Il fatto più importante della settimana per la geopolitica futura è l’allargamento del Brics, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’alleanza ha incluso Argentina, Egitto, Etiopia, Iran […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Il fatto più importante della settimana per la geopolitica futura è l’allargamento del Brics, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’alleanza ha incluso Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Con l’allargamento, il Brics vale un terzo del Pil mondiale e il 46% della popolazione mondiale. Nato nel 2009, il Brics cresce rapidamente. Oltre ai Paesi succitati, hanno presentato domanda di adesione anche Algeria, Bangladesh, Bahrein, Bielorussia, Bolivia, Venezuela, Vietnam, Honduras, Indonesia, Kazakistan, Cuba, Kuwait, Nigeria, Palestina, Senegal, Thailandia. Traiamo le dovute conclusioni dall’evidenza empirica. Scoppiata la guerra, l’Unione europea aveva assicurato che la Russia fosse isolata e che nessun Paese del mondo avrebbe voluto avere a che fare con questo Stato “paria”. Il mandato d’arresto della Corte penale internazionale contro Putin è stato utilizzato per rafforzare questa rappresentazione collettiva. Per mesi, i media hanno sostenuto addirittura che la Cina avesse scaricato la Russia. E poi è arrivata la realtà. Una lista impressionante di Paesi desidera avere a che fare con Putin, come dimostra l’allargamento del Brics. Xi Jinping si è legato strettamente a Putin, con cui ha pure condotto un’esercitazione militare in Sudafrica, poiché concepisce la guerra in Ucraina come il primo tempo della guerra per Taiwan. La guerra attuale in Ucraina è per impedire al blocco occidentale di avvicinarsi ulteriormente alla Russia, mentre la guerra potenziale per Taiwan è per allontanarlo dalla Cina. Entrambe le guerre, quella attuale e quella potenziale, hanno la radice nella proiezione del blocco occidentale o imperialismo liberale. Quanto al Niger, i rivoltosi anti-occidentali che hanno assaltato l’ambasciata francese gridavano: “Viva Putin, viva la Russia, abbasso la Francia”. Da dove nasce il mito culturale dell’isolamento della Russia? Questa rappresentazione distorta nasce dall’eurocentrismo, l’idea che l’Europa sia il mondo e il mondo sia l’Europa. La guerra in Ucraina ha reso attualissima la teoria postcoloniale di Edward Said, Homi Bhabha e Gayatri Chakravorty Spivak. Questi studiosi hanno insegnato che l’Europa trasforma ciò che pensa degli altri in ciò che gli altri sono. La Russia non è ciò che pensa l’Europa, così come l’Africa, l’India e l’America Latina, non erano ciò che i colonizzatori pensavano di loro. I capi dell’Unione europea pensavano che la Russia fosse uno Stato di cartone con un esercito di sbandati che, invece, è agguerrito e organizzato; pensavano che la Russia sarebbe andata in bancarotta, ma il suo Pil cresce più di Germania e Inghilterra; pensavano che avrebbe perso la battaglia più importante a Bakhmut che, invece, ha vinto. Pensavano che la controffensiva ucraina avrebbe spazzato via i russi che, invece, sono inamovibili. L’Unione europea pensa che Putin abbia perso la guerra che, invece, sta vincendo. Lo dimostra il fatto che, dopo tre mesi di controffensiva con tutte le armi della Nato, gli ucraini siano avanzati verso il Mar d’Azov di soli dieci km, conquistando il villaggio di Robotino, mentre i russi corrono a prendersi Kupiansk con sbriciolamenti vari. Erede del colonialismo, l’Unione europea non può che avere una mentalità coloniale piena di pregiudizi verso le altre civiltà ritenute inferiori in tutti gli ambiti sociali. L’analisi scientifica dei documenti scritti non lascia dubbi sul fatto che Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa, abbiano ritratto la Russia come una civiltà inferiore rispetto all’Occidente. E poi è arrivata la realtà.
smettete di chiamarli BRICS, che è un termine di marketing inventato dalla Goldman Sachs per vendere titoli legati a quei paesi
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E adesso chi glielo dice a Raffa?
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Ah beh, se me lo dice orsini a posto sto.
Un paio di concetti che lo scrivente dell’articolo ha evitato di analizzare, andandosi ad infognare nella solita tiritera che i russi vincono e l’Europa perde.
– hanno discusso il se, il quando e quale moneta unitaria adottare? O magari la valuta dell’economia più grande dei BRICS sarà la loro nuova valuta unitaria (Cina, quindi un salto dalla padella nella brace)?
– hanno discusso come saldare i debiti in dollari che hanno?
– hanno definito i fattori di convertibilità delle proprie valute con la “nuova valuta unitaria di riferimento” e le riserve della stessa associate al volume di transazioni che ogni stato dovrà tenere?
– hanno definito un sistema diverso dallo SWIFT per transazioni internazionali?
O solo un volemose bene a favore di telecamera?
Nota sull’affermazione “il pil della Russia cresce più di quello della Germania” che è tipica affermazione ad uso dei boccaloni. Sarebbe ancor più drammatico se così non fosse, considerando che 150M di russi hanno un pil di circa 1.7 trilioni di dollari e gli 80M di tedeschi un pil di 4.3 trilioni di dollari. Gli uni hanno un pil pro capita di 12000 dollari, gli altri di 51000.
Lascio a Sparviero il compito di calcolare che differenziale di crescita serve alla Russia year over year e quanti anni ci vogliono per portare il pil pro capita dei russi a quello dei tedeschi.
Poi magari potrebbe anche calcolare come e quando l’aspettativa di vita in Russia (62 anni) sarà allineata a quella tedesca (81 anni).
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Magari potrei suggerirti un antidoto a questi brutti pensieri, Raffa:
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Ma Raffa, che stai a dì! La Russia non è isolata (dice Orsini) e tu stai dicendo che i Brics hanno il problema 1 il problema 2 e il problema 3. Li risolveranno in futuro? Chi lo sa! Ma è un altro discorso.
L’economia russa non è collassato e va pure meglio (relativamente!!!) di quella tedesca… tutti a dare i giorni contati e il tracollo e tu ti meravigli che con la guerra è le sanzioni non abbia ancora superato il Pil pro-capite della Germania?! Ma quanto sei fuori… dall’argomento dell’articolo?
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“Nota sull’affermazione “il pil della Russia cresce più di quello della Germania” che è tipica affermazione ad uso dei boccaloni.”
Ecco cosa dicono quei boccaloni della Banca mondiale:
Pil: la Russia supera la Germania
Date: 30 Agosto 2023Author: ilsimplicissimus
Lo confesso, in questi giorni ho avuto parecchio da fare e così mi sono lasciato scappare l’imperdibile cabaret della stampa nazionale e tanto meno ho avuto il tempo e la forza d’animo seguire i soporiferi notiziari televisivi troppo banali persino per essere comici, ma ho proprio l’impressione di non aver letto una notizia o meglio la conferma ufficiale di una notizia che in altri tempi sarebbe stata clamorosa: la Russia ha spodestato la Germania ed è diventata la quinta economia mondiale, stando ai dati della Banca mondiale sul prodotto interno lordo corretto al potere di acquisto. Ditemi voi lettori se mi sto sbagliando e se invece questa notizia ha occupato tutte le prime pagine dei giornali come sarebbe il caso visto che per la prima volta un Paese colpito da un nugolo di rabbiose e insensate sanzioni supera brillantemente i suoi sanzionatori. E visto anche che la nostra economia è largamente dipendente da quella tedesca, la cosa ci riguarda da molto vicino anche in termini concreti.
Ma andando a leggere i dati questa non è la sola notizia di rilievo perché elaborando il Pil a parità di potere di acquisto, un dato economico molto più significativo del Pil “bruto” e perciò mai preso in considerazione dal mainstream, si scoprono molte cose che mettono in crisi la percezione delle cose che ci viene imposta con la narrazione ossessiva a senso unico: per esempio che gli Usa sono già stati ampiamente superati dalla Cina, ma che ormai non solo giganti come l’india, ma pure Paesi come la Turchia, l’Indonesia , il Messico, la Corea, il Brasile stanno progressivamente scalzando tutte le nazioni europee che appena vent’anni fa erano in testa nelle classifiche, appena appena turbate dalla presenza del Giappone.. Questo ovviamente è il risultato del declino portato dal neoliberismo sfrenato e senza contrappesi, dalla conquista del potere da parte di elite la cui visione delle cose è sostanzialmente il prodotto sia di distopie ottocentesche ( basti pensare al maltusianesimo che è la cultura dominante in Nordamerica), sia di brutali interessi e di fede nella disuguaglianza umana: su questo brodo di coltura, o meglio su questa pozzanghera, si sono poi innestate le operazioni per uccidere la democrazia, ovvero le emergenze come quella del covid e ora quella climatica. Infine c’è stata la guerra alla Russia per interposta Ucraina che ha privato l’Europa delle sue fonti energetiche a basso costo sui cui si era strutturata l’intera economia continentale Si è arrivati così ad una situazione che fa pensare a un vero e proprio collasso delle economie della Ue.
Anche la reazione di fronte a questi dati sui sul primo semestre del 2023, usciti ai primi di agosto, sembra provenire da persone lobotomizzate e non in grado di reagire. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock , universalmente riconosciuta come incompetente e tonta, tanto che nessuno la vuole più incontrare, di fronte a questa catastrofe ha detto che si, “le sanzioni economiche avrebbero dovuto avere conseguenze economiche. Ma non l’hanno fatto” E così con grande coerenza ha invitato Putin a fare una svolta di 360 ( che equivale a non fare alcuna svolta, ma la geometria dev’essere un tormento per questa ministra) perché le sanzioni, non funzionano visto che la Russia è antidemocratica e incivile. Ecco il livello del mileu politico che governa o meglio prende ordini da Washington: le galline dovrebbero fare causa alla Baerbock per plagio di cervello.
Del resto cosa ci si può aspettare da un Paese che permette al suo maggior alleato di distruggere un gasdotto vitale per la propria economia senza nemmeno la più flebile protesta anzi cercando goffamente di dare la colpa dell’attentato ad altri? Ad ogni modo i Dati della banca mondiale sono usciti poco prima della riunione dei Brics di Johannesburg quasi a sottolineare il passaggio di mondo dal quale siamo immersi, senza riuscire tuttavia a prenderne atto. Il fatto stesso che la Russia possa crescere facendo a meno dell’occidente è già una sconfitta, catastrofica per il “sistema” imperiale che non è più in grado di imporre la sua volontà a tutti. Ma l’informazione tace e fa la mendace, come se non parlando del peggio questo possa essere evitato.
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Purtroppo in Italia ancora in molti pensano che la Russia sia rimasta ferma ai tempi dell’URSS; aggiungo che pensano altrettanto anche dei paesi dell’ex blocco socialista e che oggi fanno parte dell’Unione Europea ( Polonia, Ungheria, paesi baltici ecc)
Costoro dovrebbero fare un aggiornamento del cervello; per esperienza personale posso dire che non è così, ci lavoro tutti i giorni.
Quanto al gruppo dei paesi emergenti è vero che impedisce l’isolamento della Russia, il sostegno dato a questa dalla Cina, e in modo più o meno velato anche dal’India, che comunque ne hanno avuto un buon tornaconto, è evidente.
Resta il fatto che comunque questo consesso ( i BRICS) è accomunato da una ” logica anti”; anti americana, anti europea; tra di loro esistono forti divergenze se non rivalità tipo quella tra Cina ed India.
L’ingresso o l’imminente ingresso di paesi quali Egitto o Argentina, di cui si legge in questi giorni, è legato al fatto che ormai le loro economie sono talmente compromesse che fanno fatica ad ottenere prestiti da istituzioni quali FMI; per cui sperano di avere in Pechino un prestatore di valuta alternativa al dollaro.
Credo sappiano benissimo cosa ha fatto Pechino in Pakistan, Malesia, Zambia, Sry Lanka; cosa sta facendo al porto del Pireo ( vedi report) ma sono ormai talmente disperati da accettare le condizionalità imposte loro dalla Cina e che sono ben più gravi di quelle che di solito impone il FMI.
Non ho votato e non condivido nulla del governo Meloni, ma condivido pienamente il fatto che voglia abbandonare la Silk nd Road Initiative sottoscritta da Conte; mettersi nelle mani della Cina è come chidere prestiti ad un usuraio ( vedere gli antefatti delle guerre dell’oppio e della rivolta dei Boxer ); si tratta quindi di un aspetto culturale, congenito e non attuale e contingente. Per non parlare del fatto che la Cina si trovi a fronteggiare una crisi finanziaria legata all’immobiliare, con una disoccupazione giovanile gravissima, paragonabile a quella del sud Italia e con una demografia non proprio in floride condizioni.
Quanto al Niger, sono stato li per lavoro, e posso dire che se qualcuno pensa che il colonialismo sia finito sbaglia: lo disse apertamente pure Di Maio con tanto di putiferio diplomatico a seguire.
In Niger, come anche in Costa d’Avorio dove ho visto i manifesti per la celebrazione della “Jurneè de la Francofonie”, vedrete circolare solo peugeot, citroen, renault; una VW o una Toyota, primo produttore mondiale, manco a parlarne; certo non vedrete circolare gli ultimi modelli, ma solo macchine francesi si.
La Russia è in Niger solo perchè la Francia non ha più interesse a stare li; la più grande miniera di uranio, quella di Cominak, l’hanno chiusa perchè esaurita; rimane quella più piccola di Somair ma credo che abbia vita breve ( le miniere si trovano ad Arlit, nel nord ovest del paese)
Avendo, i francesi, disinvestito hanno creato disoccupazione e da essa sono partite le proteste, con i russi che si sono presentati li non si sa a far cosa se non una inutile messinscena geopolitica, un mostrare i muscoli in un asio nido ma che tanti credono, dal di fuori, sia una palestra di arti marziali.
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Vedi caro Orsini,quando si parla di analisi scientifiche,non ci si può sottrarre ai suggerimenti dei grandi: “Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplicistico (Albert Einstein)”
Nelle tue analisi,sicuramente sensate,vi è un intelligente ricerca della semplicità,che troppo spesso,all’opposto,cade nel “semplicismo”.
Invece di non perdere occasione a riempirti la bocca con paroloni come “realtà” o “verità”:io fossi in te,a digiuno e in silenzio,ascolterei ”masticare” di realtà qualcun altro di ben altro livello e spessore… rispetto al tuo.
“Se la menzogna(giornaloni ndr), come la verità, avesse una sola faccia, saremmo in una condizione migliore. Di fatto prenderemmo per certo il contrario di quello che dicesse il bugiardo(giornaloni ndr). Ma il rovescio della verità (o della menzogna ndr)ha centomila aspetti e un campo indefinito.”
Michel de Montagne.
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Ec Montaigne
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Non ci riesci proprio a non fare un intervento tromboneggiando la tua qultura, vero Carlgen?
E’ più forte di te, evidentemente.
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Oh capiti a fagiuolo.Un piacevole incontro serale.
Accetto il consiglio:proverò a imitarti incominciando a sfoggiare collioneria.
Non garantisco risultati,ma impegno si …o mio inarrivabile maestro
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Tu non entri nel merito del discorso e attacchi la persona… Roba da scuola materna!
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Parli con me?
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Secondo me si… era rivolto a te Carlgen.
Se lo confermasse ci sarebbe da divertirsi.🤞speriamo.
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Lascia perdere Vise, il signore che entra nel merito,non ha nemmeno la creanza di rispondere con si o con un no.
Ascrivibile a quel tipo di persona che, dopo essersi fatto forza con il grappino delle 23, prende la rincorsa e scrive contento la sua frasetta, per poi scomparire nel nulla. Ci ho fatto il callo ormai.
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X Carlgen
Certo che il fatto quotidiano economia è sempre stato carente,Orsini di più…che dici?
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Potrei divertirmi anch’io?
“Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplicistico (Albert Einstein)”
Siccome c’è chi può copiaincollare impunemente, mentre altri no, colgo l’occasione per restare in punto di copiaincollaggio, senza dovermi preoccupare delle solite tirate circa “la farina del tuo sacco” o “ragiona con la tua testa” e altre amenità varie, quindi:
“Il bisogno di semplificare, per quel che ha di illegittimo e abusivo, è, come abbiamo detto, un tratto distintivo della mentalità moderna. In virtù di questo bisogno, applicato al campo scientifico, certi filosofi sono arrivati a sostenere, come una specie di «pseudo-principio» logico, l’affermazione che
«la natura agisce sempre per le vie più semplici». Si tratta evidentemente di un postulato del tutto gratuito, in quanto non si vede che cosa possa obbligare la natura ad agire proprio così e non altrimenti; condizioni ben diverse dalla semplicità possono intervenire nelle sue operazioni ed avere la meglio su di essa, sì da determinarla ad agire attraverso vie le quali, almeno dal nostro punto di vista, appaiono spesso molto complicate. In verità, questo «pseudo-principio» non è niente di più che un augurio formulato per una specie di «pigrizia mentale»: ci si augura che le cose siano il più possibile semplici, perché, se lo fossero in effetti, sarebbero tanto più facili da capire; e inoltre ciò si accorda bene con la concezione tutta moderna e profana di una scienza «alla portata di tutti», cosa manifestamente possibile solo a patto che la sua semplicità arrivi a livello «infantile», e che qualsiasi considerazione d’ordine superiore o realmente profondo ne sia rigorosamente esclusa. (René Guénon)”.
PS: dopo l’ennesimo tentativo, pregherei il sig. Pengue-Zeus di passarmi il commento. Grazzzzie!
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Ma certo amico Gatto!Sei benvenuto
Divertiamoci un po’ nella materia copia incolla a te cara.
Giusto un oretta però,non di più.
Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell’acqua!”
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE
“La semplicità è l’essenza dell’universalità.”
MAHATMA GANDHI
Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili.”
RALPH WALDO EMERSON
“Anche per i fisici la descrizione con un linguaggio semplice sarà un criterio di valutazione del grado di conoscenza che è stato raggiunto.”
WERNER KARL HEISENBERG
“Le cose indispensabili alla felicitàumana sono semplici, così semplici che le persone complicate non sanno costringersi a riconoscere quali sono le cose delle quali sentono realmente la mancanza.”
BERTRAND RUSSELL
Le cose più semplici sono le più straordinarie, e soltanto un saggio riesce a vederle.”
PAULO COELHO
Non v’è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità.”
LEV TOLSTOJ
“Pensate da uominisaggi, ma parlate come la gente comune.”
ARISTOTELE
La vera ed autentica eloquenza non è ampollosa né gonfia, nasce invece dalla semplicità.”
PETRONIO
“La ricerca della verità è possibile soltanto se parliamo chiaramente e semplicemente ed evitiamo tecnicismi e complicazioni non necessari. Dal mio punto di vista, mirare alla semplicità e alla chiarezza è un doveremorale degli intellettuali: la mancanza di chiarezza è un peccato e la pretenziosità è un delitto.
Karl Popper
L’ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità.”
KHALIL GIBRAN
La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione. (Isaac Newton)
È la semplicità che rende una persona poco istruita più efficace di una dotta quando ci si rivolge a un pubblico popolare. (Aristotele)
Perdonami…Guenon chi? Su quale blogghettino scrive?
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@Vise
No comment
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Ok non insisto.Il silenzio val più di mille parole
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Aristotele a parte, di cui tu dimostri, o fai finta, di non aver capito un granché, prendiamo un profeta di provincia a caso:
“La semplicità è l’essenza dell’universalità.”
MAHATMA GANDHI
“Quel che appare particolarmente curioso è che la tendenza alla
semplicità intesa a questo modo, così come la tendenza all’uniformità che va di pari passo con essa, viene interpretata, da chi ne è influenzato, come uno sforzo di «unificazione», mentre in realtà si tratta di un’«unificazione» alla rovescia, come tutto quanto è diretto verso l’ambito della quantità pura o verso il polo sostanziale e inferiore dell’esistenza, per cui ritroviamo qui quella specie di caricatura dell’unità già da noi segnalata sotto altri aspetti. Che infatti anche la vera unità possa definirsi «semplice», è vero in tutt’altro senso e solo perché essenzialmente indivisibile; il che esclude necessariamente ogni «composizione» ed implica per essa l’assoluta impossibilità ad essere concepita come costituita di parti. Una specie di
parodia di questa indivisibilità si ritrova d’altronde in quella attribuita ai loro «atomi» da quei filosofi e da quei fisici che non si accorgono della sua incompatibilità con la natura corporea: essendo infatti l’estensione indefinitamente divisibile, un corpo, cioè qualcosa di esteso per definizione, è necessariamente sempre composto di parti, quand’anche sia o lo si voglia
supporre piccolo, per cui la nozione di corpuscoli indivisibili è per se stessa contraddittoria; ma, evidentemente, una nozione del genere ben si accorda con la ricerca di una semplicità spinta così lontano da non corrispondere più alla benché minima realtà. L’unità principiale, d’altro canto, pur nella sua assoluta indivisibilità, è tuttavia di una complessità estrema, se così si può dire, poiché contiene «eminentemente» tutto ciò che, discendendo ai gradi inferiori, costituisce l’essenza o il lato qualitativo degli esseri manifestati. (sempre quello che scrive sui blogghettini)”.
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Ecco…come volevasi dimostrare.
Comunque,ho sempre detto Guenon è uno “buono” che ha saputo scegliere bene al supermercato dei Grandi della storia dell’umanità: fortuna sua è stata…trovare aperto il supermercato; ma si sa,la fortuna aiuta gli audaci.
E poi, al tuo posto,farei la tua medesima scelta: tra Selvaggia Lucarelli e Rene Guenon,tutta la vita Guenon.
Per fortuna sono un pinco pallino qualunque e non mi troverò mai davanti a questo bivio.
Saluti.
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Giusto per concludere,
visto che la tua risposta latita: lasciando da parte la filosofia troppo indigesta,
mi avvicino a un credente come te che conosce bene le sacre scritture.
1)Gesù agli scribi e ai farisei
“Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.”
2)Il profeta Giacobbe(si potrebbe ritrovare ciò anche nelle lettere ai corinzi di Paolo di Tarso)
“Ma ecco, i Giudei erano un popolo dal collo rigido; ed essi disprezzavano le parole di SEMPLICITÀ , e uccidevano i profeti, e cercavano cose che non potevano comprendere. Pertanto, a causa della loro cecità, cecità che veniva loro dal guardare al di là del segno , essi devono necessariamente cadere; poiché Dio ha tolto loro la sua SEMPLICITÀ , e ha dato loro, perché lo desideravano, molte cose che essi non possono comprendere. E poiché lo desideravano, Dio l’ha fatto, affinché potessero inciampare”
Guenon pietra d’inciampo ?Buone riflessioni
Notte amico mio.
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Ti auguro di non arrivare mai al quel bivio esclusivo, anche perché non sarei così sicuro butteresti a mare la Lucarelli, non foss’altro per quella sua affinità elettiva che ha con te, ossia quel “trombeggiare” affatto supponente.
Come che sia, ecco come qualche giorno fa, il saggio cantore della semplicità, che rende facili le cose difficili, senza tecnicismi e complicazioni non necessari, insomma che predica male e razzola peggio, si esprimeva, indirizzato al popolo (bue), parlando come la gente comune (scegliamo, verbatim, a caso, un brano della copiosa prosa):
“Seguendo un non-classico “iter in fieri”filosofico del Cartesio di “cogito ergo sum”, si può alludere alla “finitezza” umana rispetto all “Infinito” divino interpretando nichilisticamente l’essenza umana come pensiero;e,attorno a uno sgrezzamento di esso,o meglio nella de-reazione della coscienza,nasce quella unica morale che,come di dici tu,può essere accettata(sigh)… il pensiero bello/buono,come più o meno lo intende Pascal. Attraverso questo “ribaltamento di prospettiva” si può evincere nella sua critica alla morale del suo tempo, un tendere ai tomi del Vinaya del Giunti a questo punto, però,nel suo dissenso cartesiano,che non voleva essere metafisico,ma che lo comprende o perlomeno ne è causa,Pascal non può andare oltre perché bloccato dal concetto di “volontà” che non riesce a distinguere dalla “bhakti”,o dall’abbandonarsi alla Grazia ,se suona meglio,come una delle “strade” da seguire. Nella sua raffinatezza arriva benissimo al punto di arrivo,intellettualmente o meglio intuitivamente,ma è intrappolato nella millenaria dicotomia di partenza. Solo con la “nuova coscienza”(occidentale sia ben chiaro) di Nietzsche,lui per primo,poi via via tutti gli altri…con la presa di consapevolezza della “volontà di potenza” vi è,semplificando per comodità,quella,troppo fraintesa ma attesa da secoli,”morte di Dio”;quel dio di “vecchia conoscenza”, (quel vecchio tendere a…) ,e quindi della morale complementare, o meglio della concezione complementare di essa che trascende Pascal/Cartesio.la tradizione Theravada,ma solo in senso filosofico.”.
Per dire…
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E per concludere con la risposta al tuo ultimo commento, spero vivamente, ma ne dubito fortemente, tu sia in grado di superare il punto di vista morale dei brani che hai riportato. Punto di vista che ha la sua validità, ma che non deve distogliere dal significato anagogico quale essenza di tali insegnamenti…
“L’essere contingente può venire definito come quello che non possiede in se stesso la propria ragione sufficiente; un tale essere, di conseguenza, non è nulla per se stesso, e nulla di ciò che egli è gli appartiene in proprio. Tale è il caso dell’essere umano in quanto individuo, come pure di tutti gli esseri manifestati, in qualsivoglia stato, perché, quale che sia la diversità fra i gradi dell’Esistenza universale, essa è pur sempre nulla rispetto al Principio. Questi esseri, umani e non, sono dunque, in tutto ciò che sono, completamente dipendenti dal Principio, «al di fuori del quale non vi è nulla, assolutamente nulla che esista»; è nella consapevolezza di questa dipendenza che consiste propriamente ciò che varie tradizioni designano
come «povertà spirituale» …La «semplicità», espressione dell’unificazione di tutte le potenze dell’essere, caratterizza il ritorno allo «stato primordiale»; e si misura qui tutta la distanza che separa la conoscenza trascendente del saggio dal sapere
ordinario e «profano». Questa «semplicità» è anche designata altrove come lo stato di «infanzia» (in sanscrito bâlya), inteso naturalmente in senso spirituale, che, nella dottrina indù, è considerato come condizione preliminare all’acquisizione del sapere per eccellenza. Ciò ricorda le analoghe parole contenute nel Vangelo: «Chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino, non vi entrerà». «Hai tenuto nascoste queste cose ai
sapienti e agli avveduti, e le hai rivelate ai semplici e ai piccini» «Semplicità» e «piccolezza» sono qui, in fondo, equivalenti della
«povertà», di cui si parla tanto spesso anche nel Vangelo e che viene generalmente assai mal compresa: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli»… Tale attaccamento infatti è l’esatto opposto di quel distacco di cui si diceva dianzi, come la ricchezza è l’opposto della povertà, e incatena l’essere alla serie indefinita dei cicli di manifestazione. L’attaccamento alla molteplicità è anche, in certo qual modo, la «tentazione» biblica che, facendo gustare all’essere il frutto dell’«Albero
della Scienza del bene e del male», cioè della conoscenza duale e distintiva delle cose contingenti, lo allontana dall’unità centrale originaria impedendogli di cogliere il frutto dell’«Albero della Vita»… «Povertà», «semplicità», «infanzia» sono in fondo una sola e medesima cosa, e l’essenzialità che tutti questi termini esprimono si conclude con una «estinzione» che è, in realtà, la pienezza dell’essere…Si può dire quindi che i «ricchi» dal punto di vista della manifestazione sono in verità i «poveri» rispetto al Principio, e viceversa; è ciò che esprime con altrettanta
chiarezza il passo evangelico: «Gli ultimi saranno i primi, e i primi saranno gli ultimi»; e a tale riguardo dobbiamo constatare, una volta di più, il perfetto accordo di tutte le dottrine tradizionali, che sono soltanto le diverse espressioni della Verità una.”.
‘Notte.
PS; lasciatelo dire; di Guénon – che non credo tu abbia mai letto seriamente, né tanto né poco e se l’hai fatto è ancora più grave – non c’hai capito una beata!
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Indirizzato a un matematico… e da come scriveva sono molto portato a credergli… a differenza dei fisici di Torino dedalo/thomas paine che abbiamo avuto il piacere conoscere nelle stesse circostanze
Buonanotte
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Tra l’altro vedo che stai iniziando a copia incollare gente seria… finalmente,meglio tardi che mai
😂😂😂😂😂😂😂😂😉
Ad majora cucciolo 👋
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L’errore l’ho lasciato di proposito…per gentilezza.🤭
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Scusa eh: a parte che qui siamo in un blog dove legge anche il PIPOLO, non è che perché scrivi a un matematico non valga più la massima:
“La vera ed autentica eloquenza non è ampollosa né gonfia, nasce invece dalla semplicità.”
PETRONIO
Anzi, è proprio quando non si è costretti dalla situazione che si vede se uno ha fatto suo il “mirare alla semplicità e alla chiarezza è un doveremorale degli intellettuali: la mancanza di chiarezza è un peccato e la pretenziosità è un delitto.” o se invece lo usa come un vestitino da togliere e mettere a piacimento, quando si va alle festine per far colpo sulle ragazze.
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* COME quando si va…
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Hai ragione,imperdonabile errore! Credo che sia giunta la mia fine 😂😂😂. È giunto il momento di lasciare spazio a maschi… Ops UOMINI alfa del forum come te e sparviero.
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Era ora! Fatti da parte, quindi. 😂
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