In ballo centinaia di milioni di euro di contributi per i cosiddetti “contratti di filiera”

Lollobrigida e il feeling con Coldiretti: nomina al suo ministero un ex dirigente dell’associazione

(di Antonio Fraschilla – repubblica.it) – ROMA – Le porte tra ministeri e mondo del privato girano sempre, ma certe volte sembrano girare più veloci del solito. Soprattutto al ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida, cognato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E in questo caso le porte girevoli coinvolgono la potente e influente associazione degli imprenditori agricoli, Coldiretti. Confermando una intesa politica molto forte tra il ministro meloniano e l’associazione guidata da Ettore Prandini, che conta 1,2 milioni di aziende e agricoltori tra i suoi iscritti: ma anche interessi nel settore dei consorzi agrari e nel mondo dell’assistenza e della finanza alle imprese del settore.

Lo scorso 14 settembre Lollobrigida ha nominato senza fare tanti annunci il suo nuovo capo di gabinetto, dopo l’uscita di Giacomo Aiello che torna all’avvocatura dello Stato: si tratta di Raffaele Borriello, in passato vicecapo di gabinetto del ministro dem Maurizio Martina e dirigente negli staff di vari ministri, oltre ad essere stato direttore dell’Ismea, l’istituto pubblico per i servizi ai mercati agricoli. Negli ultimi anni però aveva lasciato incarichi ministeriali per andare a fare il responsabile dell’area legislativa e delle relazioni istituzionali dell’associazione privata Coldiretti, che raggruppa ormai colossi come Bonifiche ferraresi, le aziende agricole dei Benetton e i principali gruppi del settore. Un ufficio, quello di Borriello, che faceva da supporto a dirigenti e iscritti.

Adesso Borriello, un esperto comunque nel settore agricolo, torna dall’altra parte della barricata: alla guida dello staff del ministro Lollobrigida in un ministero che con Coldiretti però ha molto a che fare, e sicuramente ci avrà a che fare a breve. Qualche esempio tra i tanti? A breve si attende la definizione da parte del ministero dell’ultima graduatoria per erogare 690 milioni di euro di contributi per i cosiddetti “contratti di filiera”: progetti che mettono insieme tutti gli attori della filiera produttiva. Un comparto al quale il ministro Lollobrigida vuole aumentare gli aiuti per miliardi di euro, probabilmente rifinanziando un bando simile.

Sul tavolo del direttore generale del dipartimento delle Politiche competitive del ministero, Oreste Gerini, c’è già una graduatoria “provvisoria” con i progetti presentati che hanno ottenuto i punteggi maggiori. E scorrendo i primi quarantotto progetti in graduatoria ammessi al finanziamento ci sono diversi di progetti che hanno come soggetto proponente un dirigente di Coldiretti, nazionale o regionale. E per ogni progetto si parla di cifre di non poco conto: 28 milioni di euro il primo in graduatoria, 25 milioni il secondo. Adesso il ministero deve convocare i proponenti finanziabili per chiedere loro “la proposta definitiva del contratto di filiera” e poi sarà stilata la graduatoria definitiva. Insomma, un esempio di un iter in corso, e che vale milioni di euro, che vedrà gli ex colleghi del nuovo capo di gabinetto in lizza. Per carità, è chiaro che il capo di gabinetto non ha alcun ruolo tecnico e di merito: ma resta la figura che per conto del ministro indirizza le scelte delle direzioni, sollecita, coordina.

Questo è solo uno degli esempi dei rapporti che il ministero potrebbe avere con esponenti della potente associazione, che comunque ha un feeling particolare con i ministri dell’Agricoltura (ci sono altri ex dirigenti del ministero che nel recente passato sono andati a lavorare per l’associazione datoriale), ma con Lollobrigida l’intesa è davvero forte. Prandini in campagna elettorale ha partecipato a un evento a Potenza organizzato da FdI e con Lollobrigida, e il ministro ha sostenuto battaglie dell’associazione: dalla lotta alle carni sintetiche, all’apertura del numero di migranti da regolarizzare nei campi come accaduto nell’ultimo decreto flussi, passando per la richiesta all’Ue di ridurre i limiti alla pesca a strascico. Una grande intesa, non c’è dubbio.