Meloni, lo spettro dello spread e l’arma del voto anticipato “Con noi mai un governo tecnico”

(Tommaso Ciriaco – repubblica.it) – La Valletta — Dall’Auberge de Castille i cavalieri di Malta difendevano il bastione di San Giacomo. Cinquecento anni dopo, Giorgia Meloni trova ispirazione dal contesto. Scende in piazza, prende a pretesto una domanda sull’impennata dello spread ed evoca la resistenza contro lo spettro di un governo istituzionale: «La sinistra continui a fare la lista dei ministri dell’esecutivo tecnico, noi intanto governiamo. Non vedo questo problema, ma la speranza da parte dei soliti noti. E mi fa sorridere». Ce l’ha con i presunti congiurati che lavorano al complotto. Nega lo scenario del ribaltone, ma l’effetto è disegnare in modo più nitido i contorni di una tempesta perfetta che incombe. E che Meloni, comunque, non considera sufficiente per provocare la nascita di una nuova maggioranza in questa legislatura, senza lei al comando: per quanto mi riguarda – il senso della sua posizione – dopo di me c’è solo il voto.
Da settimane, Palazzo Chigi avverte questo senso dell’assedio. Come non fosse un problema di Pil in calo e di debito pubblico fuori controllo, teme che l’establishment stia costruendo le condizioni per una crisi finanziaria capace di determinare la defenestrazione della presidente del Consiglio. Una cospirazione ordita dalla grande finanza, da ambienti confindustriali e dall’euroburocrazia lungo l’asse Milano-Bruxelles. Certo è che la preoccupazione del mondo bancario per le scelte di finanza pubblica è ormai palese. Non riguarda la gestione di Giancarlo Giorgetti, ma piuttosto l’influenza del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari su ogni scelta di politica economica.
Il primo colpo è arrivato quando Marina Berlusconi si è esposta contro la tassa sugli extraprofitti delle banche. Senza dimenticare l’aggressiva campagna di Matteo Salvini sui migranti, giudicata dalla leader come un’operazione costruita a tavolino per ottenere un unico risultato politico: chiedere un riequilibrio di governo a favore della Lega il giorno dopo le Europee.

Più della politica, quindi, pesa l’assedio del mondo finanziario e dei vertici continentali. Segnali che guidano Meloni nella dolorosa operazione di unire i puntini di un’angoscia: la nomina di Mario Draghi ed Enrico Letta, ingaggiati come “consulenti” da Bruxelles, la presa di posizione dei giornali economici internazionali, i mercati nervosi che soffiano sullo spread, i dati macroeconomici in calo, una Nadef che pecca di ottimismo e una manovra inevitabilmente austera. E poi, ovviamente, l’atteggiamento di Paolo Gentiloni, che tormenta ossessivamente le notti della destra di governo, che reagisce indicandolo come il “gran manovratore” del presunto complotto. Ecco, a questi timori Meloni ha il dovere di contrapporre messaggi rassicuranti. Partendo proprio dal differenziale con il Bund tedesco: «L’Italia è una nazione solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno. Lo spread che lanciate come se fosse la fine del governo sta scendendo: è adesso a 192 punti, a ottobre scorso era a 250. E gli investitori hanno letto anche i numeri della Nadef». E dunque, nessun allarme, nessun precipizio in vista: «So leggere la politica e so leggere la realtà. Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto, che fa il suo lavoro, che ha una maggioranza forte e stabile, debba andare a casa. Temo che questa speranza non si trasformerà in realtà». Eppure, a Palazzo Chigi non si parla d’altro. Anche Meloni, riservatamente, ha offerto la propria interpretazione sui rischi dell’immediato futuro: «Ci giochiamo tutto da qui alle Europee, i mesi difficili sono i prossimi». Come a dire: è assai più probabile un incidente prima del voto per l’Europarlamento, che dopo la chiusura delle urne.
Un segnale, in particolare, è considerato significativo: la ristrutturazione in corso negli equilibri del Pd. Non solo in caso di fallimento di Schlein, ma anche della presidente del Consiglio. Tre giorni fa, alla Camera, nei capannelli dem si scambiavano impressioni sui possibili sviluppi. Come oracoli, ipotizzavano scenari alternativi che Meloni potrebbe lanciare in caso di crisi, citando soprattutto Giancarlo Giorgetti come un possibile traghettatore al voto. Sospetti, paranoie, scommesse. Ma abbastanza per alimentare la voglia di resistenza in una piazza di Malta
Chi credeva di essere per poter tassare le truffe, chiamate extra profitti, fate dai potenti!!! Sapeva che i sinistrati sono stati e saranno sempre al servizio degli stranieri, però non si era accorta che anche fra quelli che si dichiaravano amici c’era qualcuno con il pugnale già fra le mani.
Ora deve solo sperare che tutti quelli provenienti da forza Italia e da lei candidati come appartenenti a FdI, non siano come i falsi grillini che, pur di non abbandonare la poltrona entrarono a fare parte di qualunque governo, compreso quello tecnico.
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Sei un dichiarato tifoso destronzo che copre con gli insulti la sua profonda ignoranza.
Dal giorno successivo alla presentazione del decreto sugli extraprofitti bancari l’ho contestata nel merito.
Sorvolo sulla sua palese incostituzionalità, perché la tassazione extra dovrebbe venire allora applicata a TUTTE le imprese.
Quello che sfugge agli ignoranti come te è che le banche, per operare in Europa, devono sottostare alla vigilanza della BCE, non di un governo.
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Breve cronologia:
Dopo la crisi Lehman e quella greca le banche italiane entrarono in crisi perché i titoli di Stato in portafoglio si deprezzarono a causa dello spread. I titoli di nuova emissione garantivano il 5%, i vecchi detenuti il 2%. In caso di vendita anticipata sarebbe stato necessario svalutarli del 3%, la differenza che, su importi per centinaia di miliardi sono tanti soldi.
Sistemata, con Draghi alla BCE, la crisi di liquidità le banche si trovarono di fronte alla mancata restituzione dei prestiti dei debitori, grandi e piccoli.
Ne fallirono tante, come Venetobanca, BPVicenza, Cariferrara, Banca pop di Spoleto, Etruria costringendo lo Stato ad intervenire nel capitale.
La BCE impose così agli istituti sopravvissuti di liberarsi di tutti i crediti incagliati, pena la revoca della licenza.
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Fu così che i crediti problematici vennero ceduti a società finanziarie specializzate nel recupero crediti, ad un prezzo medio di 30 centesimi per 1 €uro nominale di credito vantato originariamente.
Fu un salasso per i bilanci bancari e per sopravvivere in tante dovettero ricorrere ad aumenti di capitale, con soldi per nuove azioni chiesti al mercato, cioè a INVESTITORI PRIVATI.
Ma non solo. La BCE dopo i fatti di Lehman ha deciso di proteggere diversamente il sistema bancario europeo, abbandonando l’usanza americana del profitto ad ogni costo e ad alto rischio
Dal 2016 è stato innalzata la quota di capitale destinata a riserva obbligatoria, CD buffer.
Siamo oramai attorno al 15% che non può essere investito per produrre profitti ma al limite parcheggiato presso la BCE.
Questo garantisce una disponibilità di liquidità per fronteggiare anomale e massive richieste di ritiro liquidità e chiusura conti.
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Nel corso degli ultimi 10 anni le banche italiane, per i succitati motivi, hanno prodotto pochi utili, anche perché con i tassi bassi il margine commerciale è stato ridicolmente basso. Gli azionisti che hanno immesso capitali vorrebbero vedere un ritorno sull’investimento.
Con l’aumento dei tassi tale profitto è arrivato, ma è stato subito tagliato per legge.
Ma perché un investitore straniero dovrebbe venire ad aiutare le imprese italiane, (banche e non solo che hanno visto tanti fondi stranieri partecipare agli ADC), se poi lo Stato le taglieggia?
È un sistema credibile?
Per le imprese che tracciano tutto extratassazione, per balneari, tassisti, evasori, corrotti e mafiosi condoni e pacche sulla spalla.
È un governo CRIMINOGENO.
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Se sei un pero non diventi un melo è buona solo a strillare ma nell’ arte del governare non è all’ altezza ,sarebbe meglio una bancarella al mercato dove chi più strilla più guadagna.
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Non sarà lo spread a farla cadere ma quelli che l’ hanno messa lì, con la data di scadenza, e forse (forse) lei non lo sapeva.
Buona caduta, Enrica stai serena, verrai ricordata come la peggiore presidentA voltagabbana e la gara era difficile assai.
Anche l’Italia cadrà ma uno alla volta cadrete anche voi, tutti, infami traditori e vili affaristi.
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Mi sei piaciuta Presidente Cossiga! 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣
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La stanno Ammollando come se fosse un baccalà,
ma lei oppone resistenza,
scalcia e continua a puntare alla patta dei pantaloni di Mr. Biden,
ma solo per ambizione personale
pekke non vuole perdere,
crollerebbe psicologicamente,
e poi cosa direbbe alla convenzione
di Ginevra che a mamma
“Cortina de Fero”
l’hanno sdrumata e cappottata?
Nun se può fa’!
(orgoglio di patria zero)
Riunisce tutta la cervellotica Crikka
e comunica senza mezzi termini:
“se qua salto io voi o sapete che dovete annà a comprarve ‘na zzappa a
Cranio? ” ;
quindi dateve ‘na mossa e vedemo che dovemo da fa”.
Er cognato Lollo, quello più Spiccato,
(il Vulcano) ,
c’ha n’abbaglio e dice:
“a tessera” a vecchia tessera, tutti si guardano in faccia, l’un con l’altro,
e ad uno ad uno iniziano a gonfiarsi le rosee guanciotte e poi giù risate sempre più grasse e grosse..
La tessera annonaria..
È la stessa tecnica che hanno usato
col zelensku,
fino all’ultimo ucraino
(tre gusti meglio che one)
liberazione di territori,
occupazione senza sparare manco un trik e trak e in ultimo,
dato che i maschi saranno finiti si fottono pure…..
C’è gente che issa, e no da mo’,
bandiere a 2 passaporti
Riguardo noi, tenete ben strette le maniglie, sperando che le stesse non cedano,
perché ci faranno sempre più apprezzare la moderna civiltà ellenica!
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Mi sei piaciuto, signor Cassandra! 😂🤣😂🤣
Pronto il barcone per la Grecia? Loro hanno già il biglietto di sola andata per le Cayman.
Cayman, mi ricorda qualcuno… 🤔
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La Grecia mi affascina molto,
ma molto lontano dai villaggi alpitour! 😂 🤣 😂 🤣
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Più leggi i commenti dei sinistrati e più capisci perché gli italiani non li considerano credibili. Più leggi i commenti di qualcuno che si crede esperto di economia e più capisci perché i potenti di sempre lì vogliono al governo di questo disgraziato paese. Li vogliono al governo perché sanno che sono degli ex statalisti che, una volta scomparsa l’URSS, sono succubi del complesso di inferiorità nei confronti degli affaristi liberisti. Li vogliono al governo perché sanno che su quei complessati potranno sempre contare. Sono stati loro a distruggere l’economia Italiana svendendo ai furbacchioni i gioielli di stato, che quei furbacchioni definivano carrozzoni.
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Amico mio, si fa per dire, scendi sulla terra, non ci sono né sinistrati né destronzi. Ci sono solo corrotti, minacciati o ricattati, felici di esserlo.
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Dopo si vax,
mo’ pure Sx-strato! 😁
Nomen,
ognuno può esprimere quello che vuole,
e nella forma che vuole,
e tu lo fai,
ma “affaristi liberisti”
+ che un connubio di termini mi sembra un concetto un tantino negativo/dispregiativo.
Detto ciò e senza infierire,
mi sorge un reale dubbio
per il seguito del tuo.. :
ma 6 scolare. q.b.?
Nel caso contrario il problema fa una giravolta di 360°,
e si torna al peccato originale,
e cioè, sulla qualità del
“corpo” elettorale,
che ha determinato la vittoria
dell’ITTICO premierato
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”’la nomina di Mario Draghi ed Enrico Letta, ingaggiati come “consulenti” da Bruxelles, la presa di posizione dei giornali economici internazionali, i mercati nervosi che soffiano sullo spread, i dati macroeconomici in calo”’
Non so voi, ma io dopo avere letto queste due righe mi sento solidale con la Meloni…
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Indovina chi?
“Ma pur’io mi sento solidale colla melona”
se avessi avuto almeno un’elemento e dico 1
che me-la avesse fatta apprezzare!
Ma purtroppo sono complicato,
preferisco una prospettiva di
Patria o morte,
nella speranza che sto popolo sceti
non aspiro al male minore è un problema mio
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Cosa sarebbero quelli a cui i tuoi amici sinistrati e complessati regalarono Telecom, un fiore all’occhiello dell’economia italiana? Lo sai che oggi, dopo che vari affaristi liberisti ( liberisti non liberali) l’hanno spolpata stanno utilizzando i media per indurre il governo a contribuire a salvare l’azienda ricomprando la rete di telecomunicazione?
Sulla qualità del corpo elettorale hai perfettamente ragione. Ci sono ancora quelli che votano per gli eredi degli iscritti alla ex sezione italiana del PCUS.
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Ma mo’ ta vui piglià cu me
pché stann i sinistrati.
Io non lo fui! 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣
“Ci sono ancora quelli che votano per gli eredi degli iscritti alla ex sezione italiana del PCUS”
IO NO, nunn agg vutat! 😂 🤣 😂 🤣 😂
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Una splendida domenica a tutti voi!
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