Episodio curioso ad Antella, vicino Firenze, dove Don Moreno infastidito da una festa, ha risposto in maniera piuttosto eclatante

(today.it) – La musica era troppo alta di sera in piazza, e così per mostrare il suo disappunto e chiedere di fare meno rumore, un parroco ha deciso di iniziare a suonare le campane. Il singolare episodio accaduto all’Antella, frazione del comune di Bagno a Ripoli, vicino Firenze. Nella serata del 20 luglio, dopo le 23, il campanile della chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Antella ha cominciato a suonare all’improvviso, scatenando la curiosità degli abitanti.

Come racconta Firenze.Today.it, l’idea di suonare le campane a quell’ora è stata di don Moreno, per contrastare la musica ad alto volume del Bangerang, frequentato locale della zona. Cinque minuti ininterrotti di rintocchi a martello che hanno annichilito potenti casse del locale. “Erano ore che la musica era altissima – ha detto il parroco a QuiAntella – Non è la prima volta che accade. Per questo ho pensato di dare un segnale. Non per me, ma per la comunità che ha diritto a riposare in pace. Nessuno è contro il locale, le feste e la musica, ma ci vuole rispetto e buon senso. Ieri notte (20 luglio ndr) si è davvero passato i limiti”.

In realtà il locale ha sempre rispettato orari e “decibel”. Quella sera infatti, come spiegato dal titolare Niccolò Berni sempre a QuiAntella, lo spazio era stato dato in affitto ad un gruppo di persone per festeggiare un compleanno. “Mi dispiace per l’accaduto – ha detto Niccolò-. Io avevo offerto il locale per una festa di compleanno. Ho avuto tutti i permessi dal Comune e con lui mi ero accordato per una serata di musica senza eccessi. Purtroppo ha tradito i patti, tanto che alle 23.30 sono intervenuto arrabbiato e gli ho fatto spengere tutto prima della mezzanotte. In cinque anni di attività ho sempre cercato di muovermi rispettando il vicinato e non creando problemi. Ciò che è accaduto ieri sera mi ha convinto a non concedere più il locale per feste”.

Ovviamente la vicenda ha scatenato l’ironia sui social. “La prossima volta mettetela più alta la musica, vediamo il nemico cosa risponde” commenta un utente, mentre un altro scrive “Io gli metterei la musica che si ascoltava noi”. C’è chi invece approva la serata del gruppo, scrivendo “Meno male che c’è qualcuno che ravviva con la musica un paese quasi morto”. Insomma, chiacchiere di paese, o in questo caso, melodie.