La controffensiva ucraina non sta andando bene. Zelensky dice addirittura che i russi avanzano in alcune zone. Un anno e mezzo di guerra consente di trarre alcune conclusioni sul soggettivismo del Pd e di […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – La controffensiva ucraina non sta andando bene. Zelensky dice addirittura che i russi avanzano in alcune zone. Un anno e mezzo di guerra consente di trarre alcune conclusioni sul soggettivismo del Pd e di Azione, vale a dire la loro convinzione che la buona volontà sia di per sé sufficiente al perseguimento di uno scopo: “Basta dare le armi a Zelensky e gli ucraini vinceranno”. Evidentemente bisogna fare i conti con la volontà di combattere dei russi, i loro armamenti e il Pil che cresce. La buona volontà non basta, di per sé, nemmeno ad attraversare le strisce pedonali con successo. Se un’auto sfreccia con il rosso, il pedone conserva la volontà di attraversare senza tracce del suo corpo.
Non voglio provocare Carlo Calenda che, complice il disastro assoluto delle politiche occidentali in Ucraina, ha smesso di bersagliare questa rubrica. Però non posso non ricordare il dibattito tra Calenda e Appendino a Piazza Pulita di Formigli, il 3 febbraio 2023. Appendino chiese a Calenda che cosa proponesse per porre fine alla guerra. Calenda rispose che il semplice invio di armi a Kiev avrebbe scacciato i russi terminando il conflitto. Vorrei dire questo, affettuosamente, ai tanti Calenda, Paolo Mieli, Luciano Fontana, Maurizio Molinari, Paolo Gentiloni, Enrico Letta, Stefano Bonaccini e altri. Il perseguimento di uno scopo, ad esempio, fare la carità davanti al supermercato, richiede almeno cinque condizioni fondamentali. La prima è la volontà di aiutare il bisognoso. La seconda sono i mezzi: senza soldi in tasca, la buona volontà non produce l’elemosina. La terza è il controllo della situazione: circondato da delinquenti, chiudo il portafogli. La quarta sono le opportunità: senza un parcheggio, la buona volontà viene via con la mia auto. La quinta è il giudizio morale: se il bisognoso usa i miei soldi per drogarsi, la volontà di aiutarlo resta, ma non avrà i miei euro. Il soggettivismo rende spesso ingenui.
Quando una classe dirigente non sa che il successo di una strategia internazionale dipende da una molteplicità di fattori, si finisce molto male, com’è finita l’Ucraina. Leggendo i principali quotidiani ci rendiamo conto che la classe dirigente italiana, con le dovute eccezioni, non sa ragionare logicamente e, di conseguenza, non sa usare la ragione illuministica che culmina nel ragionamento critico. In Italia la politica internazionale viene commentata, manipolata, vilipesa, ma non viene criticata come dimostra l’assenza di ragionamenti contro-intuitivi nello spazio pubblico. Tuttavia la mentalità scientifica esalta la contro-intuizione. Galilei era contro-intuitivo nel pensare che la terra orbitasse intorno al sole. Ecco la mia conclusione pedagogica: la società libera deve difendere il pensiero deviante. Socrate e Galilei erano devianti e furono puniti. Il pensiero deviante è la porta aperta della società o la porta della società aperta. A questa mia impostazione, si contrappone quella dei media dominanti che vorrebbero chiudere le porte con l’etichetta infamante di “putinismo”. La storia dell’intolleranza nelle democrazie liberali insegna che i media demonizzano spesso con l’informazione ciò che lo Stato non può distruggere con la forza. Che cosa abbiamo davanti agli occhi? Abbiamo che la terra gira ovvero che la Russia è sovrastante. Biden invia le bombe a grappolo perché gli ucraini stanno finendo le munizioni. Ciò accade perché: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”. Elementare, Watson? No, contro-intuitivo.
Aggiungerei che le cosiddette sanzioni stanno facendo un gran bene alla Russia, al contrario di quelle che sono le narrazioni anglo-american-Vonderlayane.
Ce ne renderemo conto sempre più in futuro: a parte il loro Pil che cresce (ma cos’è questo Pil, canterebbe adesso Rodolfo De Angelis – per i pochi che ancora ricordano la canzonetta “Ma cos’è questa crisi”)), la Russia è messa nelle condizioni di fare da se molte cose per cui altrimenti si rivolgerebbe ad altri, ivi inclusi quelli che pensavano di metterla all’angolo. Ma a differenza dell’autarchia imposta al e dal fascismo, la Russia ha mezzi, intelligenze e soprattutto risorse per sopperire a quelle limitazioni.
Così, mentre noi p.e. continuiamo a perdere pezzi del sistema produttivo, naturalmente quelli pregiati!, finendo per dipendere sempre più da produzioni straniere, loro si attrezzano a far da se e coltivano buoni rapporti di interscambio con quei Paesi produttori che non hanno aderito alla scriteriate sanzioni.
Che geni!
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Caro @Roberto
Che aspetta a trasferirsi a Mosca?
È il lavoro che la costringe a vivere nel nostro sciagurato paese?
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🎃 tuttoguasto 🎃 per tutte le stagioni,
Continua a fare legna che ti si addice meglio che non confermare ogni qualvolta che posti di essere quella 🎃 che sei,
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Bravo, manda via quelli che non la pensano come te, che ragionano e non si allineano alla propaganda! Che figurone che fai!
Quindi, se dico che la Francia ha un debito più basso dell’Italia e che i loro politici sono un po’ meno indecenti dei nostri, dovrei trasferirmi in Francia?
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Lei è abbastanza intelligente credo da capire il sottinteso quando OGGI si parla della “fiorente” economia russa, e che parlate di Francia non ha senso.
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e.c. parlare
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Roberto b.
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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Signor Orsini, ci sarebbe una sesta condizione: non pensare che basti deviare per essere devianti (devianti alla alla Galilei, per dirla con lei …).
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Orsini, non ti scervellare nel tentativo di convincere quelli pagati come giornalisti a fare i giornalisti. Devi solo convincere la segretaria del PD a ritirare il suo appoggio al governo sull’invio delle armi. A quel punto, quelli pagati come giornalisti diventeranno pacifisti anti governisti e tutti si daranno da fare con inchieste sugli interessi di Giorgia e di Guido sulle armi e sulle aziende italiane che producono armi.
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“Peppe” Orsini, combattente intellettuale contro-intuitivo.
Qui dopo uno dei suoi ultimi conflitti televisivi:
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Grazie prof Orsini
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Pensiero deviante, esatto ! Come quello di coloro che mettevano in dubbio la teoria del big bang ,derisi dai Piero Angela di turno e che oggi se la ridono perchè avevano ragione loro. Cominciano a sperare anche i no vax, e perchè no, i critici dell’effetto serra.
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E perché no, anche i critici della dieta mediterranea.
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Prof. Orsini, la leggo/ascolto sempre con interesse e pochissimi altri con lei. Però da tempo ho preso tutta la distanza possibile dal sistema in cui purtroppo ancora per diversi aspetti siamo inseriti: da anni non riesco più a guardare un notiziario, non parliamo dei talk show, degli ex grandi giornali asserviti e sono completamente insofferente a sentir parlare di questi politici, classe dirigente e seguiti vari, utili solo a far confusione, leggi ad personas, soldi e benefici personali, essendo totalmente inutili a portare qualsivoglia vantaggio al Paese.
Ebbene, spesso mi pongo la domanda/auspicio: perché le migliori menti del Paese non smettono di occuparsi sia pure criticamente di un sistema irriformabile sull’orlo dell’abisso e non si rivolgono coraggiosamente verso nuovi ecosistemi in costruzione per dare il loro prezioso contributo? A dire il vero molti lo stanno già facendo.
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Un sondaggio fatto da un istituto di sociologia ucraino, rivela che il 63% degli ucraini (territori controllati da Kiev), ha tra i suoi parenti o tra gli amici, delle vittime di questa guerra.
Il 63% è una percentuale molto alta, e questo ci dice che il numero delle vittime deve essere, molto ma molto più alto di quello che fino adesso ci hanno detto, ossia di 80.000 – 100.000.
Probabilmente un matematico in base al numero della popolazione ucraina e a questa percentuale è in grado di risalire a dei valori indicativi.
https://de.rt.com/international/175474-umfrage-63-prozent-ukrainer-haben/
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