Per gli storici non è certo il genocidio: non sono decisioni da Parlamento. “Un problema storiografico non si risolve a colpi di voti in Parlamento”. Luciano Canfora, grecista e saggista di fama, si è […]

(DI RICCARDO ANTONIUCCI – ilfattoquotidiano.it) – “Un problema storiografico non si risolve a colpi di voti in Parlamento”. Luciano Canfora, grecista e saggista di fama, si è occupato molto dell’uso politico della memoria. In un suo saggio del 2010, L’uso politico dei paradigmi storici, mostra come il revisionismo sia una costante di ogni epoca, perché i potenti si adoperano a riscrivere la storia per accreditarsi come vincitori. Rientra in questa casistica, sostiene, anche la mozione sottoscritta da FdI e Pd in Senato per riconoscere come genocidio l’Holodomor, la carestia provocata dalla collettivizzazione forzata delle campagne imposta da Stalin nel territorio dell’Ucraina e di altre repubbliche dell’Urss tra il 1932 e il 1933, costata milioni di morti. Mozione approvata dalla Camera a novembre, come anche dal Bundestag di Berlino, dall’Eurocamera e dalla Verchovna Rada di Kiev, dove Zelensky si è speso attivamente per la causa.

Professore, in Senato FdI parla di ‘dato incontrovertibilmente accertato, ossia il genocidio del popolo ucraino da parte di Stalin e dei comunisti sovietici’. Il giudizio storico è così pacifico sull’argomento?

L’idea che l’Holodomor sia stato un atto intenzionale di Stalin per sterminare gli ucraini aspetta ancora una dimostrazione scientifica. La storiografia dibatte tuttora delle cause di quella grande carestia. Nessuno nega il fatto, ma non si riesce a dimostrare l’intenzionalità di esso. La storia dell’Urss va studiata, i problemi storici si risolvono in archivio, non con superficialità televisiva da ‘buoni e cattivi’.

Cosa c’è da condannare in questa iniziativa?

Le rispondo con una provocazione. Propongo un voto per riconoscere il genocidio dei soldati romani a Canne, 216 a.C., da parte dei ‘feroci’ Cartaginesi. Sono costernato perché questo non solo è un modo ridicolo di affrontare problemi storici, ma è un modo per chi è al potere di sostenere di aver vinto anche retroattivamente. L’atlantismo più destrorso ha vinto varie manche nell’ultimo periodo, e ora sta imponendo rappresentazioni storiche ad usum delphini. Altri si incaricheranno di disfare questa tela e presentare le cose diversamente, magari tra 600 o 700 anni. A questa forma di sopraffazione, l’ex sinistra non sa mai reagire con intelligenza, gioca di rimessa. Si possono deplorare fatti storici, ma non lo si può fare in barba alle verità più elementari. Ricordo che il Parlamento europeo si è già illustrato nell’accomunare lo stalinismo e l’hitlerismo. Perché non votiamo per riconoscere il genocidio dei quasi 20 milioni di morti russi nella Seconda guerra mondiale, dopo un’aggressione subita da parte della Germania del Terzo Reich, quando l’Ucraina collaborava con Hitler? Io sto dalla parte di Fabio Massimo il temporeggiatore, che non voleva la battaglia di Canne: altri la vollero e finì col massacro che sappiamo.

Perché votare sull’Holodomor proprio ora, quando tra Russia e Ucraina è ancora in corso una guerra?

Occorre trovare giustificazioni ideali all’essere in guerra, mentre sosteniamo di non essere in guerra. Tutto ciò mentre oltre metà dell’opinione pubblica italiana non vuole la guerra. Giorni fa leggevo sul Corriere della Sera, sotto a un titolo allarmato, che il 61 per cento degli italiani sostiene di non fidarsi di Zelensky: è un elemento importante per capire perché in questo momento l’Italia si stia esercitando sull’Holodomor. Si corrono a inventare sempre nuovi argomenti per rinforzare lo schieramento atlantista.