L’ex ministro Cinque Stelle e oggi rappresentante Ue per i Paesi del Golfo ha incontrato il primo ministro (e ministro degli Esteri) Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Than

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – L’operazione disgelo nei rapporti tra Unione Europea e Qatar passa da Luigi Di Maio. L’ex responsabile della Farnesina e attuale rappresentante Ue per i Paesi del Golfo è in Qatar e ha incontrato oggi il primo ministro (e ministro degli Esteri) Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, incontro che Di Maio ha rilanciato sul suo profilo Twitter. Si tratta del primo viaggio «istituzionale» di un rappresentante dell’Unione dopo lo scoppio del caso Qatargate, con le indagini sulla presunta corruzione da parte di esponenti del Paese del Golfo a eurodeputati.
L’obiettivo della missione è ristabilire i rapporti e rilanciare la partnership tra l’Unione e il Qatar. Una missione delicata dopo le tensioni relative allo scandalo che ha travolto l’Europarlamento. L’Unione, tramite Di Maio, si muove per ora su cinque temi: energia, commercio, sicurezza (in particolare antiterrorismo e cybersecurity), partnership universitarie e rapporti tra istituzioni. Tutti temi chiave per ristabilire un dialogo proficuo tra l’Ue e l’emirato.
Per l’ex ministro degli Esteri italiano si tratta del primo vero banco di prova nella sua nuova veste di rappresentante Ue. Di Maio è impegnato in un tour — con faccia a faccia con i vari ministri degli Esteri come interlocutori — nei Paesi del Golfo: a inizio estate ha visitato Arabia Saudita e Bahrain, ora è in Qatar e nei prossimi giorni sarà in Oman e negli Emirati arabi. Si tratta del tour di «debutto» di Di Maio, dopo le esperienze al governo italiano, nella sua nuova veste europea. Una seconda vita politica — per il momento — lontana dai riflettori. Proprio lo scoppio del caso Qatargate ha «ritardato» nei mesi scorsi la scelta (e la conseguente nomina) del rappresentate Ue per i Paesi del Golfo. E tra le presunte voci che hanno riguardato l’inchieste, si era parlato anche di pressioni sull’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borell, proprio per bloccare la nomina di Di Maio. Che, ironia, della sorte, riparte proprio dal Qatar.
e da Putin quando va??? hahahaha… solo il Corriere dei piccoli può dare visibilità ad un ….!
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Spero di non contribuire a pagargli anche
una pensione x patologia insorta a causa dell’attività lavorativa.
Porello Giggino, gli avrà fatto male il viaggio, altro che tartine alla bresaola di dromedario, credo che nelle sue condizioni non avrà voglia di degustare manco l’acqua.
Ha il volto così tirato e poi quell’indice della mano sx semidisteso,
come se volesse chiedere a Rocco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Than, dal sorriso birbandello,
(che mi ricorda in quanche modo la signora dei Ferrero Rocher nella nota pubblicità degli anni 80, quando dice,
vediamo se mi ricordo mmmmhhh:
“Ambrogio, avverto un leggero languorino …
la mia non è proprio fame. È più voglia di qualcosa di buono…” ),
se negli Emirati vige l’unità di misura in
pollici o in centimetri
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Aspetto con trepidazione la battuta di osho su questa foto.
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Ma che’ vve serve, n’pó d’ honestá?!?
Grazie, ce basta el Rinascimento de Matteuccio!!!
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Più precipita verso il fondo e più i nomi degli interlocutori di Di Maio diventano impronunciabili. Oggi è il turno di Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani.
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Magari impronunziabili per te…Mohammed (nome comunissimo, come Mario in IT) figlio di Abdulrahman (altro nome molto comune nel mondo arabo) figlio di Jassim della famiglia Thani, che poi è quella regnante in Qatar dalla fine del 1800.
Non sono sicuro che interloquire con i politici del medio oriente rappresenti una discesa verso il fondo
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Tutto dipende dalla qualità dalle tartine e prosecchini che verranno offerti durante la visita di cui giggino è vero intenditore👍
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Prosecchini pero’ rigorosamente senza alcool 😂.
Noto sul tavolo bottiglie d’acqua gassata e non “Made in italy” (che però appartiene alla Nestle’…)
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La UE è rappresentata da questo qui.
Ci sta.
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Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Than…
hanno dimenticato di indicare il resto del nome: “conte pio serbelloni servente mazzanti vien dal mare…”
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Essendo il sistema tribale nella cultura araba odierna ancora attuale, indicano sempre nel nome dei figli/e almeno 2 generazioni (quindi padre e nonno).
Bin significa figlio di
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Ancora? Ah ah ah!
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Raffa è corretto quanto tu dici in merito alla struttura dei nomi arabi , Ma Santo Loquasto ha detto che Di Maio ( bin di …)precipita verso il basso, non che parlare con gli arabi sia una discesa verso il fondo.
Intendendo con questo che prima era un ministro degli esteri di un paese UE e leader di un movimento politico di ampio consenso in Italia , oggi si trova a fare il dispensatore di saliva e solo per grazia ricevuta
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Raffa, è molto interessante quanto scrivi (davvero, non sono ironica), ma, visti i precedenti con Xi Jinping, familiarmente da Dimario appellato “Ping”, mi chiedo come se la caverà questa volta…
“Al” tipo Al Capone(ma, se non sbaglio, è un articolo, tipo “il”, “lo”, “la”)?
Anche “Thani” non è male…🤔😆
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Sulla inadeguatezza del soggetto credo che siamo tutti d’accordo.
E sicuramente il ruolo attuale non è al livello di ministro di paese UE ma…a vedere i risultati che ha ottenuto alle elezioni, gli è andata decisamente (troppo) di lusso…alla fine dei conti, dispensatori di saliva sono sempre esistiti nelle relazioni tra paesi…servono…qualcuno lo deve pur fare e a lui gli ha detto non bene, benissimo.
Avevo solo scorto – colpa mia se ho interpretato male – un pizzico di disprezzo e dileggio per il nome.
A dispetto di ciò che molti pensano, il mondo arabo non è tutto unito “contro l’Occidente infedele”, c’è più secolarismo di quanto si creda soprattutto negli Emirati ricchi. Ho amici che per il ramadan vanno in vacanza fuori dal paese perché non vogliono fare il digiuno e/o smettere di fumare ma allo stesso tempo non vogliono “passare male”…gossip e pettegolezzi sono molto presenti anche da loro 🤭…,ma nella gestione del potere, è ancora prevalente l’organizzazione tribale. Non tanto dissimile dalle nostre parti; se nasci nella famiglia “giusta”, hai di default educazione e accesso privilegiato al mondo del lavoro.
Si Anail è corretto, “Al” è l’equivalente dei nostri articoli determinativi. “Figlio di” è declinato “bin” oppure “ibn”.
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@giuseppe
Il mio era sarcasmo, magari poco riuscito. Di Maio è finito. Rispetto a lui Alfano (dico: Alfano) si è dimostrato un gigante di dignità. Ma Infosannio è pieno di professori, linguisti, filosofi, teologi e tuttologi, quindi bisogna stare sempre in guardia.
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Santo, se finito – presumo politicamente? – significa ottenere un compito internazionale lautamente remunerato, a fronte di carichi di lavoro e responsabilità non oberanti, credo che a molti non dispiacerebbe finire a quel modo.
Certo se la sua aspirazione era di diventare PdC, è un’altra cosa.
Non possiamo altresì escludere – tristemente – che negli anni a venire riesca a rientrare nel panorama politico italiano.
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“A dispetto di ciò che molti pensano, il mondo arabo non è tutto unito “contro l’Occidente infedele”, c’è più secolarismo di quanto si creda soprattutto negli Emirati ricchi. Ho amici che per il ramadan vanno in vacanza fuori dal paese perché non vogliono fare il digiuno…”… come se bastasse andare a Forte dei Marmi per essere dispensati dal rito.
Questo, per gli occidentali evoluti sarebbe un bene, giusto? E credono pure di difendere il mondo arabo, notando qua e là, punte di disprezzo degli “infedeli”. Quello che difendi non è affatto il mondo arabo, ma kafirun occidentalizzati, peggiori degli originali.
Siete o no delle comiche viventi?
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Ma rilassarti qualche volta no bourla?
Sempre con la bava alla bocca, ad accendere polemiche sterili ed insultare.
Se hai bisogno di aiuto, chiedi pure, gente di buon cuore ce n’è. Ti fa male al fegato.
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Ehi, CR3TIN0 (questo è un insulto), dove hai visto nel mio commento precedente un insulto? Ho solo constatato un fatto: a insultarvi, ci pensate automaticamente voi da soli.
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È la tua cifra stilistica in praticamente tutti gli interventi. Gli insulti sono la forma più bassa per esprimere disaccordo e sono una forma di violenza. Sono sia espressione di una incapacità di mantenere autocontrollo, sia l’assenza di validi motivi con cui obiettare il discorso di altri.
Comunque sono un modo disadattivo di regolare le emozioni e per sfuggire, inconsciamente o meno, alle proprie responsabilità, additando altri per le proprie insoddisfazioni.
Gli insulti sono un abuso, mancanza di rispetto, deficit di empatia, segno di insicurezza e soprattutto evidenza di grande povertà intellettuale.
Credo fu Diogene a dire che l’insulto disonora chi lo pronuncia, non chi lo riceve.
Rinnovo il consiglio, chiedi aiuto, è per il tuo bene.
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Ecco che fa il Recalca22ola de noantri…
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X Raffa:
Detto da uno che vede la Russia sull’orlo del baratro come te.
In effetti insultarti è superfluo.
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Vale le pena di evidenziare quale sia la natura dei fautori dell’uso della “farina del proprio sacco” per capire da dove vengono le prediche:
“Gli insulti sono la forma più bassa per esprimere disaccordo e sono una forma di violenza. Sono sia espressione di una incapacità di mantenere autocontrollo, sia l’assenza di validi motivi con cui obiettare il discorso di altri.
Comunque sono un modo disadattivo di regolare le emozioni e per sfuggire, inconsciamente o meno, alle proprie responsabilità, additando altri per le proprie insoddisfazioni.
Gli insulti sono un abuso, mancanza di rispetto, deficit di empatia, segno di insicurezza e soprattutto evidenza di grande povertà intellettuale.
Credo fu Diogene a dire che l’insulto disonora chi lo pronuncia, non chi lo riceve.”.
(cit. Raffa Recalca22ola)
“In ogni caso, gli insulti sono la forma più bassa per esprimere un disaccordo. Non contengono razionalità o argomentazione, ma piuttosto chiudono la porta alla comprensione e mettono fine a ogni possibilità di dialogo. L’insulto è sia l’espressione di un’incapacità di mantenere l’autocontrollo, sia l’assenza di validi motivi con cui smontare il discorso dell’altro. Ecco perché Diogene diceva che ‘l’insulto disonora chi lo pronuncia, non chi lo riceve’…
Comunque sia, l’insulto è un modo disadattivo di regolare le nostre emozioni… Pertanto, gli insulti sono anche un modo per sfuggire alle nostre responsabilità.
… È aggressività. Mancanza di rispetto. Deficit di empatia. E, soprattutto, è un segno di incredibile povertà intellettuale.”.
https://angolopsicologia.com/insultare-una-persona-tipi-di-insulti/
(cit. Angolo della Psicologia)
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A destra di Di Maio si intravede un ginocchio maschile inpantalonato scuro: ancora l’interprete?
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