Si inizia con la Grecia, quindi. Meloni ha bisogno di legare con il governo di Atene. Si parte, dunque. O meglio, si riparte. Obiettivo: lasciarsi alle spalle i problemi italiani. Appena rientrata dalle due settimane di puro relax nella masseria […]

(DI GIACOMO SALVINI E PAOLA ZANCA – ilfattoquotidiano.it) – Si parte, dunque. O meglio, si riparte. Obiettivo: lasciarsi alle spalle i problemi italiani. Appena rientrata dalle due settimane di puro relax nella masseria di Ceglie Messapica, la premier Giorgia Meloni ha di nuovo la valigia in mano. Martedì si cena in Grecia, per un bilaterale con il presidente ellenico Kyriakos Mitsotakis. Il primo della lunga serie di incontri che vedrà, a settembre e a ottobre, la presidente del Consiglio più all’estero che a palazzo Chigi.
Non tutte missioni indifferibili, va detto. Ma d’altro canto l’autunno a Roma sarà difficile, “impegnativo”, per usare le sue parole. Una legge di Bilancio con pochi margini di manovra (non ci sono soldi), il malcontento sociale cresciuto a colpi di caro-inflazione, taglio del Reddito di cittadinanza e nessuna risposta sul salario minimo, ma anche alleati pronti a entrare in modalità “campagna elettorale” per le Europee di giugno. Tutte faccende che impensieriscono non poco la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che presto dovrà confrontarsi con nuovi sondaggi. Meglio girare alla larga, quindi. E regalare all’opinione pubblica un’immagine di governo che vola alto, impegnato in tavoli internazionali anziché nelle beghe di cortile. Tanto più che, all’estero, il cerimoniale impedisce anche troppe intrusioni di domande.
Si inizia con la Grecia, quindi. Meloni ha bisogno di legare con il governo di Atene sia perché Mitsotakis può rappresentare, negli equilibri europei, il ponte tra Conservatori e Popolari sia perché Italia e Grecia hanno in comune molte battaglie da combattere contro i Paesi del Nord: dalla riforma del Patto di Stabilità (i vincoli pre-Covid torneranno in vigore nel 2024 e l’Italia dovrà ulteriormente stringere la cinghia) alle politiche migratorie nel Mediterraneo.
Una settimana dopo, nel weekend del 9-10 settembre, la premier dovrà volare a New Dehli, in India, dove si terrà il diciottesimo G20 presieduto dal primo ministro Narendra Modi. Nell’agenda del vertice internazionale – a cui parteciperanno tra gli altri anche il presidente americano Joe Biden e il primo ministro britannico Rishi Sunak – ci sarà il cambiamento climatico, la trasformazione digitale e il ruolo delle donne. Dieci giorni più tardi, invece, Meloni avrà un’altra trasferta oltreoceano: lei e il ministro degli Esteri Antonio Tajani saranno a New York per partecipare alla 78esima Assemblea Generale dell’Onu e che vedrà la delegazione italiana impegnata almeno dal 20 al 23 settembre.
Il 6 ottobre invece la premier sarà a Granada, in Spagna, per il vertice informale dei capi di Stato e di governo che anticiperà il Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre a Bruxelles a cui Meloni dovrà prendere parte e provare, in quella sede, a imporre la propria visione su politiche migratorie e Patto di Stabilità. Difficile che ci riesca vista la ritrosia dei Paesi “frugali” e vista la frenata economica della Germania. Nel mezzo sono previste altre due missioni, ancora da definire sul calendario. Una in Albania per incontrare – stavolta ufficialmente e non più come durante le vacanze – il premier Edi Rama. L’altra in Israele, per ricambiare la visita del primo ministro Benjamin Netanyahu che a marzo era stato a Roma e l’aveva invitata a Tel Aviv in autunno. Prima della fine dell’anno, quasi sicuramente a novembre, nel pieno della discussione parlamentare sulla legge di Bilancio, la premier volerà anche a Pechino per una missione complessa e strategica: comunicare alla Cina l’uscita dalla Via della Seta. Meloni sarà anticipata questa settimana da Tajani. Al suo ritorno, la premier dovrà occuparsi dei problemi di casa nostra a partire da una legge di Bilancio che si annuncia complicata. L’occasione per rilanciare il partito arriverà in dicembre con la festa di Atreju, grande appuntamento per lanciare la campagna elettorale delle Europee 2024.
‘io non fuggo mai!’ disse la puffetta mannara-Gollum, citando di nascosto Capitan Harlock (mito dei destronzi a sua insaputa).
Peccato che gli aerei moderni siano diventati così affidabili.
Del resto, anche Hitler e Mussolini volavano molto, il secondo era addirittura pilota.
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Italiani popolo di santi navigatori e
poetesse con licenza
🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣 😂 🤣
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Ecco qua la prova della nostra fine a ottobre.
Non ci sarà ad ottobre.
Quando la nave affonda, le zoccole sono le prime a fuggire.
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Non riesco mai a trovare il capoverso!
😂 🤣 😂 🤣 😂
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😂😂😂
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A Salvì…. stavi a far le pulci ai 5 stelle… e mo arrangiati ciucciati sto governo!
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la figlia sara’ felice di fare il giro del mondo…
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Fuggi fuggi coniglio….
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Mai fatto tanto turismo aggratis
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2 braccia rubate alla pulizia delle scale condominiali…
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Buone vacanze, Giorgia.

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Mamma mia che fisico a https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/74/Mytilus_galloprovincialis_shell.jpg/1024px-Mytilus_galloprovincialis_shell.jpg
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I proverbi sono il sale della vita e tanto và la gatta al lardo che ce lascia lo zampino
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