FINE TRACCIAMENTO – Dopo le indicazioni dell’Interpol, la Difesa Usa ammette: “Donazioni non rintracciabili”

(DI SABRINA PROVENZANI – ilfattoquotidiano.it) – Gli Stati Uniti non sono stati in grado di tracciare dove sia finito parte dell’equipaggiamento militare che hanno inviato all’Ucraina nei primi mesi della guerra, e che è finito nelle mani del crimine organizzato russo in Ucraina o di commercianti di armi.

Lo rivela un rapporto dell’ispettore generale del Dipartimento della Difesa al Pentagono, datato 6 ottobre 2022, relativo ai mesi fra fine febbraio e settembre 2022, appena pubblicato dal sito Military.com e da Cnn grazie a una richiesta del Freedom of Information Act.

Due le rivelazioni principali. La prima: lo scorso anno alcune delle armi e attrezzature fornite dall’Occidente sono finite nelle mani di criminali, combattenti volontari e trafficanti d’armi in Ucraina prima di essere recuperate dai servizi ucraini.

Nel dettaglio, a giugno 2022 un gruppo criminale, gestito da un russo, si è unito a un battaglione di volontari usando documenti falsi e ha rubato almeno un lanciagranate e una mitragliatrice, oltre a più di 1.000 munizioni. Sempre a giugno gli agenti ucraini hanno sventato un piano di trafficanti d’armi che cercavano di vendere armi e munizioni rubate nel sud dell’Ucraina, e un piano separato di criminali ucraini che, fingendosi operatori umanitari, hanno rubato giubbotti antiproiettile per 17mila dollari. E ad agosto gli ucraini hanno fermato alcuni membri di un battaglione volontario che avevano rubato 60 fucili e centinaia di munizioni con l’intento di venderli sul mercato nero. Piani sventati dalla sicurezza di Kiev, almeno in quei primi mesi, ma che mostrano il rischio concreto di inviare armi, per un valore di 23 miliardi di dollari nel solo 2022, senza le necessarie garanzie di sicurezza e tracciabilità. Ed ecco la seconda rivelazione: il Dipartimento della Difesa non è in grado di tracciare e monitorare le forniture all’Ucraina, come sarebbe obbligatorio in base all’Arms Export Control Act, anche a causa del fatto che non è presente nel Paese, se non con le risorse limitate dell’Ufficio di Cooperazione per la Difesa di Kiev. L’impossibilità per il personale del Dipartimento della Difesa di visitare le zone in cui veniva utilizzata o conservata l’attrezzatura fornita all’Ucraina ha notevolmente ostacolato la capacità dell’Ufficio di Cooperazione per la Difesa di Kiev di eseguire il monitoraggio”, si legge nel rapporto. A fine ottobre 2022, quindi dopo una prima circolazione ristretta delle conclusioni del documento, gli Stati Uniti hanno evidentemente preso atto dei rischi e ripreso le ispezioni sui siti dei depositi di armi ucraini per migliorare il monitoraggio: la Difesa, riferisce Cnn, ha fornito agli ucraini sistemi di tracciamento, scanner e software di gestione del magazzino.

Ma un monitoraggio efficace resta molto complesso: un portavoce del Dipartimento di Stato ha dovuto ammettere che il governo degli Stati Uniti è “pienamente consapevole del rischio di possibili deviazioni illecite e sta intraprendendo attivamente misure per mitigare questo rischio in stretta collaborazione con il governo ucraino”.

Ma oltre ai rischi per gli equilibri del conflitto e per gli scenari geopolitici internazionali della perdita di controllo su queste armi e del loro utilizzo da parte di attori ostili, c’è un tema di politica interna: alla vigilia del lancio della campagna presidenziale per il 2024, questa debolezza da parte di Washington diventa un’arma della propaganda repubblicana. Lo speaker repubblicano al Congresso, Kevin McCarthy, ha ribadito di supportare l’Ucraina, ma che il suo sostegno non è un “assegno in bianco”: dichiarazioni a cui si è accodato subito il candidato alla Presidenza e governatore della Florida Ron DeSantis. Il Fatto quotidiano denuncia dal maggio 2022 il rischio di contrabbando e mercato nero: avevamo riferito l’allarme della direttrice dell’Europol Catherine De Bolle, subito seguita da quello del Segretario generale dell’Interpol, Jürgen Stock, che preannunciavano l’arrivo di una ondata di armi illegali e lanciavano l’appello per tracciarle in modo efficace.