(DI VINCENZO BISBIGLIA – ilfattoquotidiano.it) – “Virgì, Roma è piena di topi”, titolava Dagospia il 6 febbraio 2019, rilanciando le cronache romane a loro volta ispirate da un’interrogazione della dem Valeria Baglio. Nella Roma raggiana, infatti, oltre ai cinghiali l’altro tormentone era quello dei ratti. Alcuni quotidiani, qualche mese prima, finirono perfino per pubblicare la lettera d’amore di un sorcio capitolino alla sindaca M5S. Sindaca pubblicamente attaccata dall’allora ministra Beatrice Lorenzin dopo lo “scandalo” di un roditore che (forse) avrebbe morso un bimbo in un parco. E a un certo punto il topo finì anche in cima al “bestiario” del Campidoglio, tra gabbiani, zanzare e pecore tosaerba. Ma da quando Gualtieri ha preso il posto di Raggi, il Pd non si diverte più. Così storce il naso oggi che Repubblica – nel tentativo di far concorrenza all’altrettanto surreale campagna estiva del Messaggero contro i tram – costruisce pagine e pagine su un video di tre roditori che scorrazzano al Colosseo, attirando l’attenzione del ministro Sangiuliano: “Inaccettabile, serve pulizia”. “Così si danneggia Roma”, gli urla il prode assessore Onorato. Mentre Gualtieri minimizza: “In città la derattizzazione la si fa regolarmente”. Davvero? Anche prima? Qui sorcio ci cova.