MA QUANTI SONO I VANNACCI che condividono Vannacci nelle Forze Armate? Proiettato in testa alle classifiche dei libri più venduti, e della popolarità, grazie alla esplosiva miscela tra le “farneticazioni personali” (il ministro […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “URANIO IMPOVERITO la strage dimenticata dei soldati italiani: 340 morti e 4mila malati”. Dai giornali
MA QUANTI SONO I VANNACCI che condividono Vannacci nelle Forze Armate? Proiettato in testa alle classifiche dei libri più venduti, e della popolarità, grazie alla esplosiva miscela tra le “farneticazioni personali” (il ministro della Difesa Crosetto) e il “linciaggio”, a cui secondo certa stampa di destra sarebbe sottoposto il povero generale, del missile Roberto Vannacci incuriosisce assai la traiettoria politica e l’eventuale bersaglio (candidatura alle prossime Europee?, nascita di un movimento d’opinione?). Ma poco assai le cause che lo hanno armato e sparato. Alcune domande.
1. Come fu che un pluridecorato alto ufficiale, che dalla Folgore ai contingenti italiani in Afghanistan e in Iraq aveva espresso sul campo le più apprezzate doti di comando, come fu che questo brillante uomo di azione e di trincea fosse, all’apice della carriera, imbalsamato, imballato e collocato presso l’Istituto geografico militare di Firenze, che soltanto a pronunciarne il nome vien voglia di sbadigliare? La prima banale risposta richiama quel vezzo comune al linguaggio delle caserme, e degli Stati maggiori, che bollano i corpi che si rendono estranei alle dinamiche interne di potere come i classici rompicoglioni di cui liberarsi. Alla luce della destinazione, tutta mappe e distintivo, presumendo che il Vannacci rientrasse nella casistica di cui sopra non sarebbe affatto superfluo conoscere a chi di preciso, e per quali motivi, aveva rotto i cabasisi.
2. A tale proposito esiste una traccia marcata nel curriculum di Vannacci che, probabilmente, indica una pista da esplorare meglio. Si tratta dell’esposto presentato alla Procura di Roma e alla Procura presso il Tribunale militare della Capitale con cui il generale “punta il dito su Cavo Dragone, allora al Comando operativo interforze” (come da titolo in prima pagina de “La Verità”).
Un testo disseminato di accuse pesanti: “I soldati in Iraq furono esposti a uranio impoverito. Dopo le mie denunce ci sono stati atteggiamenti prevaricatori e vessanti nei miei confronti”. A chi stia mirando è presto detto trattandosi di allarme che Sergio Mattarella, quando era ministro della Difesa tra il 2000 e il 2001, avrebbe ridimensionato (“i rischi non sono provati, la terra in Kosovo non è inquinata, e poi sono armi ritenute legittime dalle leggi”). Non è certo frutto di “vessazione e prevaricazione” se dopo l’esposto alla magistratura, datato 13 marzo 2019, il generale verrà assegnato in qualità di addetto alla Difesa all’ambasciata italiana a Mosca. Una poltrona prestigiosa dove senza l’aggressione di Putin all’Ucraina, e la conseguente chiusura della sede diplomatica, sarebbe rimasto ancora a lungo. Nonché fuori dalle scatole di quel Cavo Dragone prontissimo a sottoscrivere la rimozione da Firenze decisa dal ministro.
3. Invece di pestare l’acqua nel mortaio della “libertà di pensiero”, che per un alto rappresentante dell’istituzione militare non potrà mai confliggere con i principi e i valori della Costituzione repubblicana cui i militari giurano fedeltà, una seria riflessione dovrebbe piuttosto riguardare il particolare contesto nel quale l’“ideologia” del “Mondo al Contrario” ha trovato ospitalità e nutrimento. Parliamo del “prezzo altissimo che la credibilità della Repubblica ha dovuto pagare per una lunga storia trentennale di opacità, deviazioni e infedeltà da parte di apparati di sicurezza e intelligence militare” (Oscar Giannino sul Foglio). Dal piano Solo del generale De Lorenzo alle liste P2 lardellate di grigioverde è un passato che ci si augura definitivamente archiviato. Pur tuttavia, chiedersi quanti Vannacci prestino servizio negli apparati della Difesa, non dovrebbe essere questo l’interrogativo più urgente?
Sergio Mattarella, quando era ministro della Difesa tra il 2000 e il 2001, avrebbe ridimensionato (“i rischi non sono provati, la terra in Kosovo non è inquinata, e poi sono armi ritenute legittime dalle leggi”)
Chiaro? Parenti e amici di militari deceduti e/o malati perché risultati esposti a uranio impoverito la smettano di rompere i cgln con argomenti pretestuosi.
Un ministro della difesa ne saprà, no?!
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Fin da subito mi ero chiesto tra me e me cone mai uno che erastato comandante della Folgore e aveva svolto missioni operative all’estero fossevstato messo in disparte a occuparsi di mappe all’Istituto geografico militare.
Ora Padellaro mi dà una risposta, solo non mi è chiaro, se la denuncia di Vannacci sull’esposizione dei soldati all’uranio impoverito si riferisce alla missione in Iraq cosa c’entrino Mattarella e il Kosovo?
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Nei Balcani la Nato ha usato uranio impoverito. Con una semplice ricerca si può apprendere che Vannacci ha avuto ruolo di comando in quell’area, collocabile dopo la dichiarazione di salubrità del territorio certificata da Mattarella. Ed è cronaca che da quei luoghi sono tornati nostri militari che poi hanno sviluppato patologie molto gravi.
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Tutto giusto. Solo mi sembra di essermi posto un interrogativo in un italiano corretto. Sarà che con il passare degli anni è diventato normale che se chiedo dove vai, uno può rispondermi vado a….., ma anche ho mangiato pasta asciutta.😢
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Mio cugggino dice che è colpa di Giuseppe Conte!
Doveva alzare la voce e denunciare ad alta voce i danni dell’uranio impoverito.
Il movimento ha perso troppi elettori a causa di questo
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non mi è chiaro, se la denuncia di Vannacci sull’esposizione dei soldati all’uranio impoverito si riferisce alla missione in Iraq cosa c’entrino Mattarella e il Kosovo?
Perché l’uranio impoverito è stato usato in più teatri, a partire dai Balcani, ed esistono quadri clinici che testimoniano la pericolosità del prodotto prima dell’Iraq . Ma la cosa è stata negata.
È chiaro che le conseguenze sui corpi umani si verificano in sequenza temporale, in base alle esposizioni, però dubito fortemente che fossero ignote le possibili patologie derivanti dal contatto con tali polveri. Non conosco il contenuto della “indagine” di Vannacci; probabilmente ha ricostruito una vicenda con tasselli pregressi, supportato, come già detto, da quadri clinici.
Io mi sento autorizzato a trarre queste conclusioni.
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“il “linciaggio”, a cui secondo certa stampa di destra sarebbe sottoposto il povero generale”
No, secondo chiunque accenda un attimo il cervello. Quando si scomoda il PdR (noto tollerante verso chi non la pensa come lui sui vaccini, aggredito/aggressore, ecoansie ecc) per bastonarti come si deve in nome della tolleranza universale rispettata da tutti tranne che dal gen, parlare di linciaggio (oltre che di una notevole presa per il c…) pare il minimo.
“Pur tuttavia, chiedersi quanti Vannacci prestino servizio negli apparati della Difesa, non dovrebbe essere questo l’interrogativo più urgente?”
E perché? Viviamo in democrazia o in Mattarellalandia? O in Padellarolandia? Dove se non la pensi come Padellaro sei un golpista da attenzionare?
Ma è roba da matti!
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Pur tuttavia, chiedersi quanti Padellaro prestino servizio negli apparati della Carta igienica Stampata, non dovrebbe essere questo l’interrogativo più urgente?
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MA QUANTI SONO I VANNACCI NELL’ESERCITO?
Sono molti, sono molti……….Vannacci loro!!!!!!!
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