A Roma vedeva l’ex ad di Anas e l’imprenditore Bonsignore. Denis Verdini, il Mr. Wolf della politica italiana, è indagato a Roma perché i pm sospettano che abbia violato le regole imposte per la […]

(DI VALERIA PACELLI – ilfattoquotidiano.it) – Denis Verdini, il Mr. Wolf della politica italiana, è indagato a Roma perché i pm sospettano che abbia violato le regole imposte per la detenzione domiciliare. Il fascicolo ha fatto la sponda tra Roma e Firenze per poi tornare nella Capitale. Ai magistrati toscani i colleghi romani mesi fa hanno chiesto chiarimenti sulle prescrizioni previste dal Tribunale di Sorveglianza per l’ex senatore che sta scontando i domiciliari dopo la condanna definitiva a sei anni e sei mesi nel processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino (Ccf). Indagando su altro, infatti, gli investigatori capitolini hanno notato che Verdini – in quei giorni a Roma per visite mediche – era in posti dove non sarebbe dovuto essere. Come al ristorante del figlio, “Pastation”, in pieno centro. Tra ottobre 2021 e gennaio 2022 – è questo il sospetto – l’appuntamento romano dal dentista sarebbe diventato per Verdini un’occasione per incontrare imprenditori e referenti politico-istituzionali. Come ad esempio l’ex amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, o anche Vito Bonsignore, politico di lungo corso sulla direttrice Dc-Ncd e imprenditore attivo in molti campi, compreso quello delle autostrade.
Per capire se davvero stesse violando le prescrizioni imposte, gli investigatori hanno chiesto anche al Tribunale di Sorveglianza di Firenze i documenti che ricostruiscono l’iter di detenzione di Verdini. Che comincia il 3 novembre 2020 quando si costituisce nel carcere di Rebibbia dopo la condanna in Cassazione. A gennaio dell’anno successivo, l’ex senatore – “suocero” del ministro Matteo Salvini – ottiene i domiciliari per motivi di salute legati a un focolaio Covid in carcere, che poi gli vengono confermati a luglio anche per questioni di età (ha già compiuto 70 anni) e di salute. Nell’ordinanza per i domiciliari di luglio 2021, i giudici stabiliscono che non può allontanarsi dalla casa di famiglia in Toscana se non per necessità sanitarie proprie o dei familiari, può uscire ogni giorno dalle 10 a mezzogiorno, ma non può ricevere o comunicare con persone estranee al nucleo familiare o a loro eventuali conviventi o accompagnatori, tranne per esigenze di salute o di difesa legale. Un mese dopo le maglie si allargano: il magistrato di sorveglianza concede l’accesso in casa Verdini a quattro domestici e a due soci del figlio Tommaso, nonché l’uso del cellulare in determinati casi.
A settembre del 2021 però arriva dai difensori di Verdini una richiesta specifica al magistrato di Sorveglianza: l’ex senatore ha bisogno di cure odontoiatriche. E il suo dentista è a Roma. Così ottiene l’ok per recarsi nella Capitale da ottobre a dicembre 2021 per un piano di visite che cadono il martedì e il mercoledì. E in quell’occasione può dormire a casa del figlio dove deve rientrare dopo le cure. C’è poi un aggiornamento del calendario e le visite vengono autorizzate fino ad aprile 2022 quando peraltro viene consentito all’ex senatore di uscire a Roma dalle 10 alle 14.
Ma dopo alcune delle visite odontoiatriche Verdini invece di tornare a casa del figlio fa il giro largo e si ferma al “Pastation”, in piazza Campo Marzio. Qui a fine ottobre 2021, Verdini viene visto entrare nel locale intorno alle otto e mezza, poco dopo entrano anche Simonini e Bonsignore (entrambi estranei all’indagine). Si sarebbero trattenuti per un paio d’ore in una saletta riservata nel piano seminterrato del locale. Un mese dopo, a fine novembre, l’ex senatore ripassa al “Pastation” e anche stavolta nel ristorante viene notata la presenza di Simonini. E non è finita. In un giorno di gennaio 2022, Verdini viene visto entrare a casa del figlio Tommaso, dove l’ex senatore è autorizzato a pernottare. Quella sera, nello stesso portone, entra Simonini e poi arriva anche Bonsignore. Se si siano trovati per caso negli stessi luoghi Verdini lo dovrà dimostrare ai magistrati romani. Il Fatto ha provato ieri a contattare l’ex senatore che evidentemente per non violare le prescrizioni dei giudici ha subito riagganciato.
Intanto con Tommaso Verdini (non con il padre), Bonsignore e Simonini condividono più di un incontro: i tre, con altri, sono indagati a Roma per corruzione. Secondo le accuse dei pm, Verdini jr. e altri promettevano a pubblici ufficiali di Anas, come Simonini, “il loro intervento o comunque il peso politico-istituzionale delle loro conoscenze” per favorire la riconferma in Anas o in altri ruoli apicali di società private, ottenendo in cambio la “messa a disposizione delle funzioni pubbliche rivestite all’interno di Anas da Simonini e altri (…) per favorire la definizione di progetti e transazioni a cui erano interessati imprenditori a loro vicini (tra i quali Bonsignore)”.
Nel periodo in cui è stato visto con i due coindagati del figlio, l’ex senatore per altre circostanze ha rischiato che saltasse l’autorizzazione ad andare dal dentista. È successo quando, il 16 gennaio 2022, Il Tirreno pubblica una lettera che Verdini indirizza a Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri per spiegare la miglior strategia per eleggere Silvio Berlusconi al Quirinale. Dopo questa missiva, c’è il rischio che l’autorizzazione per recarsi a Roma dal dentista venga sospesa, ma Verdini ne esce bene perché la riottiene con tanto di scuse ai magistrati, che alla fine ritengono non grave quel suo comportamento. Ora l’ex senatore dovrà dimostrare di non aver violato alcuna prescrizione durante i suoi soggiorni autorizzati a Roma. Il “facilitatore”, l’uomo che risolveva i problemi della politica italiana, adesso potrebbe averne uno in più.
Perchè adesso che fa non incontra più?Anche per “loro” i domiciliari sono una farsa.
I soliti privilegi e poi uno si chiede perchè un delinquente si presenta candidato!
Per salvarsi il cu8o…altro privvilegio.
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Embè?
quando ha chiesto e gli hanno dato i domiciliari a Roma, pensavano forse che lo facesse per l’aria fina ossigenata?
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Per favore ditemi che un italiano che il proprio ristorante in pieno centro a Roma lo chiamerebbe “Pastation” ancora non esiste. O dio dio per favore no, dio non farci (anche) questo 🤦🏻♂️
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