L’abbiamo lasciato portavoce un po’ ingrugnito di Giorgia Meloni e – patatuf! – ce lo ritroviamo portaparola di Matteo Salvini. Due settimane e poco più bastano a Mario Sechi, meticoloso cercatore illuminista […]

(DI ANTONELLO CAPORALE – ilfattoquotidiano.it) – L’abbiamo lasciato portavoce un po’ ingrugnito di Giorgia Meloni e – patatuf! – ce lo ritroviamo portaparola di Matteo Salvini. Due settimane e poco più bastano a Mario Sechi, meticoloso cercatore illuminista, a traghettare pensieri ed emozioni da un fronte all’altro del centrodestra. Magico, eclettico, ma soprattutto volitivo si è visto affidare dalla famiglia Angelucci, che ha appena acquisito dai Berlusconi il Giornale, la direzione di Libero (4 milioni di euro di contributi pubblici, pur sempre in flessione rispetto ai 5,5 dell’anno d’oro, il 2020). Gli Angelucci hanno la sanità nel cuore e il cuore nel portafogli. Il capostipite Antonio (3,75 milioni di euro di imponibile) ha scelto il Parlamento un po’ come passatempo: 379 presenze su 11.707 votazioni. Assenteista a 24 carati. Deputato eletto prima con Forza Italia e dopo con la Lega. Scegliendo come direttore il portavoce di Meloni, Angelucci ha chiuso in orizzontale la sua fedeltà alla coalizione perché la scrittura di Sechi, e anche il suo animo e la traiettoria del pensiero, genera enorme rispetto per il Capitano, al quale il neodirettore ha voluto intestare con un’intervistona il giornale nell’ora fatidica di Pontida.
Cosicché sul pratone leghista non c’era filo d’erba che non sapesse dell’inchiostro di Libero e ieri Sechi ha rivelato, introducendo la teoria della “doppia coppia”, la sua abilità di rendere l’uno e il suo opposto un efficace e imbattibile ensemble. Leggendolo abbiamo capito che l’Europa si era arresa al doppio colpo di Giorgia e Matteo: lei teneva Bruxelles per i piedi, da Lampedusa cioè e con la presenza di Von der Leyen, lui manteneva da Pontida ferma la testa degli eurocrati con la temibile Marine Le Pen.
Anni orsono il leader radicale Marco Pannella s’inventò il transpartito trasnazionale, così oggi Sechi può essere ritenuto il miglior transportavoce in circolazione: una parola di qua e una di là.
C’è anche Capezzone nella squadra. E abbiamo detto tutto!
Più che lui il pezzo forte è Capezzone con il suo pensiero liberista liberale e liberatore…Ma và a cagher🤔.Un incartatotano di pessima qualità diceva Giovanni il pescivendolo.
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