Il programma di inchiesta “versione Meloni”. Anche per il giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico è il momento del cambio di stagione: Viale Mazzini sta per affidare il lunedì sera di Rai3 a Salvo […]

(DI TOMMASO RODANO – ilfattoquotidiano.it) – Anche per il giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico è il momento del cambio di stagione: Viale Mazzini sta per affidare il lunedì sera di Rai3 a Salvo Sottile, un conduttore sicuramente non ostile alla destra di governo che si allunga da Palazzo Chigi fino alla tv di Stato. Il programma di Sottile, ben 27 puntate da 100 minuti, nei palinsesti prenderà la casella di Report, “declassato” dal lunedì alla domenica sera, in una collocazione meno favorevole, dove la competizione è più alta. Sta per vedere la luce, quindi, una suggestione che finora era stata negata dalla nuova classe egemone: quella di mandare in onda su Rai3 una sorta di anti-Report. Si farà, invece, concretizzando anni di polemiche e attacchi da più fronti contro il programma di Sigfrido Ranucci.
Sulla nuova trasmissione, oltre alla firma di Sottile, ci sarà il marchio di Stand by me, la casa di produzione di Simona Ercolani: secondo le indiscrezioni sarà realizzata con una struttura mista, una parte di risorse interne alla Rai e un’altra appaltata alla società esterna privata.
Tra i tanti impegni di una carriera di successo, Ercolani è stata direttrice artistica della Leopolda di Matteo Renzi. Un’ulteriore dimensione della loro collaborazione era stata svelata dalle carte dell’inchiesta Open e in particolare da un’email in cui il marito di Ercolani, Fabrizio Rondolino, illustrava all’ex premier l’idea di “una struttura di propaganda antigrillina che ho preparato con Simona in questi giorni”, per la quale sarebbe stato “necessario creare una piccola, combattiva redazione ad hoc, che lavori (…) con almeno due giornalisti d’inchiesta e un investigatore privato” per la character assassination degli avversari politici.
Al di là dell’amicizia di Ercolani e Renzi – i cui rapporti con la maggioranza sono sempre più cordiali, mentre quelli con Report sono storicamente molto più polemici – la notizia di un programma d’inchiesta prodotto da Stand by me è significativa per le implicazioni economiche: anche la Rai dell’era meloniana ha deciso di affidare una trasmissione di punta a una società esterna. In altre parole, Viale Mazzini impiegherà altre risorse pubbliche per retribuire un soggetto privato. Il potere contrattuale di Stand by me, peraltro, non è paragonabile a quello di altri programmi del servizio pubblico: nei colloqui per la “campagna acquisti” della nuova redazione, la società starebbe offrendo agli inviati compensi fuori mercato.
C’è poi la questione Sottile. La Rai ha appena allontanato Roberto Saviano e cancellato dal palinsesto di Rai3 quattro sue puntate già registrate, appellandosi al codice etico per le espressioni usate dal giornalista nei confronti di Matteo Salvini. Ed è la stessa Rai che ha tagliato fuori Filippo Facci, dopo le polemiche per una frase inappropriata scritta nei confronti della vittima delle presunte violenze del figlio di Ignazio La Russa. Il 19 luglio anche Sottile è stato protagonista di un’uscita imbarazzante: sui suoi social è comparso un messaggio con una bestemmia “allegata” alla segretaria del Pd, Elly Schlein. Un errore subito attribuito a un suo collaboratore. In questo caso però il codice etico della televisione pubblica non pare sia stato interpellato.
Nel nuovo programma d’inchiesta, la maggiore sensibilità ai sentimenti del governo potrebbe essere garantita anche da una serie di incroci affettivi. Nella trasmissione di Sottile, molto vicino alla sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni, lavorerà anche Alessandra Frigo, oggi caporedattrice di Piazzapulita su La7. Frigo è sposata con Gianmarco Chiocci, l’ex direttore di Adnkronos a cui la destra meloniana ha appena affidato la direzione del Tg1.
A proposito della leghista Borgonzoni, sarà interessante capire la reazione di Salvini e dei suoi all’ennesima produzione esterna a cui sta per affidarsi la tv di Stato. È la stessa Lega che cavalca le polemiche contro le esternalizzazioni della Rai. A fine marzo, il vicepremier ha firmato la bozza di un ddl che prevede l’abolizione del canone entro 5 anni; una riforma che passerebbe anche attraverso un tetto massimo del 30 per cento delle “produzioni, organizzazioni e realizzazioni di trasmissioni” appaltate a società esterne. Ieri mattina il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, l’ha ribadito in commissione di vigilanza, confermando la volontà del governo di limitare le esternalizzazioni, un macigno da 1 miliardo di euro che grava sulla Rai: “È un’area dove si possono più facilmente razionalizzare i costi”. Ma per l’anti-Report non vale.
anche Rete 3 verra’ bannata…..!!! Mi dispiace solo essere obbligato a pagare il canone….poffarbacco….!!!
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Possono metterci chi vogliono ma chi li guarda questi nuovi programmi ?
Basta aspettare che gli ascolti vadano a zero
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Non c’è niente da fare il contapelidel¢ulo dei politici non hanno le palle per abolirlo e cercano di spostare l’ attenzione dell’italiota su programmi alternativi ma Sigfrido resta sempre un dito al ¢ulo per il governo patttiotta.
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Hai reso l’idea😆
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