
(di Franco Failli – ilfattoquotidiano.it) – Siamo in estate, molti di noi vanno in ferie e vorrebbero riposare un po’. Ma non è facile. In attesa che in Ue si voti, dopo la Nature, anche la Silence restoration law, dobbiamo fare i conti con la muraglia di rumori che ci imprigiona giorno e notte, durante la quale chiudiamo gli occhi, ma non le orecchie. In attesa di future mutazioni ci dobbiamo adattare, e in particolare lo deve fare chi, ferie o non ferie, rimane in città e deve sopportare assordanti sirene antifurto di auto e appartamenti che, se non collegate a un centro di sorveglianza (ma se lo sono, perché la sirena?) sono la cosa più inutile e scema dopo i cappellini con la girandola. Qualcuno ha mai reagito al suono di una sirena allarmandosi, andando a verificare cosa stesse succedendo, pronto a fermare, o almeno a fotografare, ladri, bande di rapinatori o assalti alla diligenza? L’unica reazione è un’imprecazione a mezza bocca, o anche a bocca intera.
Per non parlare delle più nobili sirene di ambulanze, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, che però disturbano proprio allo stesso modo.
Ci sono poi le moto a scarico aperto le cui rumorose flatulenze hanno il misterioso potere di rassicurare i centauri riguardo a volume e consistenza dei loro apparati urogenitali. E gli adolescenziali motorini non sono da meno. Ma i ragazzetti non erano fulminati dai cellulari? Per una volta che sarebbero serviti a qualcosa…
A seguire, gli inestimabili lavoratori dell’edilizia che, in genere a 50 centimetri in linea d’aria dalle vostre orecchie, forano, smurano, scavano, stritolano mura e producono macerie che vengono gettate dal quinto piano producendo un rombo da bombardamento aereo. Il tutto sottolineato da un basso continuo per betoniera e compressore che armonizza e compatta le martellate sonore che vi massacrano il cervello.
E i lavori stradali? Oltre agli usuali fragori, questi sfoggiano il discutibile plus di quell’ipnotico bip bip prodotto dalle macchine mobili, che segnalano premurose quanto sono vicine ai vostri zebedei, che però non si ipnotizzano e girano vorticosamente. E dove lo mettiamo il piacere di essere destati dai ruggiti antidiluviani dei camion che svuotano i cassonetti dell’immondizia?
Ovviamente anche a chi va in villeggiatura può capitare qualcuna di queste sventure ma per loro ci sono quelle ad hoc. Prima di tutto in vacanza sono tutti nervosi, e chi va con la famiglia ancora di più, anche per i latrati di cani e le urla di bambini resi ugualmente isterici dallo stress, dal caldo e dalle novità. Non mancheranno gli strepiti di radio-tele-stereo dei vicini (di tenda, di ombrellone o di appartamento poco importa) più le discutibili colonne sonore di locali di ogni tipo. Una volta il sottofondo musicale lo avevano solo i piano bar. Oggi anche la più modesta rosticceria delizia i clienti con le ultime hit o il revival anni ’80 che già faceva piuttosto schifo all’epoca e oggi è intollerabile come le polpette alla marmellata dell’Ikea.
A fare da simpatico sottofondo alla vostra vacanza poi ci saranno gli immancabili lavori di giardinaggio e la regina di tutte le macchine rumorose e idiote: il soffione per le foglie. La sua rumorosità è pari solo alla sua inutilità. Guardate bene chi manovra quell’assurdo tubone: ripasserà sullo stesso punto dalle cinque alle dieci volte, spostando polvere, detriti, sassi e, occasionalmente, anche qualche foglia. Con una scopa avrebbe impiegato metà tempo, con lo stesso risultato e senza atomizzare i cabasisi di chiunque nel raggio di un chilometro.
Il tappeto sonoro sarà immancabilmente vivacizzato poi anche dalle suonerie di un milione di cellulari, irritanti come il ronzio di una zanzara in un orecchio di notte, ma con il volume di un concerto di Vasco Rossi a San Siro.
In Italia manca lavoro? Suggerisco di fondare start-up che producano tappi per le orecchie davvero efficienti, magari con l’aiuto della stampa 3D o dell’intelligenza artificiale, che vanno tanto di moda e magari così si rendono utili a qualcosa di serio.
Purtroppo tutto vero. Però le leggi che vietano i rumori molesti ci sarebbero, il guaio è che non c’è chi le fa rispettare
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Anzi, se fai notare ai disturbatori che sarebbe per legge vietato fare rumori in certe ore, ti va bene se ricevi solo una serie di volgarissimi insulti e non ti menano!
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D’accordo, Guido, ma che faccia e facesse schifo la musica anni 80, specie se confrontata con le solenni ca*ate di oggi, non si può leggere!
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Una volta in prossimità di strutture sanitarie “H” un colpo di clacson veniva sanzionato, ora …….
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Cagata sesquipedale
Il tizio ha citato solo i rumori che lui non produce, non va in moto, non muratore, non pulizie, non lavori stradali, non autista di mezzi pubblici.
Non ha però citato quelli che scocciano ma ai quali contribuisce
Esce e rientra con auto, manovra fin che posteggia, poi sbatte le portiere, vuole i cassonetti della sozza vuoti, ma che li svuotino tra 2 ali di leggerezza quando lui è fuori, i muratori dovrebbero lavorare 1 ora al giorno.
È la civilta bellezza, la pace eterna stai sereno che arriva per tutti e poi dura tanto tanto.
Drin drin
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Articolo divertente che mette in risalto tutta una serie di rumori che chi vive in città deve sorbirsi quasi ogni giorno e ogni notte senza poter fare nulla se non imprecare e maledire i disturbatori della quiete, che nella maggior parte dei casi andrebbero seriamente sanzionati con l’aggiunta del sequestro dell’oggetto che fracassa timpani e cabasissi.
P.S. concordo sul fatto che il giornalista ha toppato sulla qualità della musica anni ’80.
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Mah, alla fine in questa corsa tipicamente moderna alla lamentela, ogni argomento va sempre bene, no? Tanto è gratis! Tsé!
Io semmai, per quel che riguarda i camion che vuotano i cassonetti, li farei passare durante la notte e non a metà pomeriggio, quasi sistematicamente all’ora di punta in strade a una sola corsia, così che si ferma il traffico che produce inquinamento e… oh, ma guarda! Anche rumore! Oops!
Ma qui dalle mi’ parti, si vede che amano prendersela comodosa e passan alle 17.00 in piccole arterie a senso unico per cui si blocca tutto.
Comunque, a parte il discorso demenziale sulla musica anni 80 (ah, ce ne fosse ancora!), sono in disaccordo sulle polpette dell’Ikea. Se il tipo che scrive non ha mai viaggiato all’estero, specie nei paesi nordici e dunque non sa apprezzare la carne con la confettura di contorno… son ca§§i sua. Non può scrivere che sian cattive: dovrebbe scriver che a lui non piacciano. Queste certezze mi fan girellare i coLLioni, in generale. Come se si fosse tutti uguali, poi!
Io oggi son vegano da anni e anni (qui penso lo sappiano anche i muri), ma da ragazzo, certe cose – carne-e-confetture-varie, specie di frutti scuri – le mangiavo anche in Olanda e certamente nei paesi scandinavi. Per dire…
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Mah, alla fine in questa corsa tipicamente moderna alla lamentela, ogni argomento va sempre bene, no? Tanto è gratis! Tsé!
Io semmai, per quel che riguarda i camion che vuotano i cassonetti, li farei passare durante la notte e non a metà pomeriggio, quasi sistematicamente all’ora di punta in strade a una sola corsia, così che si ferma il traffico che produce inquinamento e… oh, ma guarda! Anche rumore! Oops!
Ma qui dalle mi’ parti, si vede che amano prendersela comodosa e passan alle 17.00 in piccole arterie a senso unico per cui si blocca tutto.
Comunque, a parte il discorso un po’ scemo sulla musica anni 80 (ah, ce ne fosse ancora!), sono in disaccordo sulle polpette dell’Ikea. Se il tipo che scrive non ha mai viaggiato all’estero, specie nei paesi nordici e dunque non sa apprezzare la carne con la confettura di contorno… son affari suoi. Non può scrivere che sian cattive: dovrebbe scriver che a lui non piacciano. Queste certezze mi fan girellare le pallonzole, in generale. Come se si fosse tutti uguali, poi!
Io oggi son vegano da anni e anni (qui penso lo sappiano anche i muri), ma da ragazzo, certe cose – carne-e-confetture-varie, specie di frutti scuri – le mangiavo anche in Olanda e certamente nei paesi scandinavi. Per dire…
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Eh, ma questa cosa che “il tuo commento deve essere ancora moderato”, quanto dura? Che ansia, ohiohi! 🤦🏻♂️😂
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