmani. A Gaza non può stare perché i fedayìn ne sono banditi, così va a lavorare in Kuwait. E lì, alla fine degli anni 50, fonda con un gruppo di rifugiati palestinesi il gruppo Al Fatah (acronimo arabo di Movimento di Liberazione Nazionale Palestinese), che si propone la lotta armata per liberare tutta la Transgiordania e distruggere Israele, ma da posizioni più autonome dagli Stati arabi rispetto alle altre formazioni dell’Olp. Nel 1969 diventa il portavoce dell’Olp e si installa in Cisgiordania sotto l’occupazione di Amman.
Quando, fra il 6 e il 9 settembre 1970, i guerriglieri dell’Olp dirottano e fanno esplodere quattro aerei nell’aeroporto di Zarqa, re Hussein scatena una ferocissima repressione militare contro guerriglieri e civili, sterminandone fra i 3 e i 5 mila. È il Settembre Nero: la più grande strage di palestinesi della storia è opera di un regime arabo. Seguono mesi di guerra fratricida in tutto il Regno, con decine di migliaia di morti. Alla fine il regime di Hussein riprende il controllo del Paese ed espelle l’Olp in Libano. Un gruppo di terroristi palestinesi si stacca da al Fatah per fondare Settembre Nero, un gruppo estremista che nel 1972 sequestra e stermina undici atleti olimpici israeliani a Monaco di Baviera.
Lo Yom Kippur. Il 6 ottobre 1973 Israele celebra la festività più sacra del calendario ebraico, lo Yom Kippur. Gli eserciti di Egitto e Siria, col supporto di unità inviate da Giordania, Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Marocco, Libia e Algeria, lo colgono di sorpresa con un attacco concentrico. Otto giorni di resistenza e terrore per lo Stato ebraico, che rischia un’altra volta di scomparire. Poi l’esercito si riorganizza a tempo di record e sferra una micidiale controffensiva, riesce a scavalcare le linee egiziane e ad accerchiare la III Armata di Anwar el Sadat, il successore di Nasser. Un apporto decisivo lo dà quel cavallo pazzo di Sharon, che dopo la guerra del 1967 ha lasciato l’esercito in polemica con l’arcirivale Dayan ed è stato appena eletto deputato del Likud. Ma ora, dopo lo choc, la premier Golda Meir e il ministro Dayan lo richiamano in servizio. Lui miete successi nel Sinai, ma con le sue insubordinazioni si scontra con i vertici militari che chiedono a Dayan di destituirlo, stavolta invano. È lui, con un’azione temeraria, ad attraversare il Canale di Suez e a fissare la testa di ponte sulla riva occidentale da cui altre unità israeliane partono per aggirare a sud le truppe egiziane. Poi marcia dritto verso il Cairo, ma l’11 novembre, quando è alla periferia di Ismailia, a 115 km. dalla capitale egiziana (e mentre Tsahal a Nord è a 30 km da Damasco), viene fermato da Tel Aviv su pressione degli alleati occidentali. Gli arabi, sconfitti un’altra volta, accettano il cessate il fuoco. Sharon lascia definitivamente la divisa, in polemica col governo Meir che preferisce negoziare anziché stravincere.
La conferenza di pace di Ginevra, sotto l’egida dell’Onu, tenta di far applicare la risoluzione 338 (che a sua volta richiama al rispetto della 242), ma fallisce per il solito rifiuto dei Paesi arabi a negoziare con Israele. Che nel 1974 accetta unilateralmente la richiesta del segretario di Stato Usa Henry Kissinger di ritirarsi dai territori egiziani e siriani appena occupati. Intanto l’Onu attribuisce all’Olp lo status di rappresentante del popolo palestinese, mentre il suo leader ribadisce il proposito di cancellare Israele dalla faccia della terra.
Camp David. Nel novembre del 1977, invitato dal premier israeliano Begin, il presidente egiziano Sadat rompe 30 anni di ostilità e visita Gerusalemme. Poi riconosce il diritto di Israele esistere e inizia a negoziare la pace. Che viene firmata il 26 marzo 1979 nello storico vertice di Camp David sotto gli occhi del presidente Usa Jimmy Carter. Israele restituisce il Sinai all’Egitto, che però non rivuole Gaza, divenuta con i suoi campi profughi invivibili una terribile incubatrice di odio, estremismo e anche terrorismo. La striscia-polveriera rimane dunque sotto occupazione israeliana.
Nuovo fronte: il Libano. Nel 1976 la Siria invade il Libano, dilaniato da anni di guerra civile fra le milizie delle varie tribù islamiche (proprio nel 1982 nasce Hezbollah, il “partito di Dio” foraggiato da Teheran) e quelle cristiano-maronite, ciascuna aizzata da Usa, Urss, Israele, Iran, Siria, Arabia Saudita ed Emirati del Golfo, con l’aggiunta della presenza destabilizzante delle varie sigle dell’Olp cacciate nel ’70 dalla Giordania. Dopo i giordani, anche i siriani fanno a pezzi i palestinesi. Nel 1981 l’Olp di Arafat&C. attacca il Nord di Israele dal Sud del Libano e si scontra con i cristiano-maroniti alleati di Tel Aviv. Il governo Begin risponde nel 1982 invadendo il Paese dei Cedri. L’operazione è diretta dal ministro della Difesa Sharon. Il quale non muove un dito quando le milizie falangiste maronite entrano nei campi profughi di Sabra e Chatila facendo strage di palestinesi, senza distinguere fra miliziani dell’Olp e civili inermi, per vendicare l’assassinio del presidente cristiano Amin Gemayel (reo di avere firmato un accordo di pace con Israele). Un’inchiesta imposta dalla Corte Suprema israeliana incolpa i comandanti militari locali e il capo di Stato maggiore dell’esercito. Sharon, pur scagionato da responsabilità dirette negli eccidi, lascia il ministero della Difesa. Alla fine, ritirandosi dal Libano, Israele manterrà (fino al 2000) una “fascia di sicurezza” di 10 miglia lungo il confine, affidata agli alleati maroniti.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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Io dico solo che c’è stato un grave attentato terroristico come ce ne sono stati in tutto il mondo. Però poi c’è stata la ricerca degli attentatori o i mandanti. Non c’è stato un attacco al paese di provenienza degli attentatori se no l’America avrebbe dovuto radere al suolo L’Arabia Saudita. Invece ora qui abbiamo l’aggressore Israele che bombarda l’aggredita Palestina. Come la mettiamo? Per dirla alla Scanzi…”ma quando arriva sto benedetto meteorite????”
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Ammiro Travaglio ma in questa ricostruzione si dimentica di dire che gli aerei che distrussero l’aviazione Egiziana e siriana partirono avendo la stella di Davide marcata sulla fusoliera da portaerei americane ed erano aerei americani con piloti americani
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Ma anche i dischi volanti marziani, non dimentichiamocelo.
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Ormai ti 6buttato sulle PIPPE senza manco studiare.
“Davide a Golia”, è una metafora?
Sono Davide i territori assegnati dagli accordi internazionali ad Israele,
poi divenuti Golia per gli allargamenti
Illegittimi sugli Stati sovrani ad esso confinante?
https://youtu.be/4zWWqdinl9w?si=1XcPfHt0DBkR3Oht
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Cmq volevo dire che in realtà, ad Ismailia, gli israeliani non sfondarono. Subirono un sacco di perdite e alla fine anche loro accolsero con favore la fine delle ostilità dirette, mentre la 3a armata egiziana rimaneva a possedere una parte del territorio israeliano ad Est del Canale.
Spesso viene ricordata quest’avanzata di Sharon come di grande successo, ma non è vero che Il Cairo fosse sguarnito: potevano ancora resistere e l’avrebbero fatto, mentre Israele aveva le perdite aumentate in maniera considerevole.
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Nel giugno del 67 avevo da poco compiuto 13 anni. Me la ricordo la guerra dei 6 giorni, ci svegliammo presto quella mattina con i muessin che non smettevano di cantare. La nostra vita al Cairo stava per finire e mia madre, preoccupatissima gaceva in fretta le valigie. La radio annunciava l’abbattimento di un adreo israeliano ogni 5 minuti: pura propaganda dato che mio padre vedeva bene, andando in sede vicino ad Heliopolis, dove c’era l’aeroporto, sfrecciarr i Mirage in dotazione agli Israeliani, e la contraerea egizoana munita di cannoni a puntamento manuale, reziduati della seconda guerra mondiale. Ricorxo che tutti noi italiani partimmo subito, una colonna di 40 auto in direzione Alessandria, dove la nave Esperia ci avrebbe riportato in Italia. La sera feci in tempo a vedere i traccianti della contraerea nel cieli di Alessandria: eravamo in guerra! Il giorno sucessivo ci imbarcammo e quando arrivammo a Genova la guerra era già finita.
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Ringrazio Travaglio per questi resoconti storici perfetti che dimostrano come chi non ha mai voluto la pace sono gli arabi e il perché è presto detto: sono fanatici religiosi e con i fanatici religiosi (di qualunque credo) non si può parlare, ecco perché siamo stati incredibilmente fortunati ad avere la rivoluzione francese in Europa che segnò la divisione tra lo stato e la chiesa e i cui ideali furono poi portati da Napoleone in mezza Europa.
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A me sembra che gli ebrei siano dei fanatici religiosi almeno tanto quanto lo sono gli arabi (e in certi casi anche di più: ad esempio, mentre l’islam può essere abbracciato da chiunque, così non è per il giudaismo, che prevede dei requisiti molto più stringenti), ammesso e non concesso di poter fare una simile generalizzazione.
Inoltre è riduttivo parlare di fortuna per quanto riguarda la rivoluzione francese, come se fosse piovuta giù dal cielo: il clima adatto si era venuto a creare soprattutto in seguito alla nascita della costituzione americana (a sua volta figlia della guerra d’indipendenza, peraltro ottenuta grazie anche all’appoggio francese), la prima a segnare la fine degli assolutismi.
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Ah ecco MT poeta epico😂
Sta scrivendo l’epopea della nascita di Israele.
Dayan soldato ma anche archeologo 😂
Gerusalemme est disseminata di cecchini giordani ed iracheni e Dayan che li sbaraglia senza colpo ferire!
coi schei travaglio coi SCHEI.
Re Hussein da vivo gran f.d.p. Gerusalemme est se l’è venduta non vedeva l’ora di liberarsene con tutti i palestinesi dentro.
🤦🏾♂️
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Riflessioni.. c’è da chiedersi perché i palestinesi che vivono in condizioni che definire precarie è dir poco, c’è da chiedersi dunque perché in un luogo infelice, estremamente complicato, possano avere desiderio di mettere al mondo creature che hanno già il destino segnato!! Li mettono al mondo sapendo che saranno persone perseguitate, che vivranno sempre in condizioni di difficoltà, vivendo odiando, dei loro simili che hanno il destino più o meno uguale al loro! Comprendere è difficile!!
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Mokj cara, mi permetto di riproporre il video di cui hai postato il link sotto altro articolo:
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Hai fatto bene Anail! Ripetere giova🥰!! Un caro abbraccio 💝 e buona domenica 🥰!!
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Grazie, chicca…
ricambio l’abbraccio 🥰
e buona domenica a te, dolcezza🌷
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Cerasa è un cr3tino, manco capace di porre delle domande efficaci ma solo provocazioni insulse
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https://youtu.be/8Tl0FdszeiU?si=xfZpyRFN8GrJw9dv
“Comprendere è difficile!!”
No no no, metti che poi ti prende l’emicrania a grappolo?
Reddito procapite annuo in Israele
+ di 53.000 $
Reddito procapite annuo Striscia di Gaza – di 1.200 $
non ti stropicciare gli occhi, non fare imprecazioni al tuo oculista,
hai visto bene!
Ma soprattutto non flagellare
le tue carni scudusciandoti! 😂 🤣 😂
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Vedi zeroerre tu non riesci nemmeno a capire ciò che scrivo!!
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Ti giuro che sta volta non centro,
ho solo inserito nel sistema A.I.
la tua costruzione,
e lui:
in prima istanza ha elaborato un generoso: “mmmmmmmmh!”
In 2°a un:
al tre ha fatto lampeggiare ripetutamente sullo schermo”
‘na sudata!!!!!!!!!!!!!! “,
ma poi è partito.
Ego me absolvo….. 🤝 😇
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“ANSA) – GINEVRA, 15 OTT – L’evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere “l’equivalente di una condanna a morte”, ha avvertito ieri sera l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).
“L’OMS condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2.000 pazienti nel nord di Gaza”, ha affermato in una nota. Lo spostamento di 2.000 pazienti nel sud di Gaza, “dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte” – afferma. (ANSA).”
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ECCO LA DURA E CRUDA REALTA’ DEI PROSSIMI GIORNI. ALTRO CHE MALATI… E APPELLI DELL’OMS
A fronte di 1200 morti di israeliani, finora le vittime di palestinesi sono arrivate a 1500.
Negli anni trascorsi il rapporto delle vittime israeliani/palestinesi è sempre stato 1 a 20. Israele quindi dovrebbe fermarsi solo quando i morti palestinesi avranno raggiunto il numero di oltre 20mila.
Ma siccome i figli di Abramo vogliono in futuro stare tranquilli, il nuovo rapporto sarà mooolto più alto. Alla fine, a fronte di 1200 morti istraeliani ci saranno 2 MILIONI di palestinesi passati a miglior vita. Una volta eliminata totalmente la popolazione palestinese nella Striscia, Hamas sarà sicuramente stata sconfitta.
A quel punto si passerà in Cisgiordania “a fare pulizia etnica” e finire il lavoro.
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😮😖😩
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Dilettanti. Solo il doppio dei nazisti alle Ardeatine.
Putin i 14mila morti del Donbass li sta vendicando al ritmo di 1 a 40 (per ora).
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Perchè mai l’Urss che aveva dato il proprio consenso alla nascita d’Israele ,successivamente si era schierata con la causa arabo-palestinese ? Mi sembra che Israele era nato con l’ambizione di essere il contenitore protettivo dei perseguitati del nazismo e per questo nelle simpatie sovietiche , ma era diventato nel frattempo l’avamposto americano nel medio oriente .
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Prese di posizioni da pifferai magici,
Lor signori presidenti e sostenitori,
Ipocrisia senza confini,
Da una parte assumono posizioni critiche ma urlano a squarciagola la loro totale appartenenza e sudditanza all’atlantismo e all’europeismo con finanziamenti alla nota associazione criminale nato, colei che arma e giustifica i crimini contro l’umanità perpetrati da Israele,
Hames e quel cane rabbioso che si ottiene legandolo a catena corta e riempito giornalmente di calci e soprusi, il minimo che può fare e mordere e cercare di sbranare il suo aguzzino.
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L’importante è avere sempre qualcuno da giustificare.
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Per i fans dei mafiocriminali nazisti ammeri-cani sono noccioline,
E visto che sei uno che si beve tutto beviti anche questo.
La propaganda occidentale sta diventando sempre più stupida: siccome si rivolge a persone che si ritiene siano state rincretinite negli anni non ci si preoccupa nemmeno più che le menzogne siano credibili e così si commettono errori grotteschi, specie da parte dei più ignobili siti di propaganda legati ai servizi occidentali. Per non parlare dell’informazione ormai popolata da maledetti imbecilli. L’ultima vicenda in questo senso è quella dei documenti definiti “top secret” secondo cui gli uomini di Hamas, tout court chiamati terroristi, avrebbero intenzionalmente preso di mira scuole elementari e un centro giovanile.
Documenti ottenuti ” esclusiva” da NBC News mostrano che Hamas ha creato piani dettagliati per prendere di mira le scuole elementari e un centro giovanile nel kibbutz israeliano di Kfar Sa’ad, per “uccidere quante più persone possibile”, sequestrare ostaggi e trasferirli rapidamente nella Striscia di Gaza. I piani di attacco, ovviamente in arabo, sembrano essere ordini impartiti a due unità altamente addestrate di Hamas di circondare e infiltrarsi nei villaggi e prendere di mira i luoghi in cui si radunano civili, compresi i bambini. Le autorità israeliane starebbero ancora determinando il bilancio delle vittime a Kfar Sa’ad.
I documenti sono stati trovati sui corpi dei terroristi di Hamas dai primi soccorritori israeliani e condivisi stranamente solo con NBC News. Le carte che si dice siano state trovate includono mappe dettagliate e mostrano che Hamas intendeva uccidere o prendere in ostaggio civili e scolari. Ora la cosa straordinaria è che bisognava far coincidere l’ attacco con il 7 ottobre, e dunque l’assalto alla scuola sarebbe avvenuto nelle prime ore di sabato 7 ottobre. Ma teste di minchia … secondo voi cosa fanno i bambini israeliani nel giorno dello Shabbat , prima dell’alba? Sono seduti a scuola? Visitano un centro giovanile? Possibile che gli uomini di Hamas non sappiano quale sia il valore del sabato per gli ebrei e quindi avrebbero attaccato quando di sicuro non c’era nessuno in giro perché anche gli adulti tendono a non uscire di casa? Non credo proprio, ma magari qualche idiota americano c’è pure cascato e ha preso per buona questa indecente paccottiglia. Sarebbe interessante vedere quale percentuale di occidentali è cascata in questa trappola perché temo che sia molto simile a quella dei vaccinati. .
Il tipo di disumanizzazione dei palestinesi di cui siamo oggi testimoni è quasi inimmaginabile: è una campagna di fumo negli occhi su scala globale.in cui siamo portati letteralmente (o meglio i più stupidi ) a credere che il genocidio e la pulizia etnica siano in qualche modo giustificati. E da cosa? Da una serie di menzogne e false bandiere che vengono tutte smentite poco dopo la loro realizzazione. La truffa dei 40 bambini decapitati eguagliava, in termini di puro cinismo, solo la famigerata bufala delle incubatrici kuwaitiane. Si è subito scoperto che le foto pubblicate dall’account di Netanyahu e trasmesse ovunque erano in realtà generate dall’intelligenza artificiale. la campagna di disumanizzazione delle multinazionali e dell’establishment contro i palestinesi, ora in pieno svolgimento, è pari solo a quella messa a punto contro i russi dal complesso mediatico-aziendale filo-ucraino.
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Guarda che con me caschi male: la tua immondizia te la porti fuori da solo.
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LA BBC CONFERMA (CON VIDEO) L’ATTACCO DI ISRAELE AI CONVOGLI DI PALESTINESI IN FUGA: STRAGI DI CIVILI (IN MAGGIORANZA DONNE E BAMBINI):
questi veicoli trasportavano civili, che stavano fuggendo dal nord di Gaza dopo che le Forze Israeliane (IDF) avevano emesso un ordine di evacuazione.
Poco dopo sono emersi video che mostravano la carneficina avvenuta sulla scena.
BBC Verify ha confermato che l’attacco è avvenuto in via Salah-al-Din, che è una delle due vie di evacuazione dal nord di Gaza al sud… Corpi contorti e straziati sono sparsi ovunque… Si tratta per lo più di donne e bambini, alcuni dei quali sembrano avere dai due ai cinque anni.
In altri filmati si vedono altri veicoli in fiamme, probabilmente con i conducenti e i passeggeri ancora all’interno.
https://www-bbc-com.translate.goog/news/world-middle-east-67114281?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it#
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BBC CONFERMA (CON VIDEO) L’ATTACCO DI ISRAELE AI CONVOGLI DI PALESTINESI IN FUGA: STRAGI DI CIVILI (IN MAGGIORANZA DONNE E BAMBINI):
questi veicoli trasportavano civili, che stavano fuggendo dal nord di Gaza dopo che le Forze Israeliane (IDF) avevano emesso un ordine di evacuazione.
Poco dopo sono emersi video che mostravano la carneficina avvenuta sulla scena.
BBC Verify ha confermato che l’attacco è avvenuto in via Salah-al-Din, che è una delle due vie di evacuazione dal nord di Gaza al sud… Corpi contorti e straziati sono sparsi ovunque… Si tratta per lo più di donne e bambini, alcuni dei quali sembrano avere dai due ai cinque anni.
In altri filmati si vedono altri veicoli in fiamme, probabilmente con i conducenti e i passeggeri ancora all’interno.
https://www-bbc-com.translate.goog/news/world-middle-east-67114281?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it#
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Se invece che palestinesi fossero stati ucraini, adesso qualcuno starebbe insinuando che sono degli attori e/o dei manichini.
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Quanta stizza dentro quella tua testina di caxxo, eh Jonny?
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@ Mentecatto: hai per caso la coda di paglia? Tranquillo, non mi riferisco a te che sei capace solo di copincollare, ma ai siti acchiappagonzi che sei solito frequentare.
Comunque, al posto tuo, mi preoccuperei molto di più della tua testa che di quelle altrui: ormai sei arrivato al punto che, se togli l’insulto, rimane solo la paglia.
Poveretto, un vero supereroe della cazzata.
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si sono
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Ma questa ricostruzione storica l’ha scritta Travaglio o Gomez? O addirittura Cerasa coadiuvato da Galli della Loggia?
No perché ha dell’incredibile. Deserti e paludi trasformate in terre fertili in cinque minuti, quando per bonificare le paludi pontine c’è voluta una barca di soldi, di tempo e di macchinari. Residuati bellici trasformati in aerei micidiali con piloti addestratissimi (il tutto in un mese!, quando ai poveri ucraini serviranno anni). Nasser che sembra un broccolo totale che le sbaglia tutte (ma come avrà fatto ad arrivare al potere in Egitto?) e addirittura scippa il canale di Suez agli inglesi (cioè ai professionisti dello scippo in giro per il mondo, compresa la loro quota di canale che scipparono all’Egitto dopo averlo portato alla bancarotta, tipo la Grecia di oggi). Tra l’altro il contratto per la gestione del canale aveva durata 99 anni, quasi tutti passati, quindi al massimo Nasser voleva anticipare di qualche anno la nazionalizzazione. Poi Dayan che è un archeologo. Sharon che sembra un incrocio tra Guderian, Rommel e Patton.
Vabbe’.
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Sono due le cose da tenere sempre a mente quando si legge Travaglio: che non capisce nulla di economia e che è un sionista della prima ora.
Tolte queste premesse, stiamo sempre parlando di uno dei migliori giornalisti italiani (se non il migliore).
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Flitto.
Odole di flitto.
(Questo olio sulla pelle…fa…milacoli)
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Un’altra che sembra la zia della Basile:
Prestate attenzione, e vedete quanto anche negli USA si possa fare informazione, volendo:
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Buongiorno,
negli scorsi giorni sono stati abbondanti i contributi “fotocopiati” nel riporto attribuiti a Marco Travaglio.
M.T. è un sostenitore di Israele.
Non da oggi ma almeno venti anni.
Per cercare di apparire “oggettivo” ogni tanto infila un’ affermazione che ha come scopo edulcorare, alleggerire la realtà atroce delle cose.
“Lo vedi che in Israele non sono tutti come Netanyahu: ci sono anche molti che vorrebbero la pace”
Solo che omette di dire chi, quale pace, quali territori, quale autonomia, quali aeroporti, quale controllo sul mare, la dotazione dell’esercito se possa mai esistere, il commercio, le banche. la produzione energetica, l’autonomia sanitaria and so on.
E il suo lavoro lo sa fare bene.
Non scende nel truculento. non forza al punto tale da far apparire i “terroristi” di Hamas il demonio in terra. un po’ di contegno per carità.
Semplicemente omette, “indora” gli accaduti.
L’editoriale di ieri è un capolavoro di questa tecnica.
Ovviamente per gli sperduti e gli imbecilli che staccano il ruolo dell’informatore dal ruolo del politico.
E quando fu stato possibile separarli ?
I giornalisti de L’Unità, de l’Avanti, sotto il regime di Mussolini non avrebbero mai dichiarato tale dicotomia.
Combattevano un regime, scrivendo ed alcuni anche militarmente, per ottenere un regime con maggiore libertà.
Potevano sbagliare, magari il regime auspicato de facto sarebbe stato “molto più peggiore assai” di quello corrente.
Ma non per questo recitavano il ruolo dei falsari.
Se avete voglia di leggere di nuovo l’editoriale riportato ieri qui, di omissioni, forzature, approssimazioni e in alcuni casi veri e propri falsi ne trovate a iosa.
M.T.T scende nel comico quando racconta dei piccoli fatti, tipo la prea delle terre da parte dell’Egitto che confidava sull’appoggio dell’ URSS, come se fosse lì, presente.
Quali sono le fonti da cui detrae il fatto che nel 1948 “spontaneamente o spintaneamente” gli arabi (palestinesi e non) “traslocarono” ?
Come al bar giocando a biliardo.
In URSS a prendere decisioni era il capo della curva Sud e non un comitato politico composto da non meno di 20 persone, le cui azioni derivanti coinvolgevano milioni di altre tra militari, funzionari, operai, marinai, piloti.
Tutto questo per M.T. avvenne come davanti al fuoco d’inverno a mangiare caldarroste e a raccontare i temi della guerra d’Africa.
Spaccia per “fautore di pace” il leader anche premio nobel per la pace.
Ma non dice che quella stessa persona pubblicamente aveva dichiarato “bisogna spezzare le braccia ai ragazzi palestinesi”.
Perche?
Perche, quei criminali, le usavano per manovrare le fionde.
Capite?
Le fionde contro i fucili “ad angolo”,contro le bombe assordanti, contro l’invasione selettiva (casa tua sì l’ospedale no, ma come ci arrivi all’ospedale se non puoi muoverti da casa?)
E l’utilizzo di bombe al fosforo?
M.T. crede alla versione israeliana. “ma quale uccisione di massa, il fosforo serve per illuminare di notte così uccidiamo, pardon, fermiamo solo i terroristi, pardon, i nemici della pace”).
In pratica li uccidevano per fargli un favore.
E anche le morti di civili, che purtroppo, ahimè, ne pagano le conseguenze.
Ma la colpa originaria è sempre dei terroristi, anche quando non esistevano.
Il massacro di Sabra e Chatila, opera dei falangisti libanesi.
E chi gli ha fornito le armi ? Chi è stato a guardare per poi intervenire a cose fatte prendendosi il merito di averlo fermato il massacro ?
E allora perché al processo che si dovette tenere il principale responsabile delle milizie falangiste non poté partecipare?
Perché saltò per aria a pochi giorni dal processo, cosa avrebbe raccontato di Israele. della fornitura di armi, di munizioni che fino ad un mese prima erano bloccate ?
Sapete che nei giorni successivi al massacro per ripulire più velocemente il campo dai cadaveri e far sparire il più possibile le prove, ad esempio i colpi all’interno dei corpi che avrebbero consentito di identificare in modo inequivocabile quale arma ha sparato e da chi proviene quella munizione, fu consentito l’utilizzo delle ruspe ?
Fino ad un mese prima per gestire i campi si veniva uccisi.
Allora ci fu la deroga: perché le ruspe portavano anche dieci cadaveri insieme e così ci si metteva meno tempo.
Poi tutto tornò come prima.
M-T., abilissimo nello sfruttare il media principale, nella sua storia televisiva prese un sonoro schiaffo da un vero giornalista, oggi morto, del il Manifesto.
Quel compagno gli mise davanti la faccia le foto dei massacri, le ruspe e quelle della polizia israeliana che impediva al compagno di installare una lapide a ricordo.
Lo picchiarono a sangue.
Il compagno glielo chiese: “cosa hai intenzione di fare, cosa farà il tuo giornale (non il Fatto Quotidiano) per far collocare una lapide in un paese terzo, il Libano, cosa dici di quello che mi hanno fatto”.
M.T. non riuscì a proferir parola e alla domanda successiva, “ma allora cosa devono fare i palestinesi contro l’esercito israeliano che li uccide ?”
Si salvò in corner dicendo i palestinesi possono ribellarsi purché non uccidano civili.
La stessa cosa non valeva per l’esercito israeliano.
Non basrterebbe un trattato per rispondere punto su punto alle disinformazioni di M.T.
Oggi ha cambiato tattica.
Si nasconde dietro altri che la causa palestinese la hanno aiutata da anni per dirottare il target su uno dei tanti esemplari di suoi colleghi.
Come a dire: il mondo va a fuoco?
Quanto sono stronzi i giornalisti italiani.
E il fuoco chi lo spegne ?
Quanto sono stronzi i giornalisti italiani.
Il brutto, e lo dico con amarezza, è che anche qui, ci cadono come polli tanti che per seguire l’onda beatificano l’autore e colpiscono lo sventurato di turno.
In queste ore, non 50 anni fa, Israele, TUTTA, sta uccidendo decine di migliaia di persone, sta costringendo all’espulsione quasi un milione che non torneranno mai più in quelle macerie spacciate per case.
Cosa in concreto, M.T. farà perchè ciò non avvenga, riuscendoci però ?
E voi ?
Domani mattina alle 8:30, nei prossimi giorni, quando apprenderete il numero crescente di morti, cosa farete ?
Applaudirete M.T. che farà un editoriale parzialmente informante ?
Farete il tifo per Hammas perchè finalmente Israele la paga?
Farete i pesci in barile come fecero anche presunti leader “de sinistra”, Israele eccede ma Hamas è terrorista.
Prima era l’OLP, poi Arafat, poi l’ANP, l’ FDLP, ora Hamas.
Domani ?
E alle prossime elezioni europee, quando opportunamente lavati i pavimenti dal sangue, TUTTI, si sperticheranno nel sostenere i due stati, perpetuando l’osservazione impotente del furto, della repressione ?
Sarete voi a stabilire quanta terra spetterebbe ai palestinesi ?
Purtroppo chi sceglie di appoggiare una causa anche e non condivide il loro modo di vivere, di fare cultura finisce male.
E’ meglio usare un forum come andando dal parrucchiere, salutarsi “come sono andate le vacanze”, mettere le iconcine, sparare cazzate a profusione, “postare video” per far sembrare di esserne l’autore, o commentare alla cacchio così per guadagnarsi i due cent giornalieri.
Tanto fra due settimane torneranno di moda i battibecchi su Conte, Renzi, Meloni.
Vuoi mettere ?
Senior systems Enginner
stefano tufillaro
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