Finalmente in Italia è riesplosa la questione morale, dopo che non erano bastati gli intrecci d’affari tra le famiglie Santanché e La Russa a scuotere un’opinione pubblica stordita dalla canicola. Il merito di questa virtuosa […]

(DI GAD LERNER – ilfattoquotidiano.it) – Finalmente in Italia è riesplosa la questione morale, dopo che non erano bastati gli intrecci d’affari tra le famiglie Santanché e La Russa a scuotere un’opinione pubblica stordita dalla canicola. Il merito di questa virtuosa resipiscenza d’indignazione va riconosciuto alle tifoserie calcistiche della Milano nerazzurra e della Torino bianconera. La prima, ovvero noi interisti, sbigottita e offesa dall’ingaggio, sia pure a parametro zero, di un avversario che abbiamo sempre accusato di slealtà: Juan Cuadrado. La seconda, gli juventini, scesa sul piede di guerra di fronte all’eventuale arruolamento del transfuga Romelu Lukaku, a sua volta protagonista pochi mesi or sono di uno scontro plateale con la loro curva.

Di fronte all’eventualità di un tale duplice tradimento perpetrato fra (ex) nemici acerrimi, sui giornali non si contano le parole di rimpianto dei calciatori-bandiera di una volta, quelli fedeli alla maglia vita natural durante. Costa poco, nelle pagine sportive, assecondare i tifosi facendosi paladini di valori nobili come la lealtà e la coerenza. Giù addosso all’avidità dei calciatori-mercenari e dei loro procuratori, abbasso le società che per una plusvalenza venderebbero anche l’anima.

Non vorrete però che un analogo richiamo all’intransigenza, su valori evidentemente di gran lunga meno importanti della squadra del cuore – per esempio la difesa dei diritti umani – possa giungere a fare ombra al Memorandum con la Tunisia fortemente voluto dalla presidente Meloni, sul modello di quello vigente con la Libia. L’Ue investirà 105 milioni, suppongo per fornire motovedette alla guardia costiera tunisina chiamata a stoppare con metodi spicci le partenze dei migranti. L’esito, fin qui, è stato disonorevole. Ma noi tifosi chiuderemo un occhio. Fingeremo di credere che il premier tunisino Saied sia difensore più leale di Cuadrado.