Il veto di Grillo: “Il vincolo delle 2 elezioni è la nostra essenza”. Ma in tanti invocano Fico e gli altri veterani. Giuseppe Conte non ha ancora trovato i candidati giusti. Nomi che possano portare sangue fresco, cioè voti […]

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – Giuseppe Conte non ha ancora trovato i candidati giusti. Nomi che possano portare sangue fresco, cioè voti fuori del perimetro del Movimento. E così per i 5Stelle il futuro da qui a giugno, ovvero alle Europee, è disseminato di potenziali minacce (politiche). Perché sull’altra sponda dell’ipotetico centrosinistra i big del Pd, quelli che ancora muovono preferenze, fanno a gara per candidarsi: e si sa che il bacino elettorale di dem e grillini spesso coincide. Ma lì fuori c’è anche Michele Santoro, deciso ad aggredire innanzitutto i consensi grillini con la sua lista pacifista.
Anche per questo nel M5S hanno ricominciato a parlare, in tanti e spesso, di terzo mandato. L’ultima regola, il totem sopravvissuto ai cambi di vertice e di pelle politica. Da cambiare, rumoreggiano molti soldati semplici ma anche diversi ufficiali, “perché nelle Europee ci giochiamo quasi tutto, e se crolliamo al 10 per cento chissà che potrebbe accadere. E allora tanto vale rimettere in campo anche qualche veterano, di quelli che possono ancora spostare voti”. Da Roberto Fico, che nella circoscrizione Sud potrebbe prendere parecchio, a Paola Taverna, fino all’europarlamentare uscente Fabio Massimo Castaldo, che nelle settimane scorse ha smentito il trasloco a Forza Italia. Senza dimenticare Virginia Raggi, che con Conte ha rapporti rarissimi e gelidi, e che peraltro è già al terzo mandato in Campidoglio. Di sicuro intasa di nuovi discorsi e auspici, l’eterno tarlo di tanti 5Stelle. Quel terzo mandato che, con altri contorni, agita da tempo anche presidenti di Regione e sindaci innanzitutto del Pd, ma non solo (basti citare il leghista Luca Zaia). Innovazione che Conte ha sempre negato, descrivendo come insuperabile il veto del fondatore e garante, Beppe Grillo. Ma anche l’ex premier non ha mai avvertito l’urgenza di toccare la regola. E tre giorni fa al Corriere del Mezzogiorno, che lo interpellava proprio sul terzo mandato invocato dal presidente pugliese Michele Emiliano, ha ribadito la linea: “Noi 5Stelle abbiamo sempre pensato che la politica non debba diventare una professione”. Quindi, è ancora no.
La stessa risposta che Grillo ha dato a vari parlamentari nelle ultime settimane: “Il terzo mandato non si può toccare, è l’essenza del M5S”. Però le ansie di molti restano. Assieme all’esigenza di nomi che possano aiutare il Movimento a restare attorno al 15 per cento, la percentuale che Conte acciuffò nelle scorse Politiche sorprendendo in positivo quasi tutti. Un anno dopo, da chi ripartire? C’è chi ha buttato lì l’ipotesi candidare l’ex premier come capolista in tutte le cinque circoscrizioni. Ma l’idea, che non ha precedenti nella storia del M5S, non ha riscosso successo. “Così esporremmo davvero Giuseppe a guai, se nelle urne andasse male” ragiona un maggiorente. L’unico candidato certo è l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, fautore del reddito di cittadinanza. Gli altri nomi circolati – molti dei quali di giornalisti – sono soprattutto suggestioni. Anche se in diversi auspicano la candidatura dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, perché potrebbe raccogliere consensi tra pacifisti e cattolici. Dopodiché la probabile lista di Santoro ha riacceso le discussioni su Alessandro Di Battista. L’ex ma non troppo: da subito schieratosi contro l’invio di armi all’Ucraina, duro contro la Nato. Un candidato ideale per parlare all’elettorato rincorso dall’ex giornalista. Ma Di Battista è recuperabile? Prima delle Politiche, Grillo e altri big fecero muro contro la sua candidatura. L’ex deputato è rimasto in buoni rapporti con Conte. Ora però, raccontano, è concentrato sulla sua associazione culturale Schierarsi, “che non ha velleità elettorali rispetto alle Europee”. Non pensa a candidature, Di Battista, e non ne ha discusso con Conte o altri. Ma il tema si porrà, per il M5S che in primavera resusciterà Italia5Stelle, la sua tradizionale festa, per lanciare programma e candidati.
Sullo sfondo, l’assalto di Forza Italia a eletti ed ex parlamentari del Movimento. Pochi giorni fa due consiglieri regionali nel Lazio sono passati ai forzisti. E il pressing continua. “In FI sanno delle nostre difficoltà nell’essere ricandidati, così ci cercano e ci invitano ai loro eventi” conferma un ex deputato. Perché è già guerra, ossia campagna elettorale.
La regola dei due mandati è una fesseria colossale,alla fine rimarranno solo Conte e Grillo senza più chi candidare,detto questo non saranno certamente Fico e Taverna a riportare a votare le persone soprattutto alle europee. Dibattista non aiuterà Conte,sa benissimo che il m5s alle europee rischia un brutto risultato ,cosa che potrebbe cambiare tutto nel m5s in fatto di leadership e alleanze
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blood nick murphy:
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I politici dovrebbero scadere come lo yogurt, applicassero tutti la regola dei due mandati, avremmo un’Italia diversa.
La politica può esercitata anche fuori dai palazzi.
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De Carolis? Passo.
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Ora manca solo il parere della Cuzzocrea.
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– la regola dei due mandati è sacrosanta. Se non vuoi restare senza “classe dirigente”, fondi una scuola politica e per 10 anni indottrini per bene gli “studenti” e gli fai fare il cubo nei mercati, nelle periferie, nelle fabbriche, ovunque.
– condivido su Fico, Taverna & Co. non solo non calamiterebbero voti, li farebbero anche perdere. Conte vuole i voti? Posizioni polarizzanti, che tengano lontano il PD, e cazzimma napoletana.
– Di Battista non si fa usare. Non escluderei un rientro nel M5S, ma credo solo come leader, dopo un azzeramento quasi totale della classe dirigente e un’inversione a U sulla linea politica e, ovviamente, Grillo fuori dai cocomeroni.
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..così ci cercano e ci invitano..
In pratica vanno a puxxane. Se ti cercano e ti trovano accetti di essere puxxana. Fine.
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BUUUUHAHAHAHAH!
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Siamo capaci di persistere con la regola suicida dei due mandati e magari sostenere quella del terzo mandato per i sindaci.
Per mettere a terra il PNRR s’intende…
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Ma questi non hanno capito ancora, che se toccano il 3o mandato non li vota nessuno?
Più si allontanano dai principi base del MoV e peggio sarà.
A proposito: ma le sezioni territoriali/meet-up/sedi locali ecc? che caxxo di fine hanno fatto?
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Conte non ha ancora trovato i nomi giusti da candidare .Ecco una delle differenze tra il M5Stelle e il partito di Conte .Le candidature una volta venivano presentate dai territori e poi selezionate dagli iscritti. Fico e compagni hanno impedito con ogni mezzo che Di Battista rimanesse nel movimento.
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Nomi piovuti dal cocuzzaro, povero Gianroberto.
4/6% voto più voto meno.
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La regola dei mandati non si tocca.
Magari prima o poi arriva anche il mio turno e mi sistemo per la vita.
Ah no, non sono iscritto, non prendo tessere e non faccio politica attiva.
Vabbè a qualcuno toccherà, pochi o tanti che siano, poi finito i mandati passeranno oltre e… via con un altro giro.
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Non ti preoccupare anche Conte non era iscritto .Basta farsi un partito personale col favore di quattro capetti semplice, e mandare a quel paese milioni di simpatizzanti .
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Dalle mie parti il M5S prende il 4%… non è così facile avere il favore dei capetti.
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Il m5s non esiste più, le regole sono state cambiate decine di volte,gli iscritti non decidono più nulla,decide solo il capo con quei tre quattro amici suoi,sappiamo bene chi,è chiaro che adesso non sanno più chi candidare,sono tutti praticamente a fine mandato e la classe dirigente non esiste,comunque senza democrazia diretta e meetup inutile la regola dei due mandati
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Il solito De Carolis che pianta zizzania, che palle!
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De Carolis in piena attività di servizio PD.
Grillo ancora parla ? Dopo l’appoggio suicida a Draghi ? Taverna, Fico ? Non raccontiamoci barzellette.
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Grillo non si smuove, certo.
Sta per arrivare al compimento, stringerà la mano a Conte e gli dirà: missione compiuta.
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Senta, Lei dovrà spiegarmi un paio di cose:
1 se Baky é il diminutio di Barricadera,
perche in tal caso dovrò segnalarla al
DSA [Digital Services Act per gli ignorry].
3 se almeno si è prenotata per le prossime vaccinazioni di mezza stagione,
perché si dice in giro che lei è una discola oltre che rissosa per non dire irascibile!
Come monito e a tal proposito le allego un pezzo per rammentarla del suo
sannitico resoconto giornaliero🤭🤭🤭
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1- Sì Baky è un diminutivo ma di altro, evito di scriverlo perché potrebbe leggermi chi me lo affibbiò e preferisco restare in incognito 🥸
2- Lei non è né il mio avvocato né il mio confessore, quindi… 😂
Non sono più né rissosa né irascibile ma pare che la vita continui a mettermi alla prova.
In tal senso, dopo rissa inconsapevole scatenata sotto l’ articolo di Travaglio , prendo in prestito una delle leggi di Murphy: quando dai la miglior prova della tua vita nessuno ti sta guardando…e io continuerei con: ma basta che dici na strunzata, il mondo intero arriva a legnarti! 😂🤣😂🤣
Grazie della bella musica 😆
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Potrei sbagliarmi, ma credo che @unoerre si sia preso una cotta (non dico per chi)…
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St’impunito ha avuto pure il coraggio di scrivere che manda la stessa musica anche a un’altra!
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Non bisogna necessariamente essere arciprete o avvocato… ecco, e poi ritornano sempre sti avvocati, manco fossero gramigna!
Sa, io mi sforzo molto per comprendere certe donne, intento quelle molto assai Stra.
Nel mio immaginario, forse anche per il nome che porta, la associo chissà perché,
a Bagheria e perché no a Baarìa ed essendo un tantino creativo,
(qualcuno direbbe per la legge della transitività e bla bla bla),
a Malèna del noto film,
e sotto l’impulso creativo, come può notare, io ce la metto tutta, le mando pure dei pezzi m.,
che a lei sembra siano graditi,
e non appena esterna e posta qualcosa che si avvicina anche lontanamente al razionale, mi precipito fedelmente a marcarle un like.
Fermo restando che, detto in intima amicizia, mi capita in alcuni momenti della mia vita di sentirmi un po’ un grossista del sentimento,
non so perché e non so come spiegarmi ma mi capita ciclicamente,
tanto che, le confesso, che or ora gli stessi pezzi m. li ho inviati pari pari a n’altra impettita o meglio impettorita, con l’unica differenza che ho dovuto fare la traduzione nella sua lingua di appartenenza e scriverle
una nota: “La musica unisce le persone!”,
banale ma a lei piacce lo spartanesimo
ed essendo pragmatica, fa sempre effetto.
Vabbè ma non per questo lei può farmi sentire un Renato Amoruso di turno!
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Siete FANTASTICI, V. V. M. B.,
mi fate divertire ‘na Cifra! 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂
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Scusami baky, mi sapresti tradurre con parole tue il commento dell’innammurato?
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Ecco vedi!
Malèna tu non mi comprendi e continui
a mortificarmi come se fossi un
Renato Amoroso qualsiasi.
Nel mio post probabilmente poco comprensibile, come si evince da altrui richiesta di aiuto per la interpretazione e forse traduzione dello stesso,
ho omesso di riportare che il mio pensiero riguardo la cosiddetta condivisione musicale,
che tanta collera ti fece riversare nei mie confronti, a tal punto da definirmi col termine
“st’impunito”, che in verità manco cononosco fino in fondo che vor dì,
era solo un mio pensiero metaforico
in risposta e reazione alla tua, diciamo,
non curanza nei miei confronti.
Poi riguardo ai mancati congiuntivi che poi si equivalgono coi condizionali, tu lo sai bene che da noi non si usano.
Da mo’ ti prometto che sarò chiaro esplicito e inequivocabile quando ti devo dedicare un pensiero un pezzo & Co.
Malèna è solo per te:
Ascoltare il silenzio della notte è un’emozione indicibile!
Eppure questa, tempo fa mi avevi rivelato che amavi il neomelodico
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Noooo il neomelodico noooo 😭😭😭😭
Mi hai confusa con l’altra, grossista del sentimento 🤣🤣🤣
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Io non riesco a capire perché si ostinano a voler chiamare quella ciofeca di partito mv5s,
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hahha…Deca… sei proprio un…. PIDDINO…!
Marco datti una regolata… richiama Furio …e Gard… hahahha…
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La Police è un lavoro non semplice a come e più di ogni lavoro occorre abituarsi, conoscere i colleghi, e studiarci su. Tutti lo abbiamo provato sulla nostra pelle.
I due mandati sono una stupidaggine, danno l’idea che chiunque sia nato imparato qualsivoglia attività sia stata svolta in precedenza. .
Tanto più che le elezioni si susseguono ben più velocemente dei tempi canonici.
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La politica. Ovviamente
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e continuiamo a farci male da soli……poffarbacco….!!!
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Siamo ai titoli di coda.
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Per il Nutellaro e Lady Aspen sicuro. Uno è sprofondato all’8%, l’altra lo farà presto.
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In tutti i sondaggi il M5S è stimato al 16%, leggermente sopra il dato delle politiche,quindi non mi sembra che ci sia il pericolo di un crollo,siamo all’opposizione adesso non più al governo,serve qualcuno che sappia riportare all’ovile chi non ci vota più,quello si che sarebbe un colpaccio,un nome c’è,e conte lo sa benissimo,si tratta di Alessandro di Battista,facessero una specie di tandem,o ticket come preferiscono,conte-dibba,uno prende i voti piddini e l’altro quelli dell’astenuti,secondo me funzionerebbe eccome,riaccenderebbe l’entusiasmo dei nostri ex elettori
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https://youtube.com/watch?v=evKA1E0QABE&si=uht4_IjSvuyHL-z5.. Conte a Cernobbio..
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Mi ricorda tanto Landini che va da Brunetta
a insegnargli economia mentre si consumano ‘na Fajolata! 😂 🤣 😂 🤣 😂
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Le centurie di Nostradamus
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Un doveroso omaggio ai veri esperti e professionisti della politica, che avevano previsto tutto perché non ne sbagliano mai una.
Il CONTE MORTO. “Cinquestelle sotto il 10%, anche il Sud boccia Conte” (Messaggero, 14.6).
“Perché Letta e Di Maio escluderanno Conte. Come è ormai evidente, la parabola politica di Giuseppe Conte è vicina a concludersi… Letta ha bisogno dei 5Stelle… ma devono essere 5S “de-contizzati”, ossia che si sono liberati della guida dell’ex premier, relegandolo ai confini dello schieramento o fuori… La frenesia anti-governativa di Conte rende i 5S marginali e inservibili” (Stefano Folli, Repubblica, 17.5).
“I disastri di Giuseppe Conte. L’irresistibile discesa del leader mai nato nel M5S” (Domani, 28.5).
“Meglio Fico e Di Maio che Conte per i 5Stelle” (Domani, 30.5).
“I 5Stelle pensano all’addio a Conte dopo il nostro editoriale” (Domani, 31.5).
“Da un anno Conte tenta di diventare un leader, e ancora non ha imparato a cosa va incontro chi prova a fare un mestiere che non è il suo” (Sebastiano Messina, Rep, 31.5).
“Ora è certo: Conte non esiste” (Piero Sansonetti, Riformista, 15.6).
“Conte e il M5S sparito” (Rep, 15.6).
“Di Maio se ne va, a Conte restano 4 stelle. Per il tacchino M5S è arrivato Natale” (Alessandro Sallusti, Libero, 17.6).
Un partito di Di Maio? Per i sondaggisti sarebbe il colpo mortale ai 5Stelle” (Messaggero, 18.6).
“Il romanzesco tramonto del M5S” (Messina, Rep, 18.6).
“Un conflitto che certifica il tramonto populista” (Massimo Franco, Corriere, 18.6).
“Antonio Noto, sondaggista: ‘Se andasse via Di Maio sarebbe la fine del M5S’” (Libero, 20.6).
“Il Movimento è finito” (Massimo Cacciari, Dubbio, 22.6).
“Il funerale del grillismo” (Giornale, 22.6).
“Polvere di 5Stelle” (Repubblica, 22.6).
“M5S, il senso di una fine” (Antonio Polito, Corriere, 22.6).
“La solitudine del Fondatore davanti all’abisso del fallimento” (Messina, Rep, 23.6).
“5S, fallimento senza gloria” (Francesco Merlo, Rep, 23.6).
“Quei leader meteora che spariscono nel nulla. Giuseppi teme di finire come Dini, Monti&C.” (Giornale, 23.6).
“Il M5S di Conte diventa una bad company” (Massimiliano Panarari, Stampa, 23.6).
“Più premier che leader: il lungo declino di Conte” (Piero Ignazi, Domani, 24.6).
“Di Maio è furbo e Conte un pirla” (Gianluigi Paragone, Verità, 24.6).
“Il M5S è finito” (Piero Ignazi, Riformista, 24.6). “Il M5S di Conte non arriva al voto” (Vincenzo Spadafora, Messaggero, 25.6).
“Caro Grillo, sciogli questa banda di paraculi” (Marcello Veneziani, Verità, 26.6).
“Dai che ci liberiamo della piaga grillina”, “Ormai è finita, Beppe scrive il necrologio del Movimento” (Libero, 29.6).
“Il prezzo della fine grillina” (Cappellini, Rep, 1.7).
“Ei fu. Siccome grillino” (Diego Bianchi, Venerdì Rep, 1.7).
“Sansonetti: ‘Pronto chi parla? Nessuno. Era Conte’” (Libero, 3.7). “La crisi del partito mai nato. Conte non controlla più il M5S. Tutti guardano a Crippa e D’Incà” (Domani, 19.7).
“L’isolamento dell’avvocato stretto dal duo Raggi-Dibba” (Messaggero, 19.7).
“Giarrusso rivela: Conte non ha alcun potere, è la Taverna che comanda” (Libero, 19.7).
“Il capolavoro del M5S: fa la crisi e ci finisce secco” (Libero, 21.7).
“Il M5S scompare, resta solo Di Battista” (Domani, 21.7).
“Lo zigzag di Conte, l’eterno indecisionista ridotto all’irrilevanza. Ora si ritrova verso le elezioni alla guida di un’Armata Brancaleone” (Sebastiano Messina, Rep, 21.7).
“È davvero l’ora (per il Pd) di mollare questi disperati 5Stelle” (Merlo, Rep, 22.7).
“Gli ‘affossatori’ (di Draghi, ndr) M5S: pochi seggi e sondaggi impietosi” (Corriere, 23.7).
“Conte crolla nei sondaggi” (Rep, 24.7).
“Conte giù nei sondaggi attacca Draghi” (Rep, 24.7).
“Conte pagherà il prezzo più alto per la caduta di Draghi. È uscito completamente stritolato dal braccio di ferro con il premier” (Ernesto Galli della Loggia, Corriere, 1.8).
“Il brand grillino non tira più” (Federico Pizzarotti, Rep, 2.8).
“Conte è stato l’unico beneficiato dalla pandemia, altrimenti mai sarebbe finito a Palazzo Chigi. Fra un po’ inizierà a vendere i filmini di quando andava al G8, come le dive sul viale del tramonto. Propongo da anni una specie di San Patrignano per i celebro-lesi caduti” (Roberto D’Agostino, Stampa, 9.8).
“Raggi, idea di scalare il partito con Dibba” (Rep, 9.8).
“Conte come un nobile decaduto cerca un ruolo” (Corriere, 11.8).
“Grillo commissaria Giuseppi su simbolo e nomi. L’Elevato ha un ‘vaffa’ autunnale pronto. In caso di flop elettorale, si libererà dell’avvocato” (Giornale, 15.8).
“La scelta di rompere con i 5S… può essere sanata solo se il Pd avrà un buon risultato unito a un disastro dei ‘contiani’… Fino al 25 settembre Conte è un avversario a cui vanno sottratti gli elettori con argomenti convincenti. Più il bottino elettorale dei 5S sarà magro, più il Pd avrà modo di tirare i fili dell’opposizione. O di manovrare nei palazzi se ne avrà il destro” (Stefano Folli, Rep, 23.8).
“I guai grillini. Così Conte ha sfasciato tutto: governo, M5S, campo largo” (Giornale, 24.8). “Per Conte l’asticella è il 10%. Raggi è pronta a sfilargli il Movimento” (Messaggero, 24.8).
“Conte è un paternalista da Regno delle Due Sicilie” (Sofia Ventura, Rep, 1.9).
“Volturara, Thailandia. Conte segue l’agenda Bettini” (Foglio, 2.9).
“In 4 anni quel professore con il curriculum quasi vero ha dimostrato che la sua identità consiste nel non avere identità: si adegua ed esibisce quella che, di volta in volta, gli commissionano… Come Arlecchino, ha due padroni: Grillo e Bettini. È la sinistra dove è vero anche il contrario” (Merlo, Rep, 3.9).
“Orfini: ‘Di sinistra? Macché, i 5S non vinceranno da nessuna parte’” (Rep, 3.9).
“Voto a Conte: 3” (Francesco Bei sul suo discorso al Forum di Cernobbio, Rep, 5.9).
“Conte senza voto” (Marco Zatterin, Stampa, 5.9).
“L’abbraccio di Trump soffoca Conte” (Rep, 7.9).
“Ignavo e opportunista” (Merlo, Rep, 6.9).
“Conte sottoscrive l’agenda Putin” (Giornale, 12.9).
“Conte è un progressista della domenica” (Enrico Letta, 10.9).
“I sondaggi sono profezie che quasi mai si avverano. Dubiti dunque di questa resurrezione di Conte. Nessun dubbio invece su di lui, su Conte: ha sempre mentito” (Merlo, Rep, 13.9).
“Ha il talento di dire una cosa che vale l’altra e non pensarne nessuna” (Mattia Feltri, Stampa, 13.9).
“Movimento 5Xylelle” (Foglio, 14.9).
“Conte ha tradito, il M5S non esiste più” (Di Maio, 20.9).
“Mezzo uomo, parla un linguaggio mafioso. Se sarò aggredito, il mandante morale è lui” (Matteo Renzi, 17.9).
“Ha un’aggressività di stampo peronista” (Antonio Polito, Corriere, 20.9).
“Forse oggi Conte caccerà Scarpinato” (Riformista, 23.9).
“Conte non lo voteranno i poveri, ma i poveracci, i ‘neet’, i nullafacenti, gli assistiti professionisti, le zecche, i parassiti, gli scarafaggi, i moscerini: che poi sono la dieta del camaleonte” (Filippo Facci, Libero, 24.9).
LETTA CONTINUA. “Io in questo momento ho gli occhi di tigre, non ho nessuna intenzione di perdere le elezioni” (Enrico Letta, 21.7).
“Questa neonata grande coalizione (Pd-Calenda, ndr) è un altro passo, forse quello definitivo, della Bad Godesberg di Enrico Letta, della scelta definitivamente occidentale ed europea che la sinistra italiana insegue da 50 anni… Solo adesso, nell’estate del 2022, e proprio nelle elezioni più importanti dopo quelle del 1948, la sinistra umiliata, dimessa e bastonata ha rialzato la testa… Non è un’esagerazione: l’agenda Draghi è stata il lampo di Paul Klee sulla politica che produce somiglianze ed è oggi l’abracadabra della nuova coalizione del centrosinistra… Enrico Letta è il papa che dell’altro ‘dolce Enrico’ sta completando il lavoro… con l’ironia del front runner e degli occhi di tigre… Molto più di un accordo elettorale… questa neonata grande coalizione il 25 settembre contenderà il governo del Paese a Meloni” (Francesco Merlo, Rep, 3.8).
“Ora scateniamo la campagna Pd. Quando vedo i sondaggi sono preoccupato fino a un certo punto: abbiamo il ruolo di partito guida, a differenza degli altri” (Letta, Stampa, 8.7).
“Ogni voto a Conte va alla destra” (Letta, Corriere, 10.8).
“Il M5S è sempre più la Lega del Sud. Per noi la loro crescita è positiva: rende contendibili parecchi collegi nel Mezzogiorno” (Letta, Rep, 22.9).
“Bobo è contento per il Pd guarito dal virus dei grillini che ha fatto ammalare la sinistra. Potevamo accorgercene molto prima, l’importante è esserci arrivati. Letta tiene insieme i cocci” (Sergio Staino, Stampa, 7.8).
“Letta rivede la rotta: ‘Ora io contro FdI, il Pd punta al 30%. Noi primo partito” (Rep, 9.8).
“Il duello tra Meloni e Letta, sintesi personalizzata dello scontro bipolare” (Folli, Rep, 12.8).
“Saremo il primo partito” (Letta, 17.8).
“Meloni ha lo svantaggio del sopravvalutato e Letta il vantaggio del sottovalutato” (Merlo, Rep, 24.8).
“Questa scelta ‘O noi o loro’ è fondamentale per far capire la posta in gioco” (Letta, 26.8).
“Pancetta o guanciale? E Letta cavalca la parodia della sua campagna social” (Filippo Ceccarelli, Rep, 27.8). “Enrico e la parodia social-carbonara per tornare al centro della scena” (Panarari, Stampa, 27.8).
“Letta e la sfida del Nord: dai giovani agli indecisi, la rimonta parte da qui’” (Stampa, 2.9).
“E Letta è pronto a schierare anche Sala: ‘In prima linea per la sfida del Nord’” (Messaggero, 3.9).
“La Sicilia è contendibile. Letta: ‘Il vantaggio di Schifani si è ridotto a 6 punti’” (Rep, 6.9).
“Dossier Pd: la strategia della rimonta” (Stampa, 7.9).
“La battaglia decisiva è su 62 seggi. I dem ora credono nella rimonta” (Rep, 7.9).
“Letta punta sul voto utile: ‘Per il pareggio basta il 4%’” (Messaggero, 7.9).
“Letta convince le imprese” (Rep, 10.9).
“La scommessa di Letta sul Sud: partita aperta in decine di seggi” (Corriere, 12.9).
“Il vento è cambiato, la rimonta è possibile” (Dario Franceschini, Rep, 14.9).
“La notizia buona, per Letta, è che più si avvicina il voto più si rafforza il senso della sfida a due tra lui e Giorgia Meloni: difficile che non abbia effetti positivi su entrambe le liste” (Cappellini, Rep, 14.9).
“Letta vede la rimonta” (Stampa, 15.9).
“Lunga vita a Enrico Letta… finché c’è Letta c’è speranza” (Merlo, Rep, 17.9).
“Il tracollo di Salvini cambierà le elezioni e Berlusconi a Nord viene eroso da Calenda” (Letta, 17.9).
“’Vinciamo noi’: il mantra di Letta” (Foglio, 19.9).
“Bari, la sinistra si sente Forrest Gump e cerca il colpaccio” (Rep, 20.9).
“L’orgoglio del Pd. Letta: ‘E ora la rimonta’” (Rep, 24.9).
“Anche se perdo resto segretario” (Letta, Rep, 23.9).
IL TERZO PELO. “C’è un’area al centro, con percentuali forse non irrilevanti, che può offrire al Pd una sponda meno inaffidabile di Conte” (Folli, Rep, 22.7).
“Un Centro europeo per il dopo-Draghi” (Cacciari, Stampa, 23.7).
“Abbiamo tolto a FI la sua parte migliore, Gelmini e Carfagna. Possiamo ripetere il 19% di Roma e battere il sovranismo” (Calenda, Corriere, 1.8).
“Calenda: da soli per frenare la destra. Portiamo via voti a FI e al Senato può uscire fuori un pareggio” (Messaggero, 2.8).
“Pd-Azione, obiettivo 37% per pareggiare al Senato” (Messaggero, 3.8). “È nato un nuovo bipolarismo. Noi abbiamo messo al centro metodo e agenda Draghi” (Mariastella Gelmini, Corriere, 3.8).
“L’accordo Letta-Calenda riequilibra in parte una gara sbilanciata a favore del centrodestra” (Antonio Polito, Corriere, 3.8).
“Il campo del centrosinistra con Calenda somiglia un po’ a un Ulivo senza Prodi” (Folli, Rep, 3.8).
“Calenda aspira all’eredità dei papi laici o forse luterani, Ugo La Malfa, Bruno Visentini, Giovanni Spadolini, la buona amministrazione, il rigore dei conti e il cattivo carattere che è stato una grande risorsa italiana, una specie di lievito del progresso” (Merlo, Rep, 3.8).
“Se per il centrosinistra c’è una strada, non può che passare da qui” (Annalisa Cuzzocrea, Stampa, 3.8).
“Accordo Pd-Azione: il centrosinistra ha evitato il suicidio”, “Il trionfo delle destre non è più così scontato” (Domani, 3.8).
“Da soli noi di Iv possiamo superare il 5%” (Maria Elena Boschi, Messaggero, 4.8).
“Il M5S ha il 10 per cento” (Calenda, Corriere, 8.8).
“Il terzo polo smuove le acque” (Stefano Folli, Rep, 9.8). “Io e Carlo insieme possiamo fare il botto” (Renzi, Stampa, 10.8).
“Sarò io a sottrarre voti a Meloni, prenderò consensi in uscita dal centrodestra, posso mandare FI sotto il 3%” (Calenda, Rep, 9.8).
“Azione come il Sassuolo: una sorpresa. Col 10% freniamo la destra al Senato” (Matteo Richetti, Messaggero, 13.8).
“Terzo Polo argine anti-destra. Maggioranza Ursula con larghe intese che chiedano a Draghi di rimanere” (Calenda, Stampa, 10.8).
“Il Terzo Polo può ambire almeno al 10%, toglieremo voti al centrodestra. Io candidato? Non so ancora dove” (Federico Pizzarotti, che non sarà candidato da nessuna parte, Messaggero, 12.8).
“Siamo noi gli eredi politici di Draghi, ruberemo voti a tutti. Possiamo raggiungere la doppia cifra” (Gelmini, Rep, 12.8).
“Dopo il voto il terzo polo sarà decisivo. Pronti al dialogo con tutti” (Renzi, Messaggero, 25.8).
“Calenda è la prova che il Centro esiste, la stagione di Berlusconi è finita, il machismo dei populisti non digerirà una donna premier” (Elsa Fornero, Stampa, 31.8).
“Debutta la coppia Calenda-Renzi: ‘Noi al 10% e Draghi può tornare. Gelmini: ‘Saremo la sorpresa del voto’” (Corriere, 3.9).
“Servirà un nuovo governo Draghi isolando le estremità di FdI e 5Stelle” (Calenda, Corriere, 21.8).
“No accordi col Pd, sì a un governo di unità nazionale, anche con FdI” (Calenda, 5.9 mattina). “La linea non cambia, stop a populisti e sovranisti” (Calenda, 5.9 sera).
“Il terzo polo supererà FI” (Boschi, Messaggero, 16.9).
“Draghi ha detto stop? Non poteva fare altrimenti, Ma dopo il 25 tutti capiranno che serve l’unità nazionale” (Calenda, Corriere, 17.9).
“Calenda: ‘Puntiamo al 13%’” (Messaggero, 20.9).
“Prenderemo più voti della Lega. E la Meloni non governerà mai” (Calenda, Foglio, 21.9).
“Calenda e Renzi ci credono: ‘Nel 2024 noi primo partito’” (Messaggero, 24.9).
“Calenda: ‘Giorgia, sei pronta? Pure io, ma è meglio Draghi’” (Rep, 24.9).
“Profilo basso e campagna in sordina. La strategia di Renzi per il ‘dopodomani’. L’ex premier studia una svolta ‘alla Pirlo’: arretrare la posizione per contare di più” (Corriere, 29.8).
“La nostra missione è cancellare i 5Stelle” (Calenda, 1.9).
Vasto programma.
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ne hanno buttato di mer3a!
E’ ancora un lusso avere il 16%! dopo sta bagnata.
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16,5, prego.
M5s +0,5, FDI e Pd in discesa, Lega in salita.
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Il problema di questi signori si chiama Giuseppe conte.
Non il movimento, non grillo, non i casaleggio.
Meno che meno dibba e la raggi. Che spostare dai talk show o dalle cene a casa latella con a fianco bruno vespa all opposizione non rappresenta un rischio.
Belle parole, sapienza verbale da allieva di previti.
Grandi capacità di governo della cosa pubblica, anche
La raggi è stata il miglior sindaco di Roma da decenni.
Solletico verbale allo status quo.
Anche loro adottati contro Conte.
Che è il problema per gente che non ama l’onestà, la rigidità etica e valoriale, la dignità e l orgoglio di essere servitore dello stato. E dei cittadini.
Non consigliano a raggi e dibba di fare un nuovo movimento e svuotare i 5s di conte. Li consigliano di far fuori Conte dai 5s attuali.
E loro blablano e tramano ma si guardano bene dall entrare in campo. Potrebbero farlo con conte, no? O contro Conte.
Dibba da floris, paragone a libero, la raggi al giubileo. Più facile. Prendersi i meriti della duropurezza ed evitare le critiche al compromesso.
Con tanti pronti a votarli, a riscendere in piazza con loro, solo con loro però
È consolante sapere che i critici radicali di Gonte non siano elettori 5s e non lo saranno mai
Al bar meglio criticare che essere criticati, o dover argomentare le scelte di governo.
In fondo alcuni del rdc erano davvero lazzaroni, alcune ong davvero taxisti del mare.
E se poi la povertà l hanno reintrodotta, colpa di conte, che vuole andare col pd, che in realtà lo ha boicottato in tutti i modi.
Perché lui è un po scemo in fondo, mica come dibba, che un mestiere se lo è creato, grazie alle sue capacità
2%, 5% io voterò per Giuseppe conte, se ci sarà.
Italexit, ex oggi, de magistris, rizzo, fratoianni e il nuovo chicco testa insieme forse non arrivano al 5%. Chi non vota sta al 40%
Tutti ad aspettare dibba. Una prateria sconfinata
O in fondo, la meloni non è così mdke
Caruccia, col suo maritino
Bella coppia
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Fantastico, Ottavio.
Ironia che spacca👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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“È consolante sapere che i critici radicali di Gonte non siano elettori 5s e non lo saranno mai”
Fantastico, Ottavio.
Ironia che spacca👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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