Secondo l’Agenzia delle Entrate la Pisana applicava una tassazione troppo alta. Adesso ai beneficiari dell’assegno dovranno essere versati pure gli arretrati

(di Clemente Pistilli – repubblica.it) – Meno tasse e più soldi. Aumenta il vitalizio per gli ex consiglieri regionali. La Pisana applicava una tassazione troppo alta, come stabilito dall’Agenzia delle entrate, e ai beneficiari dell’assegno dovranno ora essere versati pure gli arretrati.
Tra ex presidenti ed ex consiglieri, considerando anche le reversibilità dovute agli eredi, sono circa 250 i politici che percepiscono il vitalizio. Per una spesa, nel 2022, pari a 12 milioni e mezzo di euro. La media del vitalizio? Circa 2.700 euro netti per chi ha effettuato una legislatura, 4.300 per chi ha effettuato due legislature e 5.300 per chi ne ha effettuate tre. Assegni che dallo scorso mese di luglio cresceranno diminuendo la percentuale dovuta al Fisco.
La modifica arriva dopo un lungo confronto con l’Agenzia delle entrate, iniziato nel 2016, durante la presidenza del consiglio regionale del dem Daniele Leodori. L’esponente del Partito democratico ha chiesto un parere alla Direzione centrale normativa dell’Agenzia delle Entrate di Roma sull’adeguamento della percentuale di vitalizio lordo esente da ritenuta fiscale e sulla restituzione dell’Irpef maggiore trattenuta. Arrivato anche il taglio agli assegni nel 2019, a febbraio è stato presentato un interpello e sempre l’Agenzia delle entrate ha precisato che la tassazione va diminuita, con una percentuale di esenzione da applicare pari a circa il 12,4%.
Un pronunciamento che ha portato l’ufficio di presidenza di Antonello Aurigemma a fissare il ricalcolo per tutti i titolari di vitalizi e reversibilità fino alla IX legislatura, quella della presidenza di Renata Polverini. Aurigemma ha poi precisato che vanno dati i rimborsi per l’Irpef maggiore trattenuta relativamente al periodo che va da gennaio a giugno scorso e che i percettori dell’assegno possono chiedere All’Agenzia delle entrate la restituzione delle maggiori somme versate come trattenute sui vitalizi erogati per gli esercizi finanziari 2020, 2021 e 2022.
Tra i 250 beneficiari dell’assegno non tutti percepiscono l’intera somma erogata dalla Regione. Molti hanno dei pignoramenti e devono fare così i conti con tagli notevoli. Tra gli ex presidenti a godere dell’assegno sono il socialista Giulio Santarelli, Bruno Landi, anche lui presidente con il Psi, Gabriele Panizzi (Psi), Sebastiano Montali (Psi), il democristiano Rodolfo Gigli, il verde Arturo Osio, Piero Badaloni, che guidò il Lazio con una giunta di centrosinistra, Piero Marrazzo, ugualmente alla guida di una giunta di centrosinistra, e il dem Esterino Montino. Francesco Storace ha invece rinunciato al vitalizio.
L’assegno più sostanzioso è poi quello di Angiolo Marroni, esponente del centrosinistra, che supera i seimila euro. Sui cinquemila euro quello del verde Filiberto Zaratti, quello di Giulia Rodano, esponente del centrosinistra, del dem Stefano Paladini, e dello stesso Panizzi. E supera i cinquemila euro quello del dem Michele Pompeo Meta, ex presidente del Consiglio di amministrazione di Trenitalia. Tra gli assegni più magri invece quello di Antonio Zanon, che si aggira sui 1.600 euro.
«Il calcolo che faceva il Lazio era sbagliato. La Regione è un sostituto d’imposta e, come ha precisato l’Agenzia delle entrate, la tassazione doveva essere diminuita. Il calcolo è complesso, ma all’atto pratico parliamo di un aumento minimo», assicura uno dei percettori del vitalizio. La vera partita del resto è quella avviata dagli ex consiglieri contro i tagli stabiliti nel 2019, ma su quel fronte manca ancora una decisione della magistratura.
Primi provvedimenti per risollevare il Lazio dall’ex spacciatore 👏👏👏
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Loro si autoaumentano i vitalizi mentre il loro governo elimina il RDC……rischiano la defenestrazione ne sono consapevoli?
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