Il sindaco Alessandro Rapinese: “Tolleranza zero per i sociopatici che pretendono servizi dal Comune senza pagare il dovuto”

(di Lucia Landoni – repubblica.it) – Se non sei in regola con il pagamento della Tari, non puoi iscrivere tuo figlio agli asili nido comunali: è questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera che si sono viste recapitare negli ultimi giorni alcune famiglie di Como. Mittente l’amministrazione comunale, che ha fatto sapere ai genitori morosi che le domande di iscrizione per i loro bambini (si tratti di prima iscrizione o di prosecuzione del percorso) verranno respinte.
D’altronde nell’articolo 8 del regolamento dei servizi alla prima infanzia pubblicato sul sito del Comune viene chiaramente specificato che “per accedere al servizio (bambini nuovi iscritti e già frequentanti) è richiesta l’assenza di morosità pregressa del nucleo familiare nei confronti del Comune di Como, salvo la presenza di un piano di rientro, sottoscritto dai genitori e dal dirigente competente e puntualmente adempiuto”.
Una politica, di cui ha dato notizia anche la Provincia di Como, che il sindaco Alessandro Rapinese sta adottando in tutti i settori, portando avanti una lotta senza quartiere contro “i sociopatici che pensano di poter usufruire dei servizi comunali, finanziati esclusivamente con i soldi delle persone oneste dato che i delinquenti non pagano le tasse, senza dare a loro volta un contributo – sottolinea con forza il primo cittadino – Diverso è il caso di chi è in difficoltà economiche: in quel caso è possibile rivolgersi ai nostri Servizi sociali, a cui destiniamo 20 milioni di euro l’anno. A Como, se hai problemi reali ti aiutiamo, ma se vuoi fare il furbo non ti tolleriamo”.
Poco importa se il ritardo non è nel pagamento della retta dell’asilo, ma in quello della tassa dei rifiuti: “Abbiamo deciso con coraggio di adottare la politica della tolleranza zero. È stata proprio la mia amministrazione a scrivere il regolamento dei servizi alla prima infanzia e per ‘morosità pregressa nei confronti del Comune’ si intende anche una semplice multa non pagata – prosegue Rapinese – Non lo faccio ovviamente solo con i nuclei familiari. Le regole valgono per tutti, nessuno deve credere di poter venire a Como a fare i comodi propri a spese della collettività”.
Il che significa che “se una società sportiva che deve dei soldi al Comune arriva a chiedere contributi, si sente rispondere no e i proprietari di bar e ristoranti che non sono in regola con il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico non possono collocare i tavolini all’esterno del locale – sottolinea il sindaco – Se anche gli altri circa ottomila comuni italiani seguissero il nostro esempio, all’estero non ci guarderebbero più dall’alto in basso pensando che siamo dei furbetti”.
Rapinese rifiuta l’etichetta di “sindaco sceriffo” e ribadisce che “io ho un’enorme responsabilità perché sono chiamato a gestire i soldi versati dai cittadini. Quindi se tu, genitore moroso, non vuoi dare soldi al mio Comune, iscrivi pure tuo figlio a un asilo nido privato. Ma ti renderai presto conto che anche lì, se non paghi, il bambino viene lasciato a casa. Spiegagli tu il perché, se ci riesci”.
Una strategia che “sta dando ottimi risultati – dichiara il primo cittadino – Le persone ormai hanno capito che facciamo sul serio e c’è la corsa a saldare vecchi debiti con l’amministrazione addirittura prima che noi facciamo gli accertamenti del caso”.
Si tratta, conclude Rapinese, di attenersi “a una frase che mi ha detto una volta un mio amico inglese, di cui ho fatto tesoro: ‘If you are a gentleman with me, I’ll be a gentleman with you’. Se tu ti comporti da gentiluomo con me, io farò altrettanto con te. Chi vuole un servizio dal Comune deve pagare il dovuto, altrimenti si vede negare il servizio”.
Facciamo così: dato che ovviamente non si possono distinguere i veri poveri dai lavoratori in nero ( non lo si èai fatto), tutto gratis per tutti.
Non solo, i bimbi verranno custodito gratuitamente h24: pranzi, cene, sonno, trasporto.
Così mamme e papà potranno restare al lavoro per quattro lire tranquillamente tutti il giorno, e i nidi/ asili privati – poco importa se cooperative o religiosi – avranno di che campare bene.
Mi dice chi ci lavora che ormai un gran numero di bimbi proviene da famiglie di immigrati in cui le madri non ci pensano neppure di lavorare ( problema di cui non si parla mai: non si può disturbare…) ma fanno un figlio dopo l’altro affidandoli ad altri più che si può.
Tutto grasso che cola: il padre responsabilmente avrà un ottimo stipendio per mantenere la famigliola.
Stipendio minimo, sfruttamento, lavoro nero?
Acc… Come ci pagherà le pensioni?
Perché il soldi per il Reddito non ci sono e quelli ( mai quantificati) per l’accoglienza a prescindere non mancano mai, né a ” sinistra” né a “destra” nonostante i proclami?
Chissà.
Quello che è certo è che ora i miei sudati contributi mantengono tutti loro. Poi si vedrà.
Discorsi “razzisti”, “fascisti” ma…realisti. E questo è il problema: troppo poca ” ideologia” dalle mie parti.
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E poi, dimentichi, chi pagherá le armi che servono alla Meloni per servire le guerre infinite dei Biden in Ucraina se è tutto gratis per chi sforna figli e non lavora?
Sempre tutti ad attingere ai nostri sudati contributi, cribbio.
Non ci resta che sperare di ereditare qualche milione depositati in una banca Svizzera frutto dei risparmi di una prozia igienista dentale molto parsimoniosa.
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Nella mia città invece, con amministrazione a trazione PD e sinistri vari, ci sono extracomunitari che hanno debiti col Comune anche oltre 30 mila euro, che vincono regolarmente le graduatorie per nido e asilo, mentre i figli di onesti lavoratori italiani che pagano le tasse restano a casa accuditi da nonni e parenti. Meditate gente, meditate.
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Anche nella mia città un extracomunitario ha smesso di pagare il mutuo ed è scappato al suo paese mentre i nostri lavoratori sudano e onorano i loro impegni con le banche. Meditiamo gente, meditiamo.
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Il problema è che ci hanno fatto accettare il traffico di schiavi in termini di ” vantaggio”: ci pagheranno le pensioni.
È la presa per…che infastidisce.
E ovviamente dei ” diritti” delle immigrate non si interessa alcuno, guai toccare il patriarcato, nei loro riguardi: non sia mai che i loro maschi si incazzino( ormai sono tanti) e devastino tutto come in Francia.
Poi, dopo gli inevitabili naufragi e le morti in mare ( mi resta un mistero come povere donne che stanno per partorire e miglia di ” minori non accompagnati” abbiano migliaia di dollari da spendere nel viaggio: chiaramente servono per…accelerare i soccorsi) la mettono sulla demografia: come in tutti i totalitarismi, anche per quello “arcobaleno” occorre fare Figli alla Patria. Leggi schiavi e , purtroppo lo stiamo vedendo, carne da cannone.
Ma, tranquilli, è tutta ” bontà ‘.
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Eh si.
Speriamo nel buon cuore del governatore della Lombardia che potrebbe mettere mano ai suoi risparmi in Svizzera frutto di duro lavoro, a dare una mano a pensionati e a lavoratori che sudano e si vedono sempre sorpassati in tutte le graduatorie da fancazzisti mapagatori che arrivano dall’Africa pieni di soldi senza nemmeno chiedere compermesso alla nipote di quella buonanima del Mussolini che ha lasciato loro in dote case e scuole.
Ingrati.
Ah tapini noi…
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Infatti, i ‘ diritti ‘ interessano solo al ‘ popolo LGBT+…’
Delle nostre immigrate che non possono lavorare , devono essere sempre accompagnate e devono passare un’estate come questa coperte all’inverosimile , tutto bene. Per non parlare delle poveracce sbattute ” gratis’ sulle carrette del mare per sollecitare i soccorsi e i minori non accompagnati di cui si perdono le tracce…
Non conviene spendersi, per loro… Sono schiavi, quindi… E chi dimostra qualche dubbio? ” Fascista”! Mica si può perdere il business !
L’importante è che arrivino, poi cavoli loro . Qualcuno che li sfrutterà lo troveranno certamente, tra i ” buoni”…
Esattamente come si tempi del Dice: daremo loro un altro Duce e un altro Re: venite, venite…servirete a prescindere…
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Duce ovviamente
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Ci pensa Fontana coi suoi depiositi in Svizzera a trovare la quadra di tutto.
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