Prove d’alleanza dall’Abruzzo alla Sardegna. Va bene la battaglia per il salario minimo, d’accordo la difesa del reddito di cittadinanza. Però da qui a breve Elly Schlein e Giuseppe Conte […]

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – Va bene la battaglia per il salario minimo, d’accordo la difesa del reddito di cittadinanza. Però da qui a breve Elly Schlein e Giuseppe Conte dovranno mettersi attorno a un tavolo e discutere di candidati, perché le Regionali e le amministrative bussano alla porta, con partite cruciali già molto prima delle Europee di giugno.
È il caso della Sardegna, dove in febbraio si voterà per la Regione. Il presidente uscente Christian Solinas difficilmente verrà ricandidato dal centrodestra, diviso come e più del centrosinistra, ma la partita è difficile. Pd e Cinque Stelle correranno assieme, e il nome che potrebbe cementarli è quello della vicepresidente del M5S Alessandra Todde, nuorese, ex viceministro allo Sviluppo economico. “Sul suo nome ci sono buoni riscontri anche da Azione e Più Europa” giurano fonti del Movimento. Ma c’è un problema, ovvero una rilevante parte del Pd locale, che vorrebbe sondare altre ipotesi, anche tramite appositi sondaggi. In generale, tutti temono le dinamiche interne ai due partiti, storicamente agitatissimi a livello locale. “Non dobbiamo dare l’impressione di un nome imposto da Roma” dicono varie fonti. Però il tempo stringe: anche in Abruzzo, dove le urne sono attese per marzo. Ma il centrosinistra non ha ancora il nome per sfidare l’uscente Marco Marsilio (Fratelli d’Italia). Venerdì scorso la direzione regionale del Pd ha indicato come candidato il capogruppo in Regione Silvio Paolucci, già assessore regionale nella giunta del dem Luciano D’Alfonso. Una piccola forzatura, anche perché il no del Movimento a Paolucci è noto. Ma secondo i più è solo una mossa transitoria, in attesa di arrivare a un nome condiviso con il M5S e con Azione (mentre i 5Stelle fanno ancora muro a Iv). Anche perché c’è intesa su un programma condiviso.
Così cerca ancora un nome terzo, e il più gettonato è l’ex rettore dell’università di Teramo, Luciano D’Amico. Ma è dato in corsa anche Americo Di Benedetto, consigliere regionale della lista civica di centrosinistra Legnini presidente. Mentre è tramontata la suggestione Roberto Gravina, presidente della Federcalcio. Poi c’è il capitolo Piemonte, dove si dovrebbe votare in contemporanea con le Europee. Il presidente uscente di centrodestra, Alberto Cirio, è il grande favorito, e il M5S, vista l’aria che tira, sta seriamente pensando di correre da solo. Innanzitutto perché con il Pd locale – in particolare con quello torinese – i rapporti pessimi. Ma c’è anche l’idea che da soli i 5Stelle prenderebbero di più, e ciò inciderebbe sulle percentuali nel voto per Bruxelles. Di sicuro la corsa solitaria del M5S sarebbe un enorme problema per i dem e in particolare per Chiara Gribaudo – vicepresidente del partito, vicinissima a Schlein – che punta alla candidatura. Altri nomi possibili, il consigliere regionale Daniele Valle e il deputato Mauro Laus. Ma al voto in primavera andranno anche grandi città come Firenze e Bari.
Nel capoluogo toscano danno tutti per certa la candidatura in Europa dell’attuale sindaco, il dem Dario Nardella. E per sostituirlo la prima opzione sembra Simona Bonafè, vicepresidente del Pd alla Camera. Mentre a Bari varie associazioni invocano un tavolo per ricostruire in Comune “la stessa maggioranza del governo Conte II”.
In Sardegna alleanza con Calenda e Bonino?Spero sia una fake news del piddino De carolis
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De Carolis è credibile come i giornalai de Il riformista, ma qualora l’alleanza si facesse, sarà fallimento assicurato.
A sto punto se può servire a levarci Conte di torno, ben venga. Più fallisce, più probabile è che ritorni da dov’è venuto.
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Conte e Schlein zero visione politica; inciuci per battere la destra. Ovviamente si schianteranno. Bene così.
E magari avranno anche il buon gusto di dimettersi dal proprio ruolo.
Non puoi collezionare fallimenti e fare finta di niente.
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Alle volte, non so perché, mi vengono in mente i fratelli De Rege.
L’idea di votare Nardella oppure Bonafè da parte dei 5 stelle mi sembra roba da fantascienza.
Quanto poi a candidati appoggiati da Calenda ( Azione)…
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Thò…anche oggi si fanno le pulci al m5s… DeCa222o parli?
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Certo che se Calenda ha già rimesso un piedino dentro e IV invece è “ancora” osteggiato dai 5Stelle, alle prossime #elezioniperqqualsiasicosa mi astengo.
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Alle prossime elezioni politiche ci sarà una coalizione PD-M5S-Verdi-Fratoianni e Calenda,tutti insieme per battere la destra,francamente una coalizione invotabile ,come quella cosiddetta di destra del resto.Unica speranza sono le europee ,una possibile debacle di PD o M5S potrebbe cambiare tutte le strategie
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De Carolis non temere. Da qui a quando si dovrà decidere, voi del fatto sarete capaci di denigrare qualunque cinquantino non fosse d’accordo con la linea politica che pretendete di imporre a quel partito.
Dopo le elezioni sarete bravi a dare la colpa ai contrari all’accordo della batosta che il partitino prenderà anche dove si sarà sottomesso al PD.
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Penso che la candidatura di Alessandra Todde sia una scelta ottima sia per lo spessore e serietà ma anche perché profonda conoscitrice dei reali problemi che affliggono la Sardegna
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